Liza Marklund
Liza Marklund (Pålmark, 9 settembre 1962) è una scrittrice e giornalista svedese, autrice della serie poliziesca di Annika Bengtzon, divenuta un successo internazionale.
Biografia
modificaLiza è nata nel 1962 in un piccolo villaggio di Pålmark, vicino al Circolo Polare Artico. Il lavoro a tempo pieno dei genitori e il ridotto numero di amici la costrinsero a trascorrere da sola intere giornate. La stessa Marklund ha definito il suo isolamento giovanile come una disciplina, attraverso la quale ha imparato a gestire ogni ambito della sua esistenza, inclusa la scrittura.[1] Ha vissuto in diversi paesi, tra cui Inghilterra, Israele, Italia, e Stati Uniti[2].
Si è dedicata al giornalismo a partire dai vent'anni: si è occupata di cronaca nera per il quotidiano Norrländska socialdemokraten, ha lavorato per alcuni giornali scandalistici, tra cui Aftonbladet, Expressen e il Metro Weekend, e ha collaborato con il canale televisivo TV4.[3][4] La conoscenza dei media svedesi e in generale la sua esperienza personale hanno conferito credibilità ai suoi romanzi.
Il suo debutto è stato accolto dalla critica positivamente; secondo Anders Hammarqvist e Bo Lundin avrebbe portato una vera e propria ventata di aria fresca all'interno del genere poliziesco svedese.[4]
Nel 1999 Marklund, insieme all'autore Jan Guillou e l'editore Ann-Marie Skarp, ha fondato la Piratförlaget, la terza casa editrice più grande della Svezia, .[5]
Da Novembre 2004 è ambasciatrice di pace per l’UNICEF[6][7]. Liza e la sua famiglia vivono spostandosi tra Stoccolma e Marbella.[3]
Carriera letteraria
modificaNel 1995 Liza ha pubblicato il suo primo libro, Gömda (Buried Alive), ed il suo primo poliziesco, Sprängaren, nel 1998.[8] Dal suo debutto l'autrice ha pubblicato undici romanzi e due libri di saggistica:[3] uno di questi, Det finns en särskild plats i helvetet för kvinnor som inte hjälper varandra, realizzato nel 2005 con Lotta Snickare (un'organizzazione), tratta della leadership femminile. Il titolo è una citazione della politica Madeleine Albright.[5]
I romanzi di Marklund hanno venduto circa 15 milioni di copie e sono diventati bestseller nei paesi nordici.[3] La sua fama è però di portata internazionale: è la seconda scrittrice svedese (il primo è Stieg Larsson) ad aver raggiunto la cima della classifica bestseller del New York Times[9]. I suoi romanzi Prime Time (2002) e Den röda vargen (2003), e le successive riedizioni, sono stati inseriti da Publishing Trends nella classifica dei bestseller internazionali, rispettivamente al numero dodici e tredici.
Ha collaborato alla stesura di un romanzo con James Patterson nel 2010[10]: questo lavoro l'ha consacrata definitivamente come autrice sulla scena mondiale, facendole guadagnare il primo posto nella classifica svedese dei bestseller a solo un mese dalla pubblicazione.[3][9]
Liza è una donna impegnata politicamente: ha realizzato alcuni documentari sui bambini con HIV e AIDS in Cambogia e in Russia[11], e una serie sulla violenza domestica, intitolata Take a Little Beating.[3]
La serie di Maria Eriksson
modificaPubblicato nel 1995, Gömda (Buried Alive), primo romanzo della serie, rappresenta il suo debutto letterario[12]. Si tratta di un romanzo-documentario politico basato sulla storia vera di una donna costretta a nascondersi perché maltrattata dal suo fidanzato. Questa serie è stata al centro di un acceso dibattito mediatico da quando, nel 2008, la giornalista Monica Antonsson ha pubblicato il libro, Mia: sanningen om Gömda, nel quale ha messo in discussione la veridicità della storia raccontata in Gömda.[5] A tale contestazione Liza Marklund e il suo editore hanno ribattuto affermando che molti nomi e fatti erano stati modificati per proteggere l'identità delle persone che apparivano nel libro. Successivamente, l'autrice svedese ha deciso con il suo editore di cambiare il titolo da "storia vera" a "basato su una storia vera".
