Solduno
Solduno (in dialetto ticinese Soldün[1]) è un quartiere del comune svizzero di Locarno, nel Canton Ticino (distretto di Locarno).
Solduno frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Locarno |
Comune | Locarno |
Territorio | |
Coordinate | 46°10′15″N 8°46′45″E |
Altitudine | 225 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | TI |
Cartografia | |
Geografia fisica
modificaStoria
modificaLa necropoli di Solduno (Donati, 1979; Costa 2005) è molto importante dal punto di vista scientifico (cultura di La Tène) e consente di ricostruire gli usi e i costumi delle popolazioni che si sono insediate nel territorio durante l'età del ferro, l'epoca romana[2] e la tarda antichità. Il Museo archeologico allestito al Castello Visconteo di Locarno presenta in esposizione permanente molti oggetti provenienti dalla necropoli di Solduno in particolare di vetri romani.[senza fonte].
Solduno fu parte della Magnifica Comunità di Locarno quale vicinanza, attestata dal 1316[2]. Comune autonomo dal 1803, nel 1928 è stato accorpato al comune di Locarno. Dopo la fusione Solduno è stato prima frazione, quindi quartiere[senza fonte].
Monumenti e luoghi d'interesse
modifica- Chiesa di San Giovanni Battista, consacrata nel 1385[2] e modificata nel 1582, nel 1626, nel 1636[senza fonte] e nel 1778-1789[2]; ospita uno fra i più antichi organi del Canton Ticino (Lanini, 1986).[senza fonte];
- Torchio del "rià in dent", antico strumento di foggia piemontese, probabilmente del XVII secolo, più volte restaurato ma tramandato così come si presentava in origine; l'edificio che lo ospita, di proprietà del locale patriziato, accoglie un'esposizione su pannelli di documenti fotografici e d'archivio di storia locale organicamente presentati sulla linea del tempo (Mallè e Mainardi 2002).[senza fonte].
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaL'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:
Abitanti censiti[3]
Amministrazione
modificaOgni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione; è proprietario e curatore dell'archivio patriziale, una preziosa fonte per la storiografia del Locarnese. Il patriziato di Solduno e la corporazione borghese di Locarno costituiscono assieme un ulteriore patriziato per la gestione congiunta di beni promiscui[senza fonte].
Note
modificaBibliografia
modifica- AA.VV, Testimonianze della famiglia Storno (di Solduno): da spazzacamino gli Storno divennero decoratori e collezionisti. A loro si deve il restauro di monumenti sparsi per la regione transdanubiana (Ungheria). In: Bell'Europa. N° 91, novembre 2000.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 176, 192.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 118, 129, 130, 138, 167.
- Ivan Cappelli, Claudia Manzoni, Dalla canonica all'aula. Ed. Uni Pavia 1997. la scuola cappellanica a Solduno: p.188 - p.399
- Consuelo, Costa, La necropoli di Solduno nell'Età del Ferro. In: Bollettino dell'Associazione archeologica ticinese, N° 17, 2005
- Pierangelo Donati, La necropoli romana di Solduno. Ed. Ufficio cantonale dei monumenti storici, 1979 (1988-2)
- Antonio Galli, Il Ticino all'inizio dell'800 nella descrizione topografica e statistica di Paolo Ghiringhelli. Istituto ed. ticinese. B'zona-Lugano 1943. (Peculiarità della coltivazione del vino Spanna nelle terre di Solduno, p.114, 120, 123)
- Virgilio Gilardoni e Padre Rocco da Bedano, Fonti per la storia dei monumenti di Locarno, Muralto, Orselina e Solduno, Opera svizzera dei monumenti d'arte e Società storica locarnese, Archivio storico ticinese, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1972.
- Virgilio Gilardoni . I monumenti d’arte e di storia della Svizzera. Canton Ticino Vol I. Locarno e il suo circolo (Locarno, Solduno, Muralto e Orselina). Riferimento all’unico documento grafico della struttura del vecchio abitato soldunese (ticinensia IV, fig.33); interessante descrizione e ricostruzione storica del comune. Descrizione impeccabile della Chiesa e dei beni ivi raccolti. Si accenna anche al Castello di Solduno cui fa riferimento anche Anna Malè nel suo libro (1961). Nello stessoTicinensia IV: primi documenti topografici sul comune e sulla montagna di Solduno, archivio storico ticinese, 1972.
- Virgilio Gilardoni, I monumenti d'arte e di storia del Canton Ticino, Locarno e il suo circolo (Locarno, Solduno, Muralto e Orselina), volume I, Società di storia dell'arte in Svizzera, Birkhäuser Verlag, Basilea 1972.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Anna Malè, Solduno storia arte e tradizione, 1961.
- Anna Malè, Solduno, frazione di Locarno, Armando Dadò Editore, Locarno 1983.
- Anna Malè, Quando i morti erano vivi, Armando Dadò, 1997.
- Milla Mallè, Michele Mainardi, Solduno: un percorso nella storia e nei ricordi, Ed.Patriziato di Solduno, 2002. Guida per un percorso nei luoghi e nella storia (percorso storico-didattico) e bibliografia ragionata in cui sono raccolti i principali rimandi bibliografici riguardo a "preistoria e romanizzazione", "medioevo", "età moderna", "età contemporanea".
- Milla Malè, Alberto Regazzi e Stefano Vassere (a cura di) Repertorio di toponomastica ticinese “Solduno”. Archivio di Stato Bellinzona, 2011.
- Claudia Mangani, Nuovi scavi nella necropoli di Solduno: le tombe dell'età del ferro. In: De Marinis Raffaele C. e Biaggio Simona Simonetta (2000) Op.cit.
- Renato Martinoni Viaggiatori del '700 nella Svizzera italiana. Ed. Dadò, 1989, p.48; p.137; p.317-319.
- Aldo Lanini, Gli organi della Svizzera italiana vol. II - Organi moderni del Sopraceneri e del Grigioni Italiano, Lugano, 1986
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Solduno
Collegamenti esterni
modifica- Sito istituzionale del comune di Locarno, su locarno.ch. URL consultato il 26 settembre 2017.
- Rodolfo Huber, Solduno, in Dizionario storico della Svizzera, 10 febbraio 2012. URL consultato il 26 settembre 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 157102064 · GND (DE) 7626837-8 · J9U (EN, HE) 987007564317705171 |
---|