Lancia Rally 037
La Lancia Rally 037 è un'autovettura sportiva costruita dalla casa automobilistica italiana Lancia, dal 1982 al 1983, nello stabilimento Lancia di Borgo San Paolo a Torino per partecipare al Campionato del mondo rally.
Lancia Rally 037 | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Lancia |
Tipo principale | Coupé |
Produzione | dal 1982 al 1983 |
Sostituisce la | Lancia Stratos |
Sostituita da | Lancia Delta S4 |
Esemplari prodotti | 262[1] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 3890 mm |
Larghezza | 1850 mm |
Altezza | 1240 mm |
Passo | 2445 mm |
Massa | da 980 a 1170 kg |
Altro | |
Assemblaggio | Stabilimento Lancia di Borgo San Paolo, Torino |
Progetto | Sergio Limone |
Stile | Pininfarina |
Altre antenate | Fiat Abarth 030, Lancia Abarth SE037 |
Storia
modificaSergio Limone fu il responsabile del progetto SE037 e fu Cesare Fiorio, il direttore sportivo Fiat, ad annunciare nel 1981 la nascita di un nuovo modello per il rally a causa dei cambiamenti nel regolamento.
Il progetto fu sostenuto da una collaborazione tra Lancia, Pininfarina, Dallara e Abarth, riprendendo l'evoluzione della Fiat 030 realizzata dalla Abarth nel 1974 e fu presentato al 59º Salone dell'automobile di Torino nel 1982.
In sostanza si trattava di una vettura progettata in Abarth, sulla base del telaio della Lancia Beta Montecarlo Turbo da pista prodotto da Dallara e carrozzato in Pininfarina. All'inizio del progetto non era ancora stato deciso quale marchio sarebbe stato assegnato alla vettura.
La versione stradale non riscosse particolare successo e neppure fu cercato, visto che per l'omologazione nel gruppo B erano necessari solamente 200 esemplari del modello.
Montava un quattro cilindri in linea da 1995 cm³ di cilindrata, 16 valvole e sovralimentato da un compressore volumetrico volumex che sviluppava, di serie, 205 CV capaci di spingere la 037 a oltre 220 km/h e di farle raggiungere i 100 km/h da ferma in meno di 7 secondi. Rispetto alla "Montecarlo" era anche montato longitudinalmente anziché trasversalmente (variazione fatta con cilindrata e sovralimentazione diversa anche sulla coeva Lancia LC1 da endurance)
La 037 aveva però il difficile compito di sostituire la gloriosa Fiat 131 Abarth Rally che aveva raccolto numerosi successi. Si decise di scartare il sistema di turbocompressore in virtù di un compressore volumetrico sviluppato dall'Abarth e si sviluppò un telaio estremamente semplice e munito di sospensioni a quadrilatero come per i modelli da pista anziché del tipo MacPherson come sulla 131. Per risparmiare tempo e sui costi si pensò di usare il telaio già esistente, la Lancia Beta Montecarlo, versione sportiva della vettura che aveva avuto un grande successo, anche negli USA dove era venduta come "Scorpion". Il telaio era stato realizzato presso Dallara, partendo dalla base della versione silhouette che disputava il mondiale marche.
La versione da gara colse numerose affermazioni in campo rallystico, tra cui il titolo mondiale del 1983. Fu l'ultima auto a 2 ruote motrici a vincere il mondiale rally e fu anche l'unica a prevalere sulle più avanzate auto a trazione integrale.
Costituì anche la base di sperimentazione per il propulsore Volumex + turbo della futura Lancia Delta S4 (Abarth SE038) con il prototipo denominato "Mazinga".[2]
Caratteristiche tecniche
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Versione da gara
modificaLancia Rally 037 | |||||||||
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La Lancia 037 di Attilio Bettega e Maurizio Perissinot del 1983 | |||||||||
Descrizione generale | |||||||||
Costruttore | Lancia | ||||||||
Categoria | Campionato del mondo rally | ||||||||
Classe | Gruppo B | ||||||||
Produzione | 1982-1983 | ||||||||
Squadra | Martini Racing | ||||||||
Sostituisce | Lancia Stratos HF | ||||||||
Sostituita da | Lancia 037 Evo | ||||||||
Descrizione tecnica | |||||||||
Meccanica | |||||||||
Telaio | Cellula centrale in acciaio con telai supplementari ant. e post.; Carrozzeria in vetroresina e fibra di carbonio | ||||||||
Motore | Centrale longitudinale, 1995 cc, 4 cilindri in linea sovralimentato con compressore volumetrico Abarth Volumex, 16 valvole | ||||||||
Trasmissione | cambio manuale ad innesti frontali, trazione posteriore, frizione monodisco | ||||||||
Dimensioni e pesi | |||||||||
Lunghezza | 3890 mm | ||||||||
Larghezza | 1850 mm | ||||||||
Altezza | 1240 mm | ||||||||
Passo | 2445 mm | ||||||||
Peso | 963 kg | ||||||||
Altro | |||||||||
Pneumatici | Pirelli | ||||||||
Avversarie | Audi Quattro, Opel Ascona 400 | ||||||||
Risultati sportivi | |||||||||
Debutto | Tour de Corse 1982 | ||||||||
Piloti | Walter Röhrl, Markku Alén, Henri Toivonen, Attilio Bettega, Adartico Vudafieri | ||||||||
Palmares | |||||||||
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Campionati costruttori | 1 | ||||||||
