Diario di Merer
Il diario di Merer (noto anche come Papiro Jarf) è il nome dato ad alcuni registri di papiro scritti oltre 4.500 anni fa da Merer, un funzionario di medio rango che aveva il titolo di ispettore (sHD). Sono i più antichi papiri di testo conosciuti. Risalgono al 27º anno del regno del faraone Khufu, durante la IV dinastia.[1] Il testo, scritto con geroglifici ieratici, consiste per lo più di elenchi delle attività quotidiane di Merer e del suo equipaggio. Le sezioni meglio conservate (Papiri Jarf A e B) documentano il trasporto in barca di blocchi di calcare bianco dalle cave di Tura a Giza.
I papiri sono stati trovati a Wadi al-Jarf, sulla costa del Mar Rosso, sepolti all'ingresso di alcune grotte artificiali costruite per conservare le imbarcazioni, che sono state scavate nel 2013 da una missione francese sotto la direzione degli archeologi Pierre Tallet dell'Università della Sorbona di Parigi e Gregory Marouard.[2][3][4][5]
L'archeologo egiziano Zahi Hawass descrive il Diario di Merer come "la più grande scoperta in Egitto nel 21º secolo".[1] Parte dei papiri è esposta al Museo Egizio del Cairo.[6]
Contenuti
modificaPapiro Jarf A e B
modificaI papiri meglio conservati descrivono diversi mesi di lavoro di trasporto di pietra calcarea dalle cave di Tura Nord e Tura Sud a Giza, nel 27º anno di regno del faraone Khufu.[7][8] Sebbene il diario non specifichi dove le pietre dovessero essere utilizzate o per quale scopo, dato che il diario può risalire a quella che è ampiamente considerata la fine del regno di Khufu, Tallet ritiene che molto probabilmente fossero destinate al rivestimento esterno della Grande Piramide.
Ogni dieci giorni circa, venivano effettuati due o tre viaggi di andata e ritorno, trasportando forse 30 blocchi di 2-3 tonnellate ciascuno, per un totale di 200 blocchi al mese.[9][10] Al suo servizio lavoravano una quarantina di barcaioli. Il periodo coperto dai papiri va da luglio a novembre.[7]
Le voci dei registri sono disposte tutte sulla stessa linea. In alto c'è un'intestazione che indica il mese e la stagione. Sotto di essa c'è una riga orizzontale con l'elenco dei giorni dei mesi. Sotto le voci relative ai giorni, ci sono sempre due colonne verticali che descrivono ciò che è accaduto in quei giorni (Sezione B II):
[Giorno 1] Il direttore del 6 Idjeru parte per Eliopoli con una barca da trasporto per portarci cibo da Eliopoli mentre la squadra è a Tura. Giorno 2 L'ispettore Merer passa la giornata con la sua truppa a trainare pietre a Tura Nord; passa la notte a Tura Nord.[11]
Il diario cita anche il nome originale della Grande Piramide: Akhet-Khufu, che significa "Orizzonte di Khufu".[12]
Oltre a Merer, nei frammenti sono menzionate alcune altre persone. Il più importante è Ankhhaf (fratellastro del faraone Khufu), noto da altre fonti, che si ritiene sia stato principe e visir sotto Khufu e/o Chefren.[13] Nei papiri è definito nobile (Iry-pat) e sorvegliante di Ra-shi-Khufu. Quest'ultimo luogo era il porto di Giza dove, secondo Tallet, venivano trasportate le pietre del rivestimento.[14]
Papiro Jarf C
modificaCostruzione di una "doppia djadja" nel Delta centrale.[15]
Papiro Jarf D
modificaLavoro per la Residenza e il Tempio della Valle (?) di Khufu.[15]
Altri papiri
modificaAltri diari (E e F) e resoconti associati (da G a L e altri frammenti) sono molto più frammentari e il loro contenuto deve ancora essere decifrato e/o pubblicato.
Note
modifica- ^ a b (EN) The World's Oldest Papyrus and What It Can Tell Us About the Great Pyramids, su Smithsonian Magazine.
- ^ (EN) 4,500-year-old harbor structures and papyrus texts unearthed in Egypt, su NBC News. URL consultato il 30 luglio 2019.
- ^ (EN) Story of the Pyramid builders revealed in 4500-yr-old papyri, su CatchNews.com. URL consultato il 30 luglio 2019.
- ^ (EN) A 4,500 Year Old Papyrus Holds the Answer to How the Great Pyramid Was Built, su interestingengineering.com, 25 settembre 2017. URL consultato il 30 luglio 2019.
- ^ (EN) Revealed: 4,500-year-old Papyrus that details the construction of the Great Pyramid – Mysterious Earth, su mysteriousearth.net. URL consultato il 30 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2020).
- ^ (EN) Alexander Stille, The Power and the Glory, su Smithsonian Magazine, 2015.
- ^ a b (EN, AR, FR) Pierre Tallet, Les Papyrus De La Mer Rouge: Le Journal De Merer (Papyrus Jarf A et B) (PDF), su amers.hypotheses.org, 2017, p. 160.
- ^ World's Oldest Harbor Discovered in Egypt, su LiveScience, 16 aprile 2013.
- ^ Lost Secrets of the Pyramid (TV documentary), su cbc.ca, 2018.
- ^ (EN) The Nature Of Things: Lost Secrets Of The Pyramid, su ET Canada. URL consultato il 1º maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2020).
- ^ (EN, FR, AR) Pierre Tallet, Les Papyrus De La Mer Rouge: Le Journal De Merer (Papyrus Jarf A et B) (PDF), su amers.hypotheses.org, 2017, p. 150.
- ^ How the Pyramids Were (and Were Not) Built - Part 2, su Skeptoid.
- ^ (EN) Revealed: 4,500-year-old Papyrus that details the construction of the Great Pyramid, su Ancient Code.
- ^ (EN, FR, AR) Pierre Tallet, Les Papyrus De La Mer Rouge: Le Journal De Merer (Papyrus Jarf A et B) (PDF), su amers.hypotheses.org, 2017, pp. 42, 52, 55, 63, 66.
- ^ a b (EN) Pierre Tallet, Prof. Pierre Tallet Keynote lecture: The papyrus of the pyramids’ builders, Institut français d'archéologie orientale. URL consultato il 1º maggio 2023.
Bibliografia
modifica- (FR, EN, AR) Pierre Tallet, Les Papyrus De La Mer Rouge: Le Journal De Merer (Papyrus Jarf A et B) (PDF), vol. 1, 2017, ISBN 9782724707069.
- (FR, EN, AR) Pierre Tallet, Les Papyrus De La Mer Rouge: Le Journal De Dedi Et Autres Fragments De Journaux De Bord (Papyrus Jarf C, D, E, F, Aa) (PDF), vol. 1, 2021, ISBN 2724707060.
- Tiziana Giuliani, Wadi el-Jarf: il porto, i papiri e la costruzione della Grande Piramide, su mediterraneoantico.it, 30 aprile 2018.
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