Président à mortier
L'ufficio di président à mortier (pronuncia IPA francese [pʁezidɑ̃t‿a mɔʁtje]) è stata una delle cariche più importanti del sistema giudiziario francese durante l'Ancien Régime. I presidenti erano magistrati principali delle più alte istituzioni giuridiche, i Parlamenti, che erano le Corti di appello.
Essi erano 11 nel 1789. Erano distribuite su camere, composte da coloro che erano Conseiller du parlement, che valutavano e decidevano in materia di giustizia e dai Presidenti che presiedevano le sessioni.
La camera più importante era la Grand'Chambre. I presidenti, per indicare il loro rango superiore a quello dei presidenti delle camere inferiori, adottarono il mortier, un tocco di velluto nero impreziosito da due nastri intrecciati d'oro, simile a una berretta quadrata.
La posizione era venale, poteva essere comprata liberamente, venduta ed ereditata, soggetta a pagamenti al Re. Nella pratica, era necessario il consenso dei Parlamenti' ed era richiesto un esame di legge. Questa era limitata ai candidati che avevano studiato legge. La carica conferiva, dopo venti anni di svolgimento, la nobiltà ereditaria, ma il sistema dell'eredità fa che la carica sia esercitata in pratica soltanto da nobili.
In genere, i Presidenti prestavano servizio sotto un premier président, che era un incaricato del Re, non un acquirente dell'ufficio. Questo ha portato a tensioni continue.
Bibliografia
modifica- Bluche, François. L'Ancien régime: Institutions et société. Collection: Livre de poche. Paris: Editions de Fallois, 1993. ISBN 2-253-06423-8
- Salmon, J.H.M. Society in Crisis: France in the Sixteenth Century. Methuen: London, 1975. ISBN 0-416-73050-7
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