Eduardo Boza Masvidal
Eduardo Tomás Boza Masvidal (Camagüey, 18 settembre 1915 – Los Teques, 16 marzo 2003) è stato un vescovo cattolico cubano.
Eduardo Boza Masvidal vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 18 settembre 1915 a Camagüey |
Ordinato presbitero | 28 febbraio 1944 dall'arcivescovo Manuel Arteaga y Betancourt |
Nominato vescovo | 31 marzo 1960 da papa Giovanni XXIII |
Consacrato vescovo | 15 maggio 1960 dall'arcivescovo Evelio Díaz y Cía |
Deceduto | 16 marzo 2003 (87 anni) a Los Teques |
Biografia
modificaNacque da Aurelio Boza e da Clemencia Masvidal. Il fratello era lo scrittore Aurelio Boza Masvidal.[1] Il 18 novembre 1915 fu battezzato nella chiesa di Nostra Signora della Solitudine a Camagüey. Si laureò al college La Salle a El Vedado, in Avana. Conseguì un dottorato in filosofia e lettere nel 1940 presso l'Università dell'Avana. Dal 1935 studiò presso il seminario di San Carlo e di Sant'Ambrogio e qui vi compì gli studi ecclesiastici.
Il 28 febbraio 1944 fu ordinato presbitero presso la Cattedrale dell'Avana per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo dell'Avana Manuel Arteaga y Betancourt (creato cardinale nel 1946). Gli fu assegnata la parrocchia di San Salvador a El Cerro, in Avana per un anno. Fu chiamato come professore presso lo stesso seminario che aveva frequentato e fu nominato cappellano della Scuola del Sacro Cuore. Più tardi gli fu assegnata la parrocchia di San Luigi a Madruga e nel 1948 gli fu assegnata la parrocchia di Nostra Signora della Carità in Avana fino al 1961. Fu inoltre procuratore del tribunale ecclesiastico e rettore dell'Università Cattolica di San Tommaso di Villanova.
Il 31 marzo 1960 papa Giovanni XXIII lo nominò vescovo titolare di Vinda e vescovo ausiliare di San Cristobal de la Habana. Il 15 maggio 1960 ricevette la consacrazione episcopale per l'imposizione delle mani dell'arcivescovo Evelio Díaz y Cía. Il 15 e 16 settembre 1961, insieme ad altri 135 sacerdoti, fu espulso da Cuba dal regime comunista per le sue attività controrivoluzionarie.[2] Fondò l'UCE, l'Unione dei Cubani in Esilio. Partecipò anche al Concilio Vaticano II tra il 1962 e il 1965.
Il 16 marzo 2003 morì per complicazioni in seguito a una polmonite, presso il Medical Center di Los Teques in Venezuela.
Genealogia episcopale
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Bernardino Giraud
- Cardinale Alessandro Mattei
- Cardinale Pietro Francesco Galleffi
- Cardinale Giacomo Filippo Fransoni
- Cardinale Carlo Sacconi
- Cardinale Edward Henry Howard
- Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro
- Cardinale Antonio Vico
- Arcivescovo George Joseph Caruana
- Arcivescovo Evelio Díaz y Cía
- Vescovo Eduardo Tomás Boza Masvidal
Note
modifica- ^ García e Espinosa, p. 42.
- ^ García e Espinosa, p. 43.
Bibliografia
modifica- Gregorio Delgado García, Jose A. López Espinosa, Cuadernos de Historia de la Salud Pública - Los cubanos y los Premios Nobel (PDF), L'Avana, Oficina del Historiador del MINSAP, 1999. URL consultato il 25 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Collegamenti esterni
modifica- (EN) David M. Cheney, Eduardo Boza Masvidal, in Catholic Hierarchy.