Starwood Hotels & Resorts Worldwide

Starwood Hotels and Resorts Worldwide, LLC
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Stato	Stati Uniti
Forma societaria	sussidiaria
ISIN	US85590A4013
Fondazione	1969
Chiusura	2017
Sede principale	Stamford
Gruppo	Marriott International
Controllate	Aloft Hotels; Design Hotels; Le Méridien; Sheraton; St. Regis; W Hotels; Westin;
Settore	Turismo
Prodotti	Alberghi
Fatturato	US$ 6,115 miliardi (2013)
Utile netto	US$ 635 milioni (2013)
Dipendenti	181 400 (2013)
Sito web	www.starwoodhotels.com/

La Starwood Hotels and Resorts Worldwide, LLC, più semplicemente nota come Starwood, è un'azienda statunitense, filiale della Marriott International, con sede a Stamford, nel Connecticut.^[1]^[2] Prima della fusione con quest'ultima, era una delle aziende alberghiere più grandi del mondo, gestendo sia alberghi, che villaggi turistici, centri benessere e residenze attraverso undici marchi differenti. A partire dal 1º dicembre 2014, Starwood Hotels and Resorts deteneva e gestiva in proprio o con la formula del franchise oltre 1200 immobili, impiegando oltre 180 400 persone, di cui circa il 26% erano impiegati negli Stati Uniti.^[3]

Il 16 novembre 2015, Marriott International ha annunciato l'acquisizione di Starwood Hotels and Resorts per 13,6 miliardi di dollari statunitensi, andando così a creare la catena alberghiera più grande al mondo.^[4] La fusione è stata finalizzata il 23 settembre 2016 dopo aver ottenuto l'approvazione finale dall'antitrust americano.

Note

^ (EN) "Investor Overview" Archiviato il 22 settembre 2016 in Internet Archive.. Starwood Hotels & Resorts Worldwide
^ (EN) Starwood Hotels & Resorts (HOT) Details, su investing.businessweek.com, Bloomberg. URL consultato il 1º settembre 2014.
^ (EN) Company Overview, su starwoodhotels.com, Starwood Hotels and Resorts. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2012).
^ (EN) Jennifer Nycz-Conner, Marriott International to acquire Starwood Hotels & Resorts Worldwide in $12.2 billion deal, in Washington Business Journal, 16 novembre 2015. URL consultato il 16 novembre 2015.