Canonici regolari premostratensi
I canonici regolari premostratensi (in latino Candidus et Canonicus Ordo Praemonstratensis) sono un ordine canonicale di diritto pontificio: i religiosi, detti anche norbertini[1], pospongono al loro nome la sigla O. Praem.[2]
Storia
modificaL'ordine venne fondato da san Norberto di Xanten all'inizio del XII secolo. Di nobile famiglia renana, entrò giovanissimo nello stato ecclesiastico e venne nominato canonico della collegiata di Xanten; venne educato nel palazzo arcivescovile di Colonia e visse per alcuni anni alla corte dell'imperatore Enrico V di Franconia.[3]
Mentre camminava tra Xanten e Vreden venne quasi colpito da un fulmine: decise di abbandonare ogni mondanità e di entrare nel monastero di San Benedetto a Siegburg. Nel 1115 venne ordinato sacerdote e decise di dedicarsi interamente alla predicazione itinerante e attorno a lui si raccolse un nutrito numero di seguaci. Papa Gelasio II, che Norberto volle incontrare a Saint-Gilles, approvò il suo stile di vita e papa Callisto II lo raccomandò al vescovo di Laon, che lo invitò a fondare un monastero nella sua diocesi.[3]
Il 25 dicembre 1121 Norberto e i suoi seguaci si insediarono a Prémontré (in latino Premonstratum, donde il nome dell'ordine), presso Laon, dove presero i voti e iniziarono a condurre vita comune secondo la regola di sant'Agostino nell'abbazia di Prémontré, che divenne l'abbazia madre del nuovo ordine. A quest'abbazia si aggiunse presto quella di Cappenberg, trasformazione dell'omonimo castello, donato all'ordine insieme a tutte le sue proprietà, da uno dei seguaci di Norberto, Goffredo di Cappenberg. L'ordine premostratense venne approvato da papa Onorio II con la bolla Apostolicae disciplinae del 19 maggio 1126. A Norberto, eletto vescovo di Magdeburgo, succedette come abate di Prémontré Ugo di Fosses, il quale riorganizzò l'ordine secondo il modello cistercense: ogni monastero sarebbe stato retto da un abate e annualmente a Prémontré sarebbe stato celebrato un capitolo generale.[4]
L'ordine si diffuse rapidamente in Francia (la prima filiale venne aperta a Floreffe, presso Namur), nei territori dell'Impero, nell'Europa orientale (soprattutto in Ungheria), in Sicilia e in Palestina, dove i canonici giunsero all'epoca delle crociate. I primi anni della storia dell'ordine coincisero con il periodo di maggior splendore, caratterizzato da una stretta osservanza della regola e da un'intensa vita intellettuale, ma tra il XIII e il XIV secolo iniziò la decadenza dei premostratensi.[5] [6]
Verso la fine del XIX secolo iniziò il processo di unificazione dei monasteri premostratensi e nel 1937 si stabilì che l'ordine sarebbe stato soggetto a un abate generale residente a Roma.[4]
La canonizzazione di san Norberto avvenne forse attorno al 1170 o sotto il pontificato di papa Innocenzo III: il suo culto venne esteso alla Chiesa universale da papa Urbano VIII il 7 settembre 1621.[3]
Attività e diffusione
modificaI canonici regolari premostratensi sono sacerdoti che alla vita contemplativa uniscono l'esercizio del sacro ministero (culto liturgico, ministero parrocchiale, ma anche educazione della gioventù e apostolato missionario).[6]
Indossano un abito completamente bianco, di lana, costituito da veste talare, scapolare, cintura, cappa e cappuccio: localmente l'abito dei canonici può presentare delle particolarità (in Ungheria, per esempio, i bottoni della talare sono blu invece che bianchi).[7]
Le abbazie e i priorati premostratensi sono presenti in Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, India, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca[8], Repubblica Democratica del Congo, Romania, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti d'America, Sudafrica, Ungheria.[9]
L'abate generale dell'ordine, che porta anche il titolo di abate di Prémontré, risiede a Roma.[2]
Al 31 dicembre 2005 l'ordine contava 86 case e 1.282 religiosi, 944 dei quali sacerdoti.[2]
Note
modifica- ^ Nelle isole britanniche sono noti anche come canonici bianchi
- ^ a b c Annuario Pontificio 2007, p. 1451.
- ^ a b c Bibliotheca Sanctorum, coll. 1050-1068, voce a cura di J.B. Velvekens.
- ^ a b Dizionario degli Istituti di Perfezione, coll. 720-731, voce a cura di J.B. Velvekens.
- ^ Grassl.
- ^ a b M. Escobar, pp. 109-130, articolo a cura di C. Nys.
- ^ B. Ardura, in La sostanza dell'effimero..., pp. 240-244
- ^ Ad esempio il Monastero di Strahov a Praga.
- ^ Who are the Premonstratensians, su premontre.org. URL consultato il 5 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2009).
Bibliografia
modifica- Premostratensi, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Bibliotheca Sanctorum, vol. 9, Roma, Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, 1967, SBN SBL0104036.
- Mario Escobar (a cura di), Ordini e congregazioni religiose, vol. 1, Torino, SEI, 1951, SBN IEI0124293.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (a cura di), Dizionario degli istituti di perfezione, vol. 7, Milano, Edizioni paoline, 1983, OCLC 557503763, SBN RAV0170515.
- Giancarlo Rocca (a cura di), La sostanza dell'effimero. Gli abiti degli ordini religiosi in Occidente, Roma, Edizioni paoline, 2000, SBN BVE0182685.
- Annuario Pontificio per l'anno 2007, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2007, ISBN 978-88-209-7908-9.
- (EN) Wolfgang Grassl, Culture of Place: An Intellectual Profile of the Premonstratensian Order., Nordhausen, Bautz, 2012, ISBN 9783869455150..
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Canonici Regolari Premostratensi
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Il sito web internazionale dei Canonici Regolari Premostratensi, su premontre.org.
- Premonstratensi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127399197 · ISNI (EN) 0000 0001 2153 8887 · LCCN (EN) n84093751 · GND (DE) 1009039-3 · J9U (EN, HE) 987007296144005171 |
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