Echoes: The Best of Pink Floyd
Echoes: The Best of Pink Floyd è una raccolta del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicata il 5 novembre 2001 dalla EMI.[19]
Echoes: The Best of Pink Floyd raccolta discografica | |
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Artista | Pink Floyd |
Pubblicazione | 5 novembre 2001 |
Durata | 151:11 |
Dischi | 2 |
Tracce | 26 |
Genere | Rock psichedelico Rock progressivo |
Etichetta | EMI |
Formati | 2 CD, 4 LP, download digitale |
Certificazioni originali | |
Dischi d'oro | Danimarca[1] (vendite: 25 000+) Germania[2] (vendite: 150 000+) Polonia[3] (vendite: 50 000+) Svezia[4] (vendite: 40 000+) |
Dischi di platino | Argentina[5] (vendite: 40 000+) Australia[6] (vendite: 70 000+) Belgio[7] (vendite: 50 000+) Canada (6)[8] (vendite: 600 000+) Europa (3)[9] (vendite: 3 000 000+) Francia[10] (vendite: 300 000+) Grecia[11] (vendite: 30 000+) Italia (4)[12] (vendite: 400 000+) Nuova Zelanda (3)[13] (vendite: 45 000+) Spagna[14] (vendite: 100 000+) Regno Unito (3)[15] (vendite: 900 000+) Stati Uniti (4)[16] (vendite: 4 000 000+) Svizzera[17] (vendite: 40 000+) |
Certificazioni FIMI (dal 2009) | |
Dischi d'oro | Italia[18] (vendite: 25 000+) |
Pink Floyd - cronologia | |
Brani
modificaL'album contiene brani che coprono i trentacinque anni di carriera del gruppo, partendo dal loro primo singolo Arnold Layne del 1967 fino a quello del 1994, High Hopes/Keep Talking, tratto da The Division Bell. Le canzoni, appositamente rimasterizzate, non sono in ordine cronologico, come avrebbe voluto l'ex bassista e leader Roger Waters,[20] bensì divise in due blocchi tematici: nella prima parte si esplorano le costrizioni che opprimono l'uomo, nella seconda il suo desiderio di riscatto.[21] L'intera sequenza non è però formata da tracce separate, bensì le canzoni sono unite e a volte missate l'una all'altra, come accade negli altri concept album pubblicati dal gruppo.
Titolo
modificaIl titolo della raccolta (proposto da Waters) coincide con quello di uno dei loro brani più famosi; la raccolta è inoltre il primo album a includere la canzone When the Tigers Broke Free che compare nel film di The Wall (in seguito essa è stata inserita nella versione rimasterizzata di The Final Cut del 2004).[22]
Copertina
modificaLa copertina dell'album, ideata da Storm Thorgerson,[22] si basa su un gioco di immagini innestate una dentro l'altra: vi è la cornice di una finestra d'angolo che dà sull'esterno, cioè l'altro muro dell'angolo, nel quale a sua volta si apre un'altra finestra che permette di avere lo scorcio di un interno, subito interrotto da un muro nel quale vi è una nuova finestra che dà su un paesaggio (diverso a seconda dei lati della copertina). In questi spazi trovano collocazione personaggi e oggetti che fanno riferimento alle copertine dei precedenti album dei Pink Floyd. Per esempio si ritrovano:
- un uomo in fiamme, come sulla copertina di Wish You Were Here;
- le statuine di un maiale e di una mucca, che simboleggiano le copertine rispettivamente di Animals e Atom Heart Mother;
- un uomo con lampadine attaccate all'abito, dalla copertina dell'album dal vivo Delicate Sound of Thunder;
- quattro maschere che riproducono i volti dei componenti del gruppo, come sulla copertina di Is There Anybody Out There? The Wall Live 1980-81;
- mattoni bianchi e lo stemma dei due martelli incrociati, che rappresentano The Wall;
- una bicicletta, che si riferisce alla canzone Bike di The Piper at the Gates of Dawn e un poster che riproduce la copertina dell'album;
- un'ascia, riferita alla canzone Careful with That Axe, Eugene;
- una boccia per pesci, citazione dal testo di Wish You Were Here;
- un uomo in divisa militare, che richiama l'album The Final Cut;
- un letto d'ospedale, come sulla copertina di A Momentary Lapse of Reason;
- le maschere della copertina di The Division Bell;
- un prisma dalla copertina di The Dark Side of The Moon;
- un modellino di un aereo appeso al soffitto, che rimanda allo schianto dell'aereo sul muro nella canzone In the flesh? contenuta nell'album The Wall;
- un quadro che riprende la cover del loro primo album The Piper At The Gates Of Dawn;
- un uomo in costume da bagno azzurro, lo stesso uomo utilizzato nelle immagini all'interno dell'album Wish You Were Here.
