Necrologio di Johann Sebastian Bach

«Nekrolog» è il nome con cui è noto il necrologio di Johann Sebastian Bach, pubblicato quattro anni dopo la morte del compositore.

Prima pagina del Nekrolog di Bach, a p. 158 della Musikalische Bibliothek di Mizler, Volume IV Parte 1 (1754). Il titolo completo recita: "(Capitolo) VI: In memoria di tre membri deceduti della Società di Scienze Musicali; (sezione) C: Il terzo ed ultimo è lo stimatissimo organista di fama universale Johann Sebastian Bach, compositore della corte reale di Polonia ed elettorale di Sassonia, e direttore musicale a Lipsia."

Storia della sua pubblicazione

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Il «Nekrolog» comparve nell'ultimo volume della Musikalische Bibliothek di Lorenz Christoph Mizler,[1] una serie di pubblicazioni di argomento musicale edite fra il 1736 e il 1754. La Musikalische Bibliothek era l'organo della Correspondierende Societät der musicalischen Wissenschaften (Società per corrispondenza di scienze musicali) della quale anche Bach fu membro dal 1747. Il «Nekrolog» fu inserito nel Volume 4, Parte I, del 1754, ed era il terzo di tre necrologi di membri della Società. Sebbene gli autori dell'articolo non siano indicati, si sa che fu scritto dal figlio di Bach Carl Philipp Emanuel e da Johann Friedrich Agricola, uno dei suoi allievi più dotati.[2][3]

Contenuto

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Il «Nekrolog» contiene alcune notizie sui membri della famiglia Bach e suoi luoghi in cui vissero, un elenco di composizioni, e il racconto di alcuni aneddoti della vita di Bach. L'omaggio funebre è concluso da alcuni versi in memoria del compositore.

Antenati e musicisti della famiglia Bach

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In primo luogo si ricordano alcuni degli antenati di Bach, soffermandosi in particolare sui numerosi compositori della famiglia, e aggiungendo dettagli sulle loro composizioni (pp. 158–160).

Eisenach – Ohrdruf – Lüneburg

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Segue una descrizione degli anni giovanili di Bach a Eisenach, del suo soggiorno dal fratello maggiore Johann Christoph, organista, che lo ospitò a Ohrdruf dopo la morte dei genitori, e del periodo in cui fu studente e corista a Lüneburg (pp. 160–162). Secondo gli autori, Bach andò a Lüneburg dopo la morte del fratello, ma ricerche successive hanno messo in luce come il fratello fosse morto più di vent'anni dopo.

Di questi anni è ricordato in particolare l'episodio in cui il giovane Bach fu rimproverato per aver copiato in segreto un manoscritto del fratello (pp. 160–161).

1703-1723

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Più oltre Bach è seguito nel suo primo incarico come musicista (pp. 162–166). A questi anni risale l'aneddoto ambientato durante un soggiorno a Dresda secondo il quale Bach avrebbe proposto una competizione musicale al celebre organista francese Louis Marchand, ma questi per timore del risultato fuggì dalla città all'alba del giorno fissato per la disputa (pp. 163–165).

Gli anni di Lipsia e la visita a Federico il Grande

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La descrizione dell'ultimo incarico musicale di Bach come Thomascantor a Lipsia è piuttosto breve, e lascia maggiore spazio al racconto della sua visita a Federico il Grande nel Castello di Sans-Souci a Potsdam nel 1747, concludendosi con la morte del compositore nel 1750 (pp. 166–167).

Elenco delle opere

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Alle note biografiche fa seguito un elenco delle opere edite durante la vita del compositore, che tuttavia omette le cantate stampate a Mühlhausen e i Lieder e le arie stampate nel cosiddetto Schemelli Gesangbuch (pp. 167–168). L'elenco delle opere inedite che segue è assai poco dettagliato (pp. 168–169) e sembra ben più ampio del reale, a meno che non sia una chiara indicazione del numero di opere di Bach che sono andate perdute.

Matrimonio e figli

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Il paragrafo successivo è dedicato ai due matrimoni di Bach e ai suoi figli.(pp. 169–170).

Importanza come compositore

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Il racconto termina con un ritratto di Bach come musicista e del suo significato come compositore. Le ultime righe sono dedicate al suo carattere.(pp. 170–173).

L'epilogo contiene una poesia in memoria di Bach (pp. 173–176).

Accoglienza

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A causa della scarsità di notizie dettagliate circa la vita di Bach o di sue lettere, e considerata l'assenza di suoi scritti teorici, il «Nekrolog» rivestì un ruolo determinante per i suoi biografi. Nell'introduzione alla prima autorevole biografia pubblicata a fine Ottocento, Philipp Spitta lo cita come una delle poche biografie credibili.[4] Anche nel Novecento, i biografi hanno continuato a citarlo come una fonte primaria per il loro lavoro.[5]

  1. ^ Lorenz Christoph Mizler, ed.,Musikalische Bibliothek, Volume IV Part 1. Leipzig, Mizlerischer Bücherverlag, 1754.
  2. ^ Forkel/Terry 1920, p. xiv
  3. ^ Philipp Spitta, Johann Sebastian Bach, Leipzig, Breitkopf & Härtel, 1921. I, p. VI
  4. ^ Spitta 1899, I, p. v
  5. ^ Cherbuliez 1946, p. 13

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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