Dakota (gruppo etnico)

gruppo di Sioux

I Dakota costituiscono le tribù orientali e centrali della grande alleanza Sioux: essi parlano dialetti che vengono detti indifferentemente dakota, e si affiancano al gruppo più occidentale (e più famoso), formato dai Lakota Teton, i quali parlano invece appunto il dialetto lakota.

Dakota
(Dakhóta/Dakȟóta)
Taoyateduta, o Piccolo Corvo, capo Mdewakanton, guida principale della rivolta dei Dakota del 1862
 
SottogruppiMdewakanton, Wahpekute, Sisseton, Wahpeton, Yankton e Yanktonai
Luogo d'origineAmerica Settentrionale
Popolazione19.280[1]
LinguaSantee-Sisseton, Yankton-Yanktonai, dialetti classificati dal SIL International come Lingua dakota (codice ISO 639-3: dak.)
Gruppi correlatiLakota (Teton), Nakota (Assiniboin e Stoney)
Distribuzione
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti15.400
Canada (bandiera) Canada3.880

Il termine Dakota, che significa "confederato" o "alleato"[2], viene usato anche in senso lato per definire l'insieme di tutte le tribù Sioux (in questo caso i termini Dakota e Lakota vengono usati indifferentemente)[3].

Classificazione

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I Dakota si suddividono in due grandi raggruppamenti territoriali e dialettali:

  • i Dakota orientali (Dakhóta), che si qualificano come "Isáŋyathi" o "Isáŋathi"[4] (termini a suo tempo resi dagli europei come Santee) e che si suddividono nelle seguenti quattro unità tribali dette, in forma europeizzata, "tonwan":
    • Mdewákhathuŋwaŋ[5] (Mdewakanton, "Villaggio del Lago dello Spirito"[6], il gruppo originario di tutta la nazione sioux)
    • Waȟpékhute (Wahpekute, "Arcieri delle foglie")[6]
    • Sisíthuŋwaŋ (Sisseton, probabilmente "Villaggio dei territori di pesca")[6]
    • Waȟpéthuŋwaŋ (Wahpeton, "Villaggio delle foglie")[6]
  • i Dakota occidentali (Dakȟóta), che venivano qualificati come "Wičhíyena" (o "Wičhíyela" dai Teton) e che sono stati, per oltre un secolo, (e continuano ancor oggi ad essere spesso) erroneamente classificati come Nakota; essi si suddividono nei seguenti due "tonwan":
    • Iháŋktȟuŋwaŋ (Yankton, Villaggio alla fine, o in fondo)[6]
    • Iháŋktȟuŋwaŋna (Yanktonai, "Piccolo villaggio alla fine, o in fondo")[6].

Il dialetto dakhóta parlato dai Santee presenta due maggiori varianti regionali, il "santee" propriamente detto (parlato dai Mdewakanton e dai Wahpekute) ed il "sisseton-wahpeton", e viene perciò oggi anche chiamato, complessivamente, "santee-sisseton"; anche il dakota occidentale (dakȟóta) presenta due varianti regionali maggiori, corrispondenti ai due tonwan sopraindicati (Yankton e Yanktonay), e viene quindi oggi definito "yankton-yanktonai". Tutti i dialetti in questione vengono raggruppati dal SIL International, in un'unica lingua dakota, sotto il codice ISO 639-3, dak.. Secondo la linguistica siouan specialistica, invece