- un bersaglio a cerchi bianchi e rossi che si trova negli occhi delle statue sulla copertina di The Division Bell
- un quadro che riprende la copertina del loro album Meddle;
Tracce
modifica- Disco 1
- Astronomy Domine – 4:10 (Syd Barrett)
- See Emily Play – 2:47 (Syd Barrett)
- The Happiest Days of Our Lives – 1:38 (Roger Waters)
- Another Brick in the Wall (Part 2) – 4:01 (Roger Waters)
- Echoes – 16:30 (David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright) – versione ridotta
- Hey You – 4:39 (Roger Waters)
- Marooned – 2:02 (Richard Wright, David Gilmour) – versione ridotta
- The Great Gig in the Sky – 4:39 (Richard Wright)
- Set the Controls for the Heart of the Sun – 5:20 (Roger Waters)
- Money – 6:29 (Roger Waters)
- Keep Talking – 5:57 (David Gilmour, Richard Wright, Polly Samson)
- Sheep – 9:46 (Roger Waters) – versione ridotta
- Sorrow – 8:45 (David Gilmour)
- Disco 2
- Shine On You Crazy Diamond (Parts 1-7) – 17:32 (David Gilmour, Roger Waters, Richard Wright) – versione ridotta
- Time – 6:48 (Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright, David Gilmour)
- The Fletcher Memorial Home – 4:07 (Roger Waters)
- Comfortably Numb – 6:53 (David Gilmour, Roger Waters) – versione estesa con la parte finale di Bring the Boys Back Home
- When the Tigers Broke Free – 3:42 (Roger Waters)
- One of These Days – 5:14 (David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters, Richard Wright) – versione ridotta
- Us and Them – 7:51 (Roger Waters, Richard Wright)
- Learning to Fly – 4:50 (David Gilmour, Anthony Moore, Bob Ezrin, Jon Carin)
- Arnold Layne – 2:52 (Syd Barrett)
- Wish You Were Here – 5:20 (David Gilmour, Roger Waters)
- Jugband Blues – 2:56 (Syd Barrett)
- High Hopes – 6:59 (David Gilmour, Polly Samson) – versione ridotta
- Bike – 3:24 (Syd Barrett)
Formazione
modifica- Pink Floyd
- Syd Barrett - chitarra e voce in Astronomy Domine, See Emily Play, Arnold Layne, Jugband Blues, Bike
- Roger Waters - basso, chitarra in Sheep, tape effects e voce
- David Gilmour - chitarre, basso fretless in Hey You, basso in Sheep e High Hopes, tastiere addizionali, drum programming in Sorrow e voce
- Richard Wright - tastiere, organo, piano, sintetizzatori, clavinet e voce
- Nick Mason - batteria, percussioni, tape effects e voce in One of These Days
- Altri musicisti
- James Guthrie - rimasterizzazione, percussioni in The Happiest Days of Our Lives
- Dick Parry - sassofono baritono e tenore in Money, Shine On You Crazy Diamond e Us and Them
- Clare Torry - voce in The Great Gig in the Sky
- Michael Kamen - orchestrazione in High Hopes, The Fletcher Memorial Home e When the Tigers Broke Free, pianoforte in The Fletcher Memorial Home
- Jon Carin - tastiere aggiuntive in Marooned, Keep Talking e High Hopes
- Guy Pratt - basso in Marooned e Keep Talking
- Tony Levin - basso in Sorrow e Learning to Fly
- Sam Brown, Durga McBroom e Carol Kenyon - voce in Keep Talking
- Lee Ritenour - chitarra acustica in Comfortably Numb
- Islington Green School - coro in Another Brick in the Wall (Part 2)
- Pontardulais Male Voice Choir diretto da Noel Davis - coro in When the Tigers Broke Free
- The Salvation Army: Ray Bowes (cornetta), Terry Camsey (cornetta), Mac Carter (trombone), Les Condon (tuba Mib), Maurice Cooper (eufonio), Ian Hankey (trombone), George Whittingham (tuba Sib), e altri in Jugband Blues
