Holothuroidea

classe di animali marini
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Gli oloturoidei o oloturie (Holothuroidea, de Blainville 1834), comunemente noti come cetrioli marini, sono una classe di Echinodermi diffusi sui fondali marini di tutto il mondo e caratterizzati da un corpo cilindrico allungato con bocca e ano situati alle estremità opposte. Il nome comune di questi organismi bentonici deriva dalla loro morfologia simile all'ortaggio.

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Holothuroidea
Thelenota ananas
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
SuperphylumDeuterostomia
PhylumEchinodermata
SubphylumEleutherozoa
SuperclasseCryptosyringida
ClasseHolothuroidea
de Blainville, 1834
Sinonimi

Echinozoa Haeckel, 1895

Nomi comuni

oloturoidei
oloturie
cetrioli di mare

Descrizione

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Pelagothuria natatrix

Gli oloturoidei sono animali a simmetria bilaterale, ma conservano un ricordo della simmetria pentaraggiata tipica del phylum: infatti presentano cinque file longitudinali di pedicelli ambulacrali, di cui due dorsali (bivio) e tre ventrali (trivio), queste ultime adibite alla locomozione. Contribuiscono al movimento anche le contrazioni di muscoli circolari e longitudinali.

La bocca porta dei tentacoli con funzione alimentare derivati da pedicelli ambulacrali modificati.

L'endoscheletro è ridotto a spicole calcaree immerse nel derma e di conseguenza il corpo ha consistenza elastica.

Il madreporite non comunica con l'esterno, ma è interno, nel celoma.

Possiedono inoltre grandi capacità rigenerative: sono infatti in grado di eviscerare, cioè espellere il lungo intestino, i polmoni acquiferi e l'unica gonade, per distrarre un eventuale predatore e facilitare la fuga, salvo poi rigenerare gli organi in breve tempo.

Possono emettere dalla cloaca dei lunghi filamenti appiccicosi, a volte tossici, con funzione difensiva, detti tubi di Cuvier, con cui invischiano i predatori.

Quasi tutte le oloturie sono bentoniche: ciò significa che vivono posate sul o nel fondo marino. Alcune sono sessili, ciò significa che vivono fissate al substrato, dove si nutrono filtrando l'acqua: è il caso di numerose Dendrochirotida, tuttavia la maggior parte rimangono capaci di spostarsi in caso di minaccia o di sradicamento. All'inverso, i cetrioli di mare capaci di spostarsi lo fanno lentamente sul fondo, come bruchi.

Habitat

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Il solo echinoderma pelagico conosciuto è la misteriosa Pelagothuria natatrix, osservata negli abissi.

Le oloturie vivono dalle zone litoranee fino alle più grandi profondità degli oceani. Nascoste nella sabbia melmosa o negli anfratti delle rocce, strisciano sul fondo tra le alghe.

Le oloturie sono il gruppo di detritivori più importanti delle faune delle scogliere ed abissali. Possono formare delle popolazioni molto numerose, particolarmente in profondità: costituiscono la metà delle forme viventi a 4.000 metri ed il 90% a 8.000 metri [senza fonte]. Le oloturie sono gli echinodermi meglio adattati a profondità estreme, e sono ancora molto diversificate al di là dei 5.000 metri di profondità: parecchie specie della famiglia degli Elpidiidae si ritrovano a più di 9.500 metri, ed il record sembra detenuto dalle specie del genere Myriotrochus, particolarmente Myriotrochus bruuni, famiglia delle Myriotrochidae, identificate fino a 10.687 metri di profondità[1].

Tassonomia

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Una Holothuria leucospilota (nera, ordino Holothuriida) ed una Synapta maculata (bruna, ordino Apodida).
 
Synapta maculata è la più grande specie di olothurie, e può raggiungere 3m di lunghezza.
 
Thelenota anax è forse la più grossa specie di olothurie: può pesare parecchi chili e superare 1 m di lunghezza.
 
oloturia pelagica a 1400 m di profondità nell'oceano pacifico centrale
  1. ^ Christopher Mah, « What are the Deepest known echinoderms ? », Echinoblog, 8/4/2014.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàThesaurus BNCF 55825 · LCCN (ENsh85061540 · GND (DE4180635-9 · BNE (ESXX4768378 (data) · J9U (ENHE987007412760505171 · NDL (ENJA00568004
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