La serie è composta da:
- Gömda - en sann historia (Buried Alive - A True Story, 1995; edizione aggiornata 2000)
- Asyl - den sanna fortsättningen på Gömda (Asylum Granted - A True Story, 2004)
La serie di Annika Bengtzon
modificaDal suo debutto nel 1998, la serie consta di undici libri, diventati un successo internazionale e tradotti in trenta lingue diverse[3]. La cornice di questa collana è rappresentata dalla routine frenetica della reporter Annika Bengtzon, vivace donna di trentacinque anni con due bambini, una vita privata difficile, e un lavoro usurante come reporter per un tabloid chiamato Kvällspressen a Stoccolma. La serie registra la continua lotta tra la vita professionale e privata della reporter[13] in un arco narrativo di quindici anni.
Grazie a questa serie Marklund si è posizionata ventiduesima nella classifica delle personalità più influenti del 2008 in Svezia, un elenco stabilito annualmente dalla rivista commerciale per l'industria pubblicitaria, Resumé.[14] L'utilizzo del format seriale ha dato l'opportunità all'autrice di creare personaggi complessi, che si sviluppano nel tempo e sono il riflesso dei cambiamenti nella società e delle tendenze del genere poliziesco[15].
La serie è composta da:
- 1998 - Sprängaren - Delitto a Stoccolma, traduzione di Laura Cangemi, Mondadori, 2001 (ISBN 88-04-48927-8)
- 1999 - Studio Sex - Studio Sex, traduzione di Laura Cangemi, Mondadori, 2002 (ISBN 88-04-49978-8)
- 2000 - Paradiset - Fondazione Paradiso, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2016 (ISBN 978-88-317-2388-6)
- 2002 - Prime Time - I dodici sospetti, traduzione di Laura Cangemi, Mondadori, 2004 (ISBN 88-04-52467-7)
- 2003 - Den röda vargen - Il lupo rosso, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2008 (ISBN 978-88-317-9592-0)
- 2006 - Nobels testamente - Il testamento di Nobel, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2009 (ISBN 978-88-317-9855-6)
- 2007 - Livstid - Finché morte non ci separi, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2010 (ISBN 978-88-317-0723-7)
- 2008 - En plats i solen - Freddo Sud, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2011 (ISBN 978-88-317-0895-1)
- 2011 - Du gamla du fria - Linea di confine, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2013 (ISBN 978-88-317-1471-6)
- 2013 - Lyckliga gatan - Happy Nation, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2014 (ISBN 978-88-317-1844-8)
- 2015 - Järnblod - Ferro e sangue, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2017 (ISBN 978-88-317-2658-0)
Cronologia
modificaLa serie di Annika Bengtzon non è scritta seguendo l'ordine cronologico degli avvenimenti della vita della reporter[16]. Volendo leggere i romanzi in tal senso la successione dovrebbe essere la seguente:
- Studio Sex
- Fondazione Paradiso
- I dodici sospetti
- Delitto a Stoccolma
- Il lupo rosso
- Il testamento di Nobel
- Finché morte non ci separi
- Freddo Sud
- Linea di confine
- Happy Nation
- Ferro e sangue
Altre opere
modifica- 2018 - Pärlfarmen - Perla nera, traduzione di Laura Cangemi, Marsilio, 2020 (ISBN 978-88-297-0510-8)
Stenträsk-trilogin
modifica- 2021 - Polcirkeln, Perfette sconosciute, traduzione di Laura Cangemi, Venezia: Marsilio, 2023 ISBN 978-88-297-1397-4
- 2022 – Kallmyren
- 2023 – Stormberget
Collaborazioni
modifica- 1998, Härifrån till jämställdheten con Lotta Snickare
- 2005, Det finns en särskild plats i helvetet för kvinnor som inte hjälper varandra con Lotta Snickare
- 2010, Cartoline di morte (Postcard Killers) con James Patterson, traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani, Milano, Longanesi, (ISBN 978-88-304-2774-7). Da questo libro è stato tratto il film del 2020 Cartoline di morte.
Film
modificaDue romanzi tratti dalla serie di Annika Bengtzon, Sprängaren e Paradiset, sono stati adattati cinematograficamente in svedese dal regista inglese Colin Nutley. L’attrice Helena Bergström ha interpretato il ruolo di Annika in entrambi i film, usciti nel 2001 e nel 2003[6]. Nel 2009, la compagnia televisiva Yellow Bird ha comprato i diritti per produrre una serie di film, usciti come DVD nel 2012. In questa produzione Annika è interpretata dall’attrice svedese Malin Crépin[17].
I film sono:
- Annika: Crime Reporter - Il testamento di Nobel, (Nobels testamente), diretto da Peter Flinth, 2012
- Annika: Crime Reporter - I dodici sospetti (Prime Time), diretto da Agneta Fagerström-Olsson, 2012
- Annika: Crime Reporter - Studio Sex, diretto da Agneta Fagerström-Olsson, 2012
- Annika: Crime Reporter - Il lupo rosso (Den röda vargen), diretto da Agneta Fagerström-Olsson, 2012
- Annika: Crime Reporter - Finché morte non ci separi (Livstid), diretto da Ulf Kvensler, 2012
- Annika: Crime Reporter - Freddo sud (En plats i solen), diretto da Peter Flinth, 2012
Ambasciatrice per la pace UNICEF
modificaNel 2004 Liza Marklund, grazie al suo importante interesse per le questioni legate alle donne e ai bambini del Terzo Mondo, è stata nominata come ambasciatrice per il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia[7][6]. Viaggia regolarmente, occupandosi, tra le altre cose, della schiavitù infantile e di bambini con HIV e AIDS[3].
Premi e riconoscimenti
modifica- 1998, Premio svedese per la letteratura gialla nella sezione "Miglior romanzo d'esordio" per Delitto a Stoccolma
- 1998, Polonipriset
- 1999, Årets författare (SKTF)
- 2002, Sankt Eriksmedaljen
- 2004, Piteå Kommuns kulturpris
- 2007, Svenska Litteraturpriset
- 2010, Pocketpriset
Note
modifica- ^ (IT) Roberta Scorranese, Liza Marklund: «Le donne? Sì al coraggio di essere sgradevoli. Essere bella ha contato», in Corriere della Sera, 31 Agosto 2017.
- ^ Forshaw Barry.
- ^ a b c d e f g h (EN) About, su Sito ufficiale di Liza Marklund. URL consultato il 12 Ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2017).
- ^ a b Arvas, Nestingen, p. 134.
- ^ a b c Arvas, Nestingen, p. 136.
- ^ a b c Arvas, Nestingen, p. 135.
- ^ a b (SV) Liza Marklund ny svensk UNICEF-ambassadör, su UNICEF, 8 Novembre 2004.
- ^ Forshaw B., p. 89.
- ^ a b Gregersdotter, Horeck, Åström, p. 163.
- ^ Forshaw B., p. 88.
- ^ (SV) Liza Marklund möter barnen i aidsepidemin, su UNICEF, 5 Gennaio 2007.
- ^ Arvas, Nestingen, p. 133.
- ^ (IT) A caccia dei terroristi, in Corriere della Sera, 19 Maggio 2010.
- ^ (SV) Adam Öhman, Här är de mäktigaste åsiktsmaskinerna, su Expressen, 28 Maggio 2008.
- ^ Kerstin Bergman, p. 111.
- ^ (EN) Annika Bengtzon, su Liza Marklund Official Website. URL consultato il 12 Ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2015).
- ^ (EN) Malin Crépin, su IMDb.
Bibliografia
modifica- (EN) Arvas Paula e Nestingen Andrew, Scandinavian Crime Fiction, University of Wales Press, 2011, OCLC 800881800.
- (EN) Bergman Kerstin, From Conflicted Mother to Lone Avenger: Transformations of the Woman Journalist Detective in Liza Marklund's Crime Series, in Serial Crime Fiction : Dying for More, Oxford, Oxford University Press, 2015, OCLC 946550882.
- (EN) Forshaw B., Death in a Cold Climate: A Guide to Scandinavian Crime Fiction, Basingstoke, Palgrave MacMillan, 2012, OCLC 770896894.
- (EN) Forshaw Barry, Nordic Noir: The Pocket Essential Guide to Scandinavian Crime Fiction, Film & TV, Harpenden, Pocket Essentials, 2013, OCLC 937881511.
- (EN) Gregersdotter, K., Horeck, T. e Åström, B., Rape in Stieg Larsson's Millennium Trilogy and Beyond: Contemporary Scandinavian and Anglophone Crime Fiction, Palgrave Mcmillan UK, 2013, OCLC 798615425.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Liza Marklund
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Liza Marklund
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su lizamarklund.com.
- (EN) Opere di Liza Marklund, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Liza Marklund, su Goodreads.
- (EN) Liza Marklund, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 10014828 · ISNI (EN) 0000 0001 1885 7350 · SBN LO1V188528 · Europeana agent/base/76471 · LCCN (EN) n00030291 · GND (DE) 121888096 · BNE (ES) XX917469 (data) · BNF (FR) cb13566121c (data) · J9U (EN, HE) 987007289581605171 · NSK (HR) 000278367 · NDL (EN, JA) 00887610 · CONOR.SI (SL) 6445411 |
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