Brani scartati
modificaSecondo James Guthrie, anche i seguenti brani furono presi in considerazione per essere inclusi nella raccolta, venendo tuttavia accantonati:[23]
Classifiche
modificaClassifica (2001) | Posizione massima |
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Islanda[24] | 3 |
Note
modifica- ^ (DA) ALBUM TOP-40 uge 51-2001, su hitlisten.nu. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (DE) Pink Floyd – Echoes – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (PL) bestsellery i wyróżnienia, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (SV) Uploads (PDF), su ifpi.se, IFPI Sverige. URL consultato il 30 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2011).
- ^ (ES) Discos de Oro y Platino, su capif.org.ar, Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 30 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
- ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2001 Albums, su aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 2001, su Ultratop. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EN) Echoes – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EN) IFPI Platinum Europe Awards - 2007, su ifpi.org, International Federation of the Phonographic Industry. URL consultato il 13 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2013).
- ^ (FR) Pink Floyd - Echoes – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EL) Top 50 Ξένων Aλμπουμ, su ifpi.gr, IFPI Greece. URL consultato il 30 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2002).
- ^ Andrea Laffranchi, Nell'anno della crisi vince Vasco, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 8 gennaio 2002. URL consultato il 23 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
- ^ (EN) Official Top 40 Albums, su nztop40.co.nz, The Official NZ Music Charts. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (ES) Productores de Música de España, Solo Exitos 1959–2002 Ano A Ano: Certificados 1980–2002, prima edizione, ISBN 84-8048-639-2.
- ^ (EN) Echoes: The Best of Pink Floyd, su British Phonographic Industry. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (EN) Pink Floyd - Echoes – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ Echoes: The Best of Pink Floyd (certificazione), su FIMI. URL consultato il 30 dicembre 2020.
- ^ Stefano Magnani, Viaggi interstellari: Le canzoni che hanno fatto la storia dei Pink Floyd, LIT EDIZIONI, 15 maggio 2013, ISBN 978-88-6231-715-3. URL consultato il 4 gennaio 2023.
- ^ Corriere della Sera, 21 ottobre 2001
- ^ Corriere della Sera, 31 ottobre 2001
- ^ a b (EN) Pete Anderson, Crazy Diamond: Syd Barrett and the Dawn of Pink Floyd, Omnibus Press, 17 dicembre 2009, ISBN 978-0-85712-122-6. URL consultato il 4 gennaio 2023.
- ^ (EN) Building a compilation album, su pinkfloyd.co.uk, Pink Floyd. URL consultato il 25 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2010).
- ^ (IS) Tónlistinn: 45. vika 2001 (GIF), su Morgunblaðið. URL consultato il 14 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2001).
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Zac Johnson, Echoes: The Best of Pink Floyd, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Echoes: The Best of Pink Floyd, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Echoes: The Best of Pink Floyd, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.