Terremoto di Soncino del 1802

evento sismico
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Il terremoto di Soncino o della Valle dell'Oglio[2] fu un evento sismico avvenuto il 12 maggio 1802, con intensità pari a 8÷9 gradi della scala Mercalli[3].

Terremoto di Soncino
Data12 maggio 1802
Ora09:30 (GMT)
Distretto sismicoPianura padana lombarda
Epicentrodintorni di Soncino[1]
45°25′26.4″N 9°50′20.4″E
Stati colpitiItalia (bandiera) Italia
Intensità MercalliVIII[1]
Vittime2
Mappa di localizzazione: Italia
Terremoto di Soncino del 1802
Posizione dell'epicentro

Il sisma

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Una prima scossa fu avvertita il giorno precedente, l'11 maggio verso le 18, con abbassamento del livello delle acque nei pozzi e presenza di odore di zolfo[4].

La scossa principale avvenne il giorno 12 verso le ore 9,30[5] e il suo epicentro viene posto nella media valle dell'Oglio nei dintorni della città di Soncino, interessando una ventina di paesi. La scossa fu avvertita distintamente anche a Lodi, Cremona e Brescia. Altre scosse si susseguirono fino al 24 giugno dello stesso anno.

Effetti

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«Abbiamo sofferto un terremoto violentissimo con nell'aria lampi e fuoco. Tutti evasero dalle mura, i più calandosi da quelle, per non passare sulle crollate volte dei fradici portoni. La terra si fessurò tutta e si alzò globo a globo, lasciando una densa nebbia di polvere. Il fiume Oglio si prosciugò come per incanto ed alcuni cavi si inaridirono mentre si vide da altri sbalzar fuori le acque; si sentirono inoltre dei rumori sotterranei che assomigliavano a colpi di cannone. La popolazione intera fu allo scoperto sotto una pioggia direttissima!»

A Orzinuovi si ebbero i danni maggiori[5] con danni su 400 degli oltre 500 edifici del centro abitato. Si ebbero crolli nelle chiese di San Domenico, di San Francesco, nella chiesa della Madonna, nell'ospedale dei Poveri e nel convento di Santa Chiara.

A Soncino[5] si rilevarono danni alla chiesa parrocchiale, alla chiesa di San Giacomo, alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, con il crollo di un'arcata, alla chiesa di San Bernardo, cui danni ad una parte del campanile. A Soncino si ebbero anche 2 morti[5] (oppure 2 feriti molto gravi[7]). Baracche di legno improvvisate accolsero la popolazione che si dedicò a pratiche devozionali e penitenziali[5]. Danni furono rilevati anche nella frazione di Gallignano e nel comune di Ticengo.

A Romanengo crollò la chiesa parrocchiale[8], tanto che venne ricostruita ex novo dopo pochi anni.

Si ebbero danni anche a Crema, con fenditure e crepe nella Cattedrale, nell'Arco del Torrazzo, nella chiesa di San Bernardino degli Osservanti; crolli al campanile del santuario di Santa Maria delle Grazie, le cappelle della basilica di Santa Maria della Croce furono scoperchiate[4].

Una fenditura si ebbe nel territorio di Credera Rubbiano con fuoriuscita di abbondante acqua.

Il governo della Repubblica Italiana decise di destinare ai vari comuni dell’area danneggiata lire milanesi 150.000 complessive, che furono affidate a Gian Battista della Volta[9].

Principali centri

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Localizzazione dei maggiori centri ove il sisma è stato avvertito, con indicazione dell'intensità stimata[1], e = epicentro
  1. ^ a b c Paola Albini e Andrea Moroni, Il terremoto del 12 maggio 1802, Valle dell'Oglio (PDF), su provincia.cremona.it, luglio 2003.
  2. ^ Rovida A., Locati M., Camassi R., Lolli B., Gasperini P. (a cura di), Italian Parametric Earthquake Catalogue (CPTI15), version 2.0., su doi.org, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), 2019. Fornisce dati parametrici omogenei, sia macrosismici, sia strumentali, relativi ai terremoti con intensità massima ≥ 5 o magnitudo ≥ 4.0 d'interesse per l'Italia nella finestra temporale 1000-2017.
  3. ^ Piano di Protezione Civile del Comune di Pandino (PDF), su comune.pandino.cr.it. URL consultato il 19 aprile 2009.
  4. ^ a b Mara Zanotti (a cura di), Quando a Crema la terra tremò, in Il Nuovo Torrazzo, 3 gennaio 1998.
  5. ^ a b c d e Piano di Emergenza Provinciale ed Intercomunale per il rischio sismico (PDF), su provincia.cremona.it.
  6. ^ Il terremoto del 1802, in La Provincia, 30 Agosto 1962.
  7. ^ Gianluigi Colombi (a cura di), Soncino ricorda il suo terremoto, in La Provincia, 14 maggio 2002. Lo stesso articolo cita il testo: Ermete Rossi, Soncino, la bella storia. che riporta: due giovani ferite mortalmente.
  8. ^ AA.VV, Itinerari Cremaschi, il Nuovo Torrazzo, 1993, p. 30.
  9. ^ (ITEN) The Catalogue of Strong Italian Earthquakes, su ingv.it.

Voci correlate

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