Le pene corporali, in vigore in Europa fino all'Ottocento e altrove ancora esistenti, consistono in una punizione fisica del reo, spesso sconfinante in vera e propria tortura.

Paesi che prescrivono di norma punizioni corporali giudiziarie

Storia dell'utilizzo giudiziario o carcerario

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Ai tempi dell'Impero romano la morte diretta con il taglio della testa (decapitazione) era riservata ai soli cittadini romani, mentre nel Medioevo ai soli nobili. Per tutti gli altri condannati vi erano varie torture preliminari quali tratti di corda, marchiature a fuoco e/o fustigazioni, seguite da mutilazioni minori e rottura delle principali ossa; ogni singolo giudice poteva però introdurre delle varianti a seconda del grado di colpevolezza, della gravità del reato e delle consuetudini del luogo. Fu con la Rivoluzione francese (1789) che si istituì un metodo di esecuzione considerato "indolore" e uguale per tutti, ossia la ghigliottina.

Ancora nella prima metà dell'Ottocento la detenzione aveva un ruolo subalterno rispetto alle pene corporali: le condanne più brevi si scontavano nelle carceri giudiziarie, che avevano la duplice funzione preventiva e repressiva, mentre le pene più lunghe vedevano gli uomini condannati ai lavori forzati.[1].

Uno degli scopi principali delle pene corporali era quello di dissuadere la popolazione dal violare le leggi terrorizzando le persone attraverso il ricorso a punizioni estremamente violente e crudeli; ragion per cui le pene corporali di un tempo appaiono oggi assolutamente inumane.

Per i reati lievi, la pena corporale era dunque la scelta più comune, come ad esempio la mutilazione di una mano per i ladri, oppure violenza fisica (pestaggi, frustate) in sostituzione di una pena pecuniaria nel caso in cui il criminale non avesse soldi sufficienti a pagare l'importo della sanzione; la prigionia era in uso principalmente come metodo per rendere inoffensivo un oppositore politico "di riguardo", la cui uccisione sarebbe stata scandalosa (vedasi l'esempio di Voltaire in Francia), oppure in attesa di una sentenza definitiva o di uno scambio di prigionieri.

Le pene corporali sono rimaste comunque in vigore in diversi ordinamenti anche dopo la Rivoluzione francese (1789) come pene disciplinari per i carcerati: ad esempio il letto di contenzione (un tavolaccio su cui il condannato veniva legato tramite cinghie ed esposto nudo per un periodo variabile a discrezione del comandante in capo) per i carcerati rei di "cattiva condotta" è stato abolito in Italia solo nel 1969, sostituito dalla cella di isolamento.

Nel diritto islamico

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A partire dagli anni Settanta del XX secolo "l’affacciarsi dell’islamismo radicale ha indubbiamente portato numerosi teorici del diritto a irrigidire il ritorno alle fonti o addirittura a pretendere di ripetere talis et qualis le norme sharaitiche nella società contemporanea. E ciò nonostante la maggior parte dei paesi musulmani abbia oggidì codici civili e penali in cui poca o nulla influenza hanno le norme canoniche del diritto religioso. Ruhollāh Khumaynī, ad esempio, ha accusato i giuristi contemporanei di essere divenuti talmente compiacenti da rifiutare la legittimità delle punizioni corporali. In Iran, in Arabia Saudita, in Sudan o in altre situazioni di Islam conservatore (per esempio nelle zone rurali della Nigeria), sono ritornate in auge le pene hudūd (la fustigazione o addirittura lapidazione degli adulteri, la resezione degli arti ai ladri, la vendetta legale)"[2].

Tipologia

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La varietà di pene corporali in uso in passato è tanta e tale da non poter definire con certezza un elenco esaustivo; fra le principali possiamo ricordare:

Le pene corporali potevano precedere la pena capitale: il condannato veniva solitamente sottoposto ad una serie di torture sulla pubblica piazza, all'evidente scopo di terrorizzare il popolo e dissuaderlo dal compiere reati, prima di ucciderlo definitivamente.

Paesi in cui viene eseguita la pena corporale giudiziaria

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Nel Regno Unito la pena corporale è uscita definitivamente dagli ordinamenti giudiziari nel 1948[3] e, solo successivamente, da quelli penitenziari. Questo tipo di pena è anche stata abolita negli ultimi decenni a Hong Kong[4], Isola di Man[5], Giamaica[6], Kenya[7], Sudafrica[8], Sri Lanka e Zambia[9].

La punizione corporale giudiziaria rappresentata dalla fustigazione viene ufficialmente comminata a Singapore: la sopravvivenza di tale pratica è stata molto discussa in tutto il mondo a partire dal 1994[10], quando un adolescente americano è stato condannato a sei colpi di canna per atti vandalici[11], ma, da quel momento in poi, il numero di sentenze eseguite ogni anno mediante caning, nella città-Stato orientale, è quasi raddoppiato[12].

