Urbano Barberini, III principe di Palestrina

principe di Palestrina

Urbano Barberini, III principe di Palestrina (indicato anche come V principe di Palestrina in riferimento alla successione Colonna di Sciarra) (Roma, 1664Roma, 27 settembre 1722), è stato un nobile italiano.

Urbano Barberini
Ritratto di Urbano Barberini, III principe di Palestrina di Jacob Ferdinand Voet
Principe di Palestrina
Stemma
Stemma
In carica1685 –
1722
PredecessoreMaffeo
SuccessoreCornelia Costanza
TrattamentoSua Grazia
Don
Altri titoliPrincipe di Valmontone
Duca di Monterotondo
NascitaRoma, 1664
MorteRoma, 27 settembre 1722
DinastiaBarberini
PadreMaffeo Barberini, II principe di Palestrina
MadreOlimpia Giustiniani
ConiugiCornelia Zeno Ottoboni
Felice Ventimiglia Pignatelli d'Aragona
Maria Teresa Boncompagni
FigliMaffeo Callisto (ill.)
da Felice
un figlio
da Maria Teresa
Cornelia Costanza
ReligioneCattolicesimo

Biografia

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Infanzia

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Ritratto di Maffeo Barberini, II principe di Palestrina in armatura con il collare del Toson d'oro del XVII secolo

Urbano Barberini era il figlio quartogenito di Maffeo Barberini, II principe di Palestrina e di sua moglie, Olimpia Giustiniani. Egli portava il nome di Urbano VIII, suo antenato divenuto pontefice. Il matrimonio dei suoi genitori servì da riconciliazione tra la famiglia dei Barberini ed papa Innocenzo X a seguito della Guerra di Castro. Egli era inoltre fratello del cardinale Francesco Barberini e cugino di Rinaldo d'Este, duca di Modena, la cui madre Lucrezia Barberini era zia di Urbano.

Principe di Palestrina

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Palestrina come appariva durante l'amministrazione dei Barberini.

Alla morte di suo padre nel 1685, ereditò il possedimento di famiglia del principato di Palestrina e come suo padre venne insignito del prestigiosissimo Ordine del Toson d'oro nel 1687.

Primo matrimonio

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Francesco Trevisani, Ritratto del Cardinale Pietro Ottoboni
(The Bowes Museum, Durham, Inghilterra)

Nel 1691 Urbano sposò Cornelia Zeno Ottoboni (sorella del cardinale Pietro Ottoboni), ma questa morì a soli due anni dal matrimonio.[1]

Secondo matrimonio

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Stemma di Casa Pignatelli

Nel 1693 si sposò con Felice Ventimiglia Pignatelli d'Aragona. Questo matrimonio risultò infelice da ambo le parti: la coppia ebbe un figlio, il tanto atteso erede della fortuna dei Barberini, che però morì a soli tre anni di età. I due si separarono de facto e Felice trovò rifugio solo nel cognato, il fratello di Urbano, il cardinale Francesco il quale la spinse ad entrare in convento.[2] La sua dote, la assegnò per testamento proprio a Francesco senza menzionare minimamente Urbano nelle sue ultime volontà.

Terzo matrimonio

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Ippolita Ludovisi

Nel 1714, a 50 anni e senza ancora aver avuto un erede legittimo, il Barberini sposò la ventiduenne Maria Teresa Boncompagni, figlia di Gregorio Boncompagni, V duca di Sora, e di sua moglie Ippolita Ludovisi. La coppia ebbe una figlia, Cornelia Costanza Barberini. Appena dodicenne, il cardinale Francesco, fratello di Urbano, la incoraggiò a sposare il principe Giulio Cesare Colonna di Sciarra che diverrà in seguito erede di tutte le fortune dei Barberini[3]

Cornelia Costanza rimase l'ultima erede legittima di Urbano Barberini, sebbene sia noto che Urbano ebbe un figlio maschio illegittimo.

 
Lo stemma di Casa Colonna in un affresco sul soffitto della Sala della Fontana di Palazzo Colonna di Roma

Alla morte, con lui si estinse la linea legittima dei Barberini ed i suoi titoli passarono more uxorio a Giulio Cesare Colonna di Sciarra che aveva sposato l'unica sua figlia Cornelia Costanza. Il problema della successione fu un problema che interessò disperatamente Urbano per la maggior parte della sua vita, al punto che gli contrasse ben tre matrimoni nella speranza di avere il tanto desiderato erede maschio che ad ogni modo non venne.

Successione

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Il trionfo della Divina Provvidenza a Palazzo Barberini, Roma; da notare lo stemma dei Barberini nel cielo

Prima ancora di tutti i suoi matrimoni, infatti, Urbano ebbe un figlio illegittimo, Maffeo Callisto, nato nel 1688. L'ultima moglie del Barberini, Maria Teresa Boncompagni, nel suo testamento, fa menzione di Maffeo Callisto come Marchese di Corese ed esprime nei suoi confronti "apprezzamento e gratitudine". Per sua volontà egli ricevette molte delle sostanze dei Barberini ma non il titolo paterno, che la propria condizione illegittima gli precludeva.[3]

Maffeo Callisto ebbe a sua volta degli eredi e formò un ramo parallelo della famiglia Barberini che rimase nell'ombra nei secoli, avanzando sempre pretese sul ramo dei Barberini Colonna di Sciarra divenuti nel frattempo eredi delle fortune dei Barberini. La figlia ed erede di Urbano, infatti, stabilì un fedecommesso di secondogenitura per il proprio secondo erede, Carlo, il quale assunse il cognome anch'egli di Barberini ed il titolo di Principe di Palestrina come il nonno, entrando così in concorrenza col ramo principale dei principi di Carbognano per il possedimento dei beni di famiglia. Tali contrasti si protrassero sino al 1811 quando a Parigi venne raggiunto un accordo per dividere definitivamente le proprietà tra i due rami belligeranti della famiglia.

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo Barberini, I duca di Monterotondo Antonio Barberini  
 
Camilla Barbadori  
Taddeo Barberini, I principe di Palestrina  
Costanza Magalotti Vincenzo Magalotti  
 
Clarice Capponi  
Maffeo Barberini, II principe di Palestrina  
Filippo I Colonna di Paliano, IV principe di Paliano Fabrizio Colonna  
 
Anna Borromeo  
Anna Colonna  
Lucrezia Tomacelli Geronimo Tomacelli, signore di Galatro  
 
Ippolita Ruffo  
Urbano Barberini, III principe di Palestrina  
Cassano Giustiniani de Banca Andreolo Giustiniani de Banca  
 
Luchina Ughetti  
Andrea Giustiniani, I principe di Bassano  
Caterina de Bellis  
 
 
Olimpia Giustiniani  
Pamphilio Pamphili Camillo Pamphili  
 
Maria Cancellieri del Bufalo  
Anna Maria Flaminia Pamphili  
Olimpia Maidalchini Sforza Maidalchini  
 
Vittoria Gualterio  
 

Onorificenze

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  1. ^ Testamento di Cornelia Zeno Ottoboni[collegamento interrotto]
  2. ^ Testamento Barberini - Felice Ventimiglia Pignatelli d'Aragona[collegamento interrotto]
  3. ^ a b Testamento Barberini - Donna Maria Teresa Boncompagni[collegamento interrotto]

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