Philipp von Boeselager
Philipp Freiherr[2] von Boeselager (Heimerzheim, 6 settembre 1917 – Altenahr, 1º maggio 2008) è stato un ufficiale di cavalleria dello Heer (la forza armata di terra della Wehrmacht) tedesco, coinvolto nel fallito attentato a Hitler del 20 luglio 1944[3].
Philipp von Boeselager | |
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Boeselager riceve la Croce dell'Ordine al Merito di Germania da Wolfgang von Geldern nel 1989 | |
Nascita | Heimerzheim, 6 settembre 1917 |
Morte | Altenahr, 1º maggio 2008 |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Germania |
Forza armata | Heer (la forza armata di terra della Wehrmacht) |
Arma | Cavalleria |
Unità |
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Anni di servizio | 1938 - 1945 |
Grado | Major der Kavallerie (maggiore) |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Russia |
Decorazioni |
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Pubblicazioni | Volevamo uccidere Hitler. L'ultimo testimone dell'Operazione Valchiria racconta il complotto del 20 luglio 1944. |
Altre cariche | Economista |
Note |
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Testo biografico[1] | |
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Biografia
modificaNato a Burg Heimerzheim (Bonn), Philipp von Boeselager è il quarto di otto figli di Freiherr[2] Albert von Boeselager (1883-1956) e Freiin[2] Maria-Theresia von Salis-Soglio (1890-1968).
Ufficiale della Wehrmacht a venticinque anni, assieme al fratello Georg, si unì all'Operazione Valchiria, un piano di cospirazione per l'assassinio di Adolf Hitler. Una volta realizzato l'attentato, il suo compito sarebbe stato quello di coordinare truppe di cavalleria stanziate sul fronte orientale e con esse raggiungere Berlino, con l'incarico di arrestare tutti gli altri capi nazisti. Giunto nei pressi di Berlino Boeselager fu informato del fallimento dell'impresa e riuscì miracolosamente a rientrare sulle linee del fronte orientale, senza che il suo nome venisse fuori tra le liste dei cospiratori[3].
Sulla facciata della sua casa di Kreuzberg è ancora incisa la frase latina Et si omnes, ego non, espressione proverbiale per indicare un dissenso individuale rispetto a poteri dispotici o ingiustizie invece approvate dalle masse e dall'opinione pubblica, come nel caso dell'autorità nazista in Germania negli anni della dittatura (questa espressione è rappresentata concretamente, anche se in modo diverso, da Sophie Scholl, fondatrice del movimento di resistenza anti-nazista non violenta La Rosa Bianca e dal comportamento di Clemens von Galen, vescovo di Münster, fiero avversario del nazismo).
Onorificenze
modificaNote
modificaBibliografia
modifica- Ulrich Cartarius, Opposition gegen Hitler. Deutscher Widerstand 1933–1945, Berlin, 1984.
- Antonius John, Philipp von Boeselager – Widerstand und Gemeinwohl, Bouvier-Verlag, Bonn, 2007.
- Joachim Fest, Io no, Garzanti libri, 2007.
- Philipp von Boeselager, Volevamo uccidere Hitler, Milano, Mondadori, 2008. ISBN 88-04-59869-7.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Philipp von Boeselager
Collegamenti esterni
modifica- (DE) Mein Weg zum 20. Juli. – Die Einsamkeit des Widerstands, su bayern.landtag.de. Discorso di Philipp von Boeselager al Parlamento bavarese (14 luglio 2004).
- (EN) Phillipp Von Boeselager, Telegraph.co.uk, 2008, su telegraph.co.uk.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 97686987 · ISNI (EN) 0000 0001 1578 8599 · LCCN (EN) n95077037 · GND (DE) 119173522 · BNE (ES) XX4750915 (data) · BNF (FR) cb15607593s (data) · J9U (EN, HE) 987007258961505171 · NSK (HR) 000604989 · CONOR.SI (SL) 156873315 |
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