Altri ex territori coloniali britannici includono nel loro sistema legislativo la fustigazione giudiziaria, tra questi Barbados[13], Botswana[14], Brunei[15], Swaziland[16], Tonga[17], Trinidad e Tobago[18], Zimbabwe[19].

Queste pene sono poi usate anche in molti paesi islamici, come l'Arabia Saudita, l'Afghanistan e l'Iran; a partire dal 2009 ampie zone del Pakistan stanno reintroducendo l'uso di punizioni corporali da parte delle corti islamiche[20]

  1. ^ Un'analisi sulla situazione carceraria nel Regno di Sardegna si trova in Simona Trombetta, Una cooperazione per il bene: la marchesa di Barolo e Silvio Pellico in I cattolici che hanno fatto l'Italia, a cura di Lucetta Scaraffia, Lindau, Torino, 2011, p. 126 e passim
  2. ^ M. Campanini, Ideologia e politica nell'Islam. Fra utopia e prassi, Bologna, Il Mulino, 2008, pp. 34-36, che prosegue chiedendosi: "Ma come armonizzare le pene hudūd con la moderna concezione dei diritti della persona? Come conciliare la poligamia, chiaramente lesiva dei diritti della donna, con l’emergere di nuovi bisogni sociali? Come conciliare pratiche cariche di valore etico (la ricerca sulle cellule staminali, la trasformazione genetica, eccetera) evidentemente impensabili all’epoca del Profeta e cui il Corano e la sunna non possono soccorrere? Le risposte sono state ovviamente diversificate e in paesi come l’Egitto, la Tunisia o il Marocco si sono fatti grandi passi avanti sulla modernizzazione del diritto di famiglia".
  3. ^ Power to order flogging: Abolition approved in Committee, in The Times, London, 12 dicembre 1947.
  4. ^ Hedley Thomas, Patten may appeal for clemency on sentence, in South China Morning Post, Hong Kong, 22 aprile 1994.
  5. ^ Isle of Man to scrap birch at a stroke, in The Guardian, London, 6 marzo 1993.
  6. ^ Jamaican court abolishes flogging, in CNN, 18 dicembre 1998. Afterwards, in 2000, the UN Human Rights Committee found in case Osbourne v. Jamaica Archiviato il 24 luglio 2011 in Internet Archive., concerning a whipping conducted in 1997, that corporal punishment constituted 'cruel, inhuman and degrading treatment or punishment contrary to article 7 of ICCPR' (Para. 9.1). A similar conclusion was reached in 2002 in case Higginson v. Jamaica No. 792/1998 Archiviato il 12 ottobre 2012 in Internet Archive..
  7. ^ Pravin Bowry, Changes in criminal law significant, in Daily Nation, Nairobi, 16 settembre 2003.
  8. ^ Abolition of Corporal Punishment Act, 1997. (PDF), su us-cdn.creamermedia.co.za. URL consultato il 22 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2011).
  9. ^ Parliament supports repeal of corporal punishment, Lusaka, Zana (Zambia News Agency), 13 novembre 2003.
  10. ^ What US columnists say about Fay's caning, in The Straits Times, Singapore, 8 aprile 1994. URL consultato il 24 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2010).
  11. ^ Charles P. Wallis, Ohio Youth to be Flogged in Singapore, in Los Angeles Times, 4 marzo 1994. URL consultato il 24 settembre 2010.
  12. ^ Singapore Human Rights Practices, 1994, su dosfan.lib.uic.edu, US Department of State, febbraio 1995. URL consultato il 24 settembre 2010 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2010). and Country Reports on Human Rights Practices, 2007, in Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor, US Department of State, 11 marzo 2008. URL consultato il 24 settembre 2010.
  13. ^ Barbados: Current legality of corporal punishment, GITEACPOC, Updated February 2009. URL consultato il 24 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2010).
  14. ^ Ndlovu Nomsa, A village choking under crime, in Mmegi, Gaborone, 11 maggio 2006. URL consultato il 24 settembre 2010.
  15. ^ Brunei Country Reports on Human Rights Practices 2004, su state.gov, US Department of State.
  16. ^ Report 2007 for Swaziland Archiviato il 24 giugno 2009 in Internet Archive., Amnesty International.
  17. ^ Laws of Tonga, Chapter 18.
  18. ^ Keino Swamber, Twelve strokes for sex with girl, 12, in Trinidad Express, Port of Spain, 1º giugno 2006.
  19. ^ Boy to receive 2 cane strokes, in Sunday Mail, Harare, 21 maggio 2006.
  20. ^ Walsh, Declan. "Video of girl's flogging as Taliban hand out justice", The Guardian, London, 2 April 2009.

Voci correlate

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