Ela Bhatt

attivista indiana (1933-2022)

Ela Ramesh Bhatt (Ahmedabad, 7 settembre 1933Ahmedabad, 2 novembre 2022) è stata un'attivista indiana.

Ela Ramesh Bhatt

Fondò la Self-Employed Women's Association of India (SEWA) nel 1972 e ne fu segretaria generale fino al 1996. Fu cancelliera del Gujarat Vidyapith dal 7 marzo 2015 al 19 ottobre 2022.[1] Avvocata di formazione, prese parte ai movimenti operai internazionali, alle lotte sindacali, femministe e della microfinanza. Per il suo attivismo ricevette numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Ramon Magsaysay Award (1977), il Right Livelihood Award (1984) e il Padma Bhushan (1986).[2]

Biografia

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Infanzia e studi

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Figlia dell'avvocato Sumantrai Bhatt e della femminista Vanalila Vyas, Ela Bhatt trascorse l'infanzia a Surat insieme alle due sorelle, dove frequentò la Sarvajanik Girls High School dal 1940 al 1948 per poi conseguire la laurea in lingua inglese presso il MTB College nel 1952. Nel 1954 si laureò in Legge presso il L. A. Shah Law College di Ahmedabad e le fu conferita la medaglia d'oro per il suo lavoro sulla legge indù.[3]

Carriera

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Dopo aver insegnato inglese alla SNDT Women's University di Mumbai, nel 1955 fu assunta nell'ufficio legale della Textile Labour Association (TLA) di Ahmedabad, il più antico sindacato indiano per i lavoratori tessili.[4]

Dopo aver lavorato per qualche tempo con il governo del Gujarat, nel 1968 fu chiamata a dirigere la sezione femminile della TLA. Studiò per tre mesi presso l'Istituto afro-asiatico del lavoro e delle cooperative di Tel Aviv, dove conseguì il Diploma internazionale del lavoro e delle cooperative nel 1971. Bhatt sapeva che migliaia di lavoratrici tessili lavorassero altrove per integrare il reddito familiare, ma le leggi statali proteggevano solo le lavoratrici dipendenti e non quelle autonome.

Con la collaborazione di Arvind Buch, allora presidente della TLA, si impegnò a organizzare le lavoratrici autonome in un sindacato sotto gli auspici della divisione femminile della TLA. Nel 1972 fu fondata la Self-Employed Women's Association (SEWA). Buch ne divenne presidente e lei segretaria generale fino al 1996.[5]

Il 18 luglio 2007 Nelson Mandela, Graça Machel e Desmond Tutu convocarono a Johannesburg Ela Bhatt e altri leader mondiali per contribuire con la loro saggezza e integrità ad affrontare alcuni dei problemi più difficili del mondo. Venne così costituito il gruppo Global Elders, con Kofi Annan presidente e Gro Harlem Brundtland vicepresidente. I Global Elders affrontarono a livello globale questioni come il conflitto israelo-palestinese, la divisione della penisola coreana, la questione del Sudan e del Sud Sudan, lo sviluppo sostenibile e la parità di genere.[6] Bhatt si attivò particolarmente su quest'ultimo punto, nonché sulla questione delle spose bambine. Nel febbraio 2012 si recò nel Bihar, in India, con Desmond Tutu, Gro Harlem Brundtland e Mary Robinson per visionare il progetto Jagriti volto a prevenire i matrimoni precoci e per invitare le istituzioni ad affrontare il problema.[7][8]

Convinta gandhiana e sostenitrice della nonviolenza, Bhatt viaggiò in Medio Oriente con le delegazioni dei Global Elders nell'agosto 2009[9] e nell'ottobre 2010.[10][11] Dopo la visita a Gaza affermò che la lotta non violenta contro l'ingiustizia richiede "più duro lavoro che combattere" e che "sono i codardi a usare le armi".[12]

Vita privata

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Nel 1956 sposò Ramesh Bhatt dal quale ebbe due figlie.[3] Visse ad Ahmedabad fino alla sua morte avvenuta il 2 novembre 2022.[13]

Premi e riconoscimenti

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Bhatt ricevette tre dottorati honoris causa in Humane Letters dall'Università di Harvard, dalla Georgetown University e dall'Université libre de Bruxelles.[14]

Venne insignita del Padma Shri dal governo indiano nel 1985 e del Padma Bhushan nel 1986. Ricevette il Ramon Magsaysay Award per la leadership comunitaria nel 1977, il Right Livelihood Award nel 1984 e la medaglia Radcliffe per la sua lotta alla parità di genere nel 2011.[15]

Nel novembre 2011 venne selezionata per il Premio Indira Gandhi per la pace, per il disarmo e per lo sviluppo grazie ai successi ottenuti nell'emancipazione delle donne attraverso l'imprenditoria di base.[16]

Nel giugno 2012 il segretario di Stato statunitense Hillary Clinton la definì una delle sue "eroine".[17]

  1. ^ GVP ::, su www.gujaratvidyapith.org. URL consultato il 21 novembre 2022.
  2. ^ Padma Awards (PDF), su mha.nic.in. URL consultato il 21 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2015).
  3. ^ a b Awardees Biography, su rmaf.org.ph. URL consultato il 21 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).
  4. ^ (EN) Ela Bhatt | Biography & Facts | Britannica, su www.britannica.com. URL consultato il 21 novembre 2022.
  5. ^ WIEGO Board Biographies | WIEGO, su www.wiego.org. URL consultato il 21 novembre 2022.
  6. ^ What we do | The Elders, su theelders.org. URL consultato il 21 novembre 2022.
  7. ^ (EN) The Elders: Momentum is building to tackle child marriage in India, su theelders.org. URL consultato il 21 novembre 2022.
  8. ^ (EN) Welcoming my fellow Elders to India, su theelders.org. URL consultato il 21 novembre 2022.
  9. ^ (EN) Ethan Bronner, In Village, Palestinians See Model for Their Cause, in The New York Times, 28 agosto 2009. URL consultato il 21 novembre 2022.
  10. ^ East Jerusalem residents, 'Elders' meet, su articles.cnn.com.
  11. ^ (EN) ‘The Elders’ call to lift Gaza blockade, su The Jerusalem Post | JPost.com. URL consultato il 21 novembre 2022.
  12. ^ Ela Bhatt, What would Gandhi say?, su theelders.org. URL consultato il 21 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
  13. ^ (EN) SEWA founder Elaben Bhatt passes away, su DeshGujarat, 2 novembre 2022. URL consultato il 21 novembre 2022.
  14. ^ Three cheers for Gujarat’s big ben - Times Of India, su web.archive.org, 27 febbraio 2013. URL consultato il 21 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2013).
  15. ^ (EN) Ela R. Bhatt to Receive Radcliffe Medal, su Harvard Magazine, 28 aprile 2011. URL consultato il 21 novembre 2022.
  16. ^ Ela Bhatt selected for Indira Gandhi Prize - Times Of India, su web.archive.org, 17 maggio 2013. URL consultato il 21 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2013).
  17. ^ Hillary Clinton identifies activist Ela Bhatt as one of her 'heroines' - Times Of India, su web.archive.org, 25 febbraio 2013. URL consultato il 21 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2013).

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Collegamenti esterni

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