Duchi di Spoleto

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Il seguente elenco riunisce in ordine cronologico i duchi di Spoleto che ressero l'omonimo ducato dalla fondazione sotto i Longobardi fino all'annessione allo Stato della Chiesa. Fu conferito come titolo dinastico ad Aimone di Savoia-Aosta.

Stato Longobardo sotto il re Astolfo

Fasi storiche

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Una Serie de' duchi di Spoleto fu redatta dall'abate Giancolombino Fatteschi nel 1801, basandosi sul regesto di Farfa. Più recentemente Gasparri (I duchi longobardi) ci ha restituito una cronotassi scientificamente più aggiornata.

Per grandi linee, lo sviluppo del Ducato conobbe tre fasi, quella longobarda propriamente detta che si concluse con il predominio dei franchi sul regno longobardo del nord. Seguirono un paio di secoli in cui il Ducato formalmente sottoposto all'Impero, godette invece di ampia autonomia, per quanto contrastata, al punto di portare due duchi al rango di re d'Italia e imperatori de Sacro Romano Impero. Con Alberico di Spoleto, legato ai Teofilatti di Roma, ha inizio la terza fase, quella feudale, in cui il Ducato fu spesso unito alla Toscana o a Benevento e il titolo ducale conteso tra papi e imperatori.

Dal 1198, di fatto, il feudo divenne patrimonio della Chiesa. Fino al Cinquecento il titolo ducale venne a volte concesso a titolo vitalizio ai governatori dell'attuale Umbria. Nel XX secolo venne ripreso da un membro della famiglia reale sabauda, Aimone di Savoia-Aosta per concessione di Re Vittorio Emanuele III.[senza fonte]

Periodo longobardo

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Periodi carolingio e post-carolingio

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Periodo imperiale

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Nello Stato della Chiesa

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Casa Savoia

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Bibliografia

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  • Sergio Rovagnati, I Longobardi, Milano, Xenia, 2002, ISBN 88-7273-484-3.
  • Jörg Jarnut, Storia dei longobardi, Torino, Einaudi, 1995, ISBN 88-06-13658-5. Edizioni 2002 e 2008: ISBN 978-88-06-16182-8.
  • Paolo Diacono, Storia dei Longobardi (a cura di Lidia Capo; Historia Langobardorum con traduzione italiana a fronte), Roma, Fondazione Lorenzo Valla, Milano, Mondadori, 1992. ISBN 978-88-04-33010-3.
  • Enrico Menestò (a cura di), Dal patrimonio di San Pietro allo Stato Pontificio. La Marca nel contesto del potere temporale (atti del Convegno di studio svoltosi ad Ascoli Piceno il 14-16 settembre 1990), Ascoli Piceno, Comune, 1991. Ristampa in facsimile: Spoleto, Centro italiano di studi sull'alto medioevo, 2000, ISBN 88-7988-293-7.
  • Pier Maria Conti, Il ducato di Spoleto e la storia istituzionale dei longobardi, Spoleto, Edizioni dell'Accademia spoletina, 1982.
  • Stefano Gasparri, I duchi longobardi, Roma 1978
  • Hagen Keller, "La Marca di Tuscia fino all'anno Mille", in Lucca e la Tuscia nell'alto Medioevo (atti del V Congresso internazionale di studi sull'Alto Medioevo svoltosi a Lucca il 3-7 ottobre 1971), Spoleto, Centro Studi, 1973.
  • Gian Piero Bognetti, "Tradizione longobarda e politica bizantina nelle origini del ducato di Spoleto", in L'età longobarda, Milano, Giuffrè, 1967, vol. 3º, pp. 441 e segg.
  • Ottorino Bertolini, Roma di fronte a Bisanzio e ai Longobardi, Bologna, Cappelli, 1941 (9º vol. della collana "Storia di Roma").
  • Antonio Falce, La formazione della marca di Tuscia, secc. VIII-IX, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1930.
  • Ignazio Giorgi e Ugo Balzani (a cura di), Il regesto di Farfa compilato da Gregorio di Catino, Roma, Reale Società romana di Storia patria, 1879-1914, 5 volumi.
  • Giancolombino Fatteschi, Memorie istorico-diplomatiche riguardanti la serie de' Duchi e la topografìa de' tempi di mezzo del Ducato di Spoleto, Camerino, Vincenzo Gori, 1801. Consultabile anche su Google libri.

Voci correlate

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