Erostrato

incendiario greco antico

Erostrato (in greco antico: Ἡρόστρατος?, Hēróstratos; Efeso, ... – Efeso, luglio 356 a.C.) è stato un criminale e pastore greco antico che, per immortalare in qualche modo il suo nome, incendiò e distrusse il celeberrimo tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo antico, il 21 luglio 356 a.C.

Ritratto immaginario di Erostrato

I suoi concittadini, gli Efesini, lo condannarono a morte e decretarono che non venisse mai ricordato il suo nome, che ci è stato tramandato da Claudio Eliano (De nat. an., VI, 40), Strabone (XIV, 1, 22) e Solino (40 segg.).[1]

Influenza culturale

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Il gesto di Erostrato ha fornito ispirazione per la coniazione di neologismi utilizzati in varie lingue, come l'italiano erostratismo, con cui si indica una "patologica ansia di sopravvivere nella memoria dei posteri".

Infatti:

  1. ^ EROSTRATO (‛Ηρόστρατς, Herostrătus), in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.  
  2. ^ Volker Ullrich, Hitler. La caduta (1939-1945), Mondadori, Milano, 2022, p. 271.
  3. ^ Mussolini opera omnia, La Fenice, Firenze, 1959, vol. 31, pag. 119.

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