Campionati piloti | 0 | ||||||||
Note | 17 podi e 159 punti costruttori conquistati |
Lancia Rally 037 EVO | |||||||||
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Una Lancia 037 EVO Scuderia Grifone | |||||||||
Descrizione generale | |||||||||
Costruttore | Lancia | ||||||||
Categoria | Campionato del mondo rally | ||||||||
Classe | Gruppo B | ||||||||
Produzione | 1984 | ||||||||
Squadra | Martini Racing | ||||||||
Sostituisce | Lancia 037 | ||||||||
Sostituita da | Lancia Delta S4 | ||||||||
Descrizione tecnica | |||||||||
Altro | |||||||||
Pneumatici | Pirelli | ||||||||
Avversarie | Audi Quattro, Opel Ascona 400 | ||||||||
Risultati sportivi | |||||||||
Debutto | Rally di Monte Carlo 1984 | ||||||||
Piloti | Markku Alén, Henri Toivonen, Attilio Bettega | ||||||||
Palmares | |||||||||
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Campionati costruttori | 0 | ||||||||
Campionati piloti | 0 | ||||||||
Note | 12 podi e 144 punti costruttori conquistati |
- Corpo vettura: coupé 2 porte, 2 posti (costruzione Pininfarina). Scocca portante (derivazione Beta Montecarlo) con telaietti anteriori e posteriori in acciaio
- Carrozzeria: in resina poliestere rinforzato con fibra di vetro e autoestinguente
- Peso: 960 kg a vuoto; circa 1020 kg in ordine di marcia (il peso a vuoto può variare di circa 15/20 kg a seconda degli allestimenti necessari per ogni singola gara)
- Dimensioni: lunghezza 3890 mm, larghezza 1800 mm, altezza 1240 mm, passo 2440 mm, carreggiata anteriore 1508 mm, carreggiata posteriore 1490 mm
- Motore: Abarth tipo 232ar4 in posizione centrale disposto longitudinalmente, 4 cilindri in linea
- Cilindrata: 1995 cm³, evoluzione 2 '84 2111 cm³
- Alesaggio e corsa: 84 mm x 90 mm, evoluzione 2 '84 85 mm x 93 mm
- Coppia motrice massima: 30,5 kgm a 5000 rpm, seconda evoluzione 34 kgm a 5500 rpm
- Potenza massima: 260 CV a 7500 rpm (fino al 1000 Laghi 1982); evoluzione 1 circa 275/280 CV a 8000 rpm (dal 1000 Laghi 1982); versione Montecarlo 1983 305/310 CV a 8000 rpm; evoluzione 2 1984 325/330 CV a 8000 rpm; l'ultima versione 1985 erogava 350 CV sempre a 8000 rpm (grazie all'utilizzo di un sistema d'iniezione per raffreddare il volumetrico).
- Sovralimentazione: compressore volumetrico a lobi Roots Abarth tipo R10 (prima versione 1982) o Abarth tipo R18 (evoluzione 1 e successive) con pressione tra 0,60 e 0,90 bar, seconda evoluzione fino a 1 bar
- Lubrificazione: forzata a carter secco, filtro olio sul circuito principale con radiatore, serbatoio olio da 8 kg
- Trazione: sulle ruote posteriori
- Alimentazione: prima versione 1982 ed evoluzione 1 1982: carburatore doppio corpo Weber 40DCNVH 15/250 - evoluzione1 1983 e successive: sistema di iniezione meccanica Bosch/Kugelfischer a ghigliottine
- Distribuzione: doppio albero a camme in testa comandato mediante cinghia, quattro valvole per cilindro
- Frizione: monodisco a secco VALEO con guarnizione in metalloceramica, diametro 230 mm con comando idraulico a pedale
- Cambio: del tipo ZF modificato Abarth ad innesti frontali, cinque velocità più retromarcia
- Differenziale: del tipo ZF autobloccante a lamelle al 40 o al 75% con due semialberi di trasmissione muniti di giunti omocinetici
- Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti con due triangoli sovrapposti, molle elicoidali coassiali, ammortizzatori a gas Bilstein e barra antirollio
- Sospensioni posteriori: identiche alle anteriori ma con doppi ammortizzatori a gas Bilstein e molle separate
- Ruote: versione terra: Cerchi Speedline monoblocco da 6"x16" sull'anteriore e da 8"x16" al posteriore in lega leggera con pneumatici Pirelli M+S radiali anteriori 185/70-16 e post 205/60-16; versione asfalto: Speedline monoblocco da 8"x15" all'anteriore e componibili da 10"x16" al posteriore con pneumatici Pirelli P7 Corsa radiali 225/595-15 anteriori e 265/40-16 o 290/660-16 posteriori
- Sterzo: a cremagliera con demoltiplicatore
- Freni: A disco autoventilati sulle quattro ruote Brembo, pinze in lega leggera Brembo-Abarth a 4 pistoncini e doppio servofreno (su vetture fino a fine 1982); freno a mano idraulico sulle ruote posteriori
- Raffreddamento: forzato con pompa e radiatore anteriore
- Accensione: elettronica a scarica induttiva Magneti Marelli AEI 200 A
Note
modifica- ^ Lancia Rally 037: stradale o da competizione è una chicca da grande collezione, su ilsole24ore.com. URL consultato il 29 giugno 2024.
- ^ Lancia 037 - le foto dell'ultima due ruote motrici a vincere il mondiale Rally - Autosprint, in Autosprint, 19 febbraio 2020. URL consultato il 31 gennaio 2021.
Bibliografia
modifica- Piergiorgio Pelassa, 037 Ultimo Mito, (1992) testi di Roberto Goitre.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni sulla Lancia Rally 037
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Lancia Rally 037
Collegamenti esterni
modifica- Storia della Lancia 037, su connectingrod.it.