Il Palazzo Mereghi è un'antica dimora nobiliare della città di Jesi, nelle Marche.

Palazzo Mereghi
La facciata su Corso Matteotti.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneMarche
LocalitàJesi
IndirizzoCorso Matteotti, 45
Coordinate43°31′14.59″N 13°14′23.1″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1878-1880 su edificio precedente
StileArchitettura neobarocca
Realizzazione
ArchitettoAntonio Benvenuti
Committentemarchese Raffaele Mereghi

Costruito sul luogo di un convento di monache benedettine, si sviluppa intorno a due cortili ed è uno dei più vasti complessi residenziali della città. Sorge su Corso Matteotti, l'arteria principale della città settecesca, di fronte alla Chiesa di San Nicolò, e vicino al Santuario della Madonna delle Grazie.

Storia e descrizione

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Il portale principale.

In questo luogo nel 1605 il vescovo Pirro Imperioli fece erigere un convento destinato alle monache benedettine di Sant'Anna[1], anche grazie alle donazioni finanziare e terriere della facoltosa devota Cleofe Cischi. Verso il 1661 il vescovo Alderano Cybo fece ricostruire la chiesa dedicandola alla Madonna e Sant'Anna. L'edificio, con pianta centrale ellittica chiusa da volta cupolata, presenta tre altari; quello maggiore mostrava la pala della Madonna e i Santi Anna, Caterina d'Alessandria e un Vescovo, opera di Antonino Sarti del 1613; oggi nella Pinacoteca civica.

Con il Decreto Valerio del 1860 le monache furono costrette a lasciare il convento. Nel 1863 il marchese Raffaele Mereghi, proprietario anche di diverse manifatture cittadine, acquistò l'edificio per trasformarlo nella sua residenza. I lavori vennero affidati nel 1878 all'architetto comunale Antonio Benvenuti, che, in unostile tardobarocco allineato con l'ambiente circostante, modificò tutto lo stabile incentrandolo attorno a due cortili, ne ridisegnò il prospetto principale sul corso e vi inglobò la chiesa di Sant'Anna. Quest'ultima, cappella gentilizia aperta al pubblico, venne ridecorata e dedicata al Sacro Cuore. Le pale dei tre altari Sacro Cuore di Gesù, all' altare maggiore; Transito di San Giuseppe, su quello destro e Sant'Anna che educa la Vergine e San Gioacchino; sono opera di Fra Silvestro da Bagnoregio[2]. Gli affreschi della cupola vennero commissionati dal marchese all'anziano pittore locale Luigi Mancini, che vi raffigurò Mosè con le tavole della legge e il Cristo Risorto nell’ ovale centrale, e gli Evangelisti nei quattro tondi laterali[1]. Nel 1880 i lavori erano terminati.

Bibliografia

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  • Loretta Mozzoni e Gloriano Paoletti, Jesi, Città bella sopra un fiume, Jesi, Ed. Comune di Jesi, Litograf snc, 1994

Voci correlate

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