Severo di Ravenna
Severo (Ravenna, ... – Ravenna, 1º febbraio 344) è stato il primo vescovo di Ravenna la cui esistenza è documentata; considerato santo dalla Chiesa, il suo culto è molto diffuso in Germania.
San Severo | |
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Mosaico di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna | |
vescovo | |
Nascita | Ravenna |
Morte | Ravenna, 1º febbraio 344 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Severikirche (Erfurt) |
Ricorrenza | 1º febbraio |
Attributi | bastone pastorale, colomba |
Severo vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Ravenna |
Nato | a Ravenna |
Consacrato vescovo | 308 circa |
Deceduto | 1º febbraio 344 a Ravenna |
Biografia
modificaEra un laico che svolgeva la professione di lanaiolo. Fu acclamato vescovo di Ravenna intorno al 320. Resse la cattedra episcopale[1] per oltre vent'anni. Fu presente al concilio di Sardica (oggi Sofia) del 343/344.
Fu il primo vescovo ravennate a poter essere sepolto all'interno delle mura, in un sacello costruito vicino alla sua abitazione.
Culto
modificaProclamato santo subito dopo la morte per via di acclarate virtù taumaturgiche, sono documentate solenne traslazioni dei suoi resti già nel IV secolo.
"La sua figura fu oggetto di culto a partire dall’età paleocristiana e tale devozione si consolidò dal secolo VI con la costruzione a Classe di una basilica a lui intitolata ed eretta, secondo la tradizione, accanto al monasterium in cui riposavano le sue spoglie"[2].
Nell'824 i corpi di Severo, della moglie e della figlia furono trafugati da un chierico franco, il quale li portò a Pavia e li donò ad Otgario arcivescovo di Magonza, venuto in Italia per concludere un accordo con la chiesa locale[3]. Otgario, ricevute le spoglie, le condusse ad Erfurt in Turingia dove trovarono collocazione nel sarcofago monumentale della Severikirche, sul Domberg, la "collina del Duomo".
Dal Martirologio Romano: "A Ravenna, san Severo, vescovo".
Note
modifica- ^ Fino al 378 la diocesi ebbe sede a Classe.
- ^ (EN) Canti per S. Apollinare e S. Severo nei frammenti e codici liturgico-musicali ravennati | San Giovanni Evangelista, su patrimonioculturale.unibo.it. URL consultato il 10 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2018).
- ^ Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni. Volume II, Venezia, Antonelli, 1844, pp. 80-81.
Bibliografia
modifica- Fonti primarie
- Sermo de Sancto Severo auctore Petro Damiani;
- Anonimo, Vita sancti Severi episcopi Ravennatis (Biblioteca Hagiographica Latina ms. 7680), (collocazione).
- Fonti secondarie
- Fabri, Le sacre memorie di Ravenna, Venezia 1664.
- Francesco Lanzoni, S. Severo vescovo di Ravenna (342-3) nella storia e nella leggenda, in «Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le province di Romagna», serie IV, vol. I., Bologna 1911, pp. 325–396
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Severo di Ravenna
Collegamenti esterni
modifica- Severo di Ravenna, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- Giovanni Gardini, San Severo, vescovo di Ravenna Archiviato il 9 ottobre 2017 in Internet Archive.
- Canti per S. Apollinare e S. Severo nei frammenti e codici liturgico-musicali ravennati, http://patrimonioculturale.unibo.it/sge/?page_id=350 Archiviato il 10 aprile 2018 in Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 170519424 · CERL cnp00284234 · ULAN (EN) 500372783 · GND (DE) 144008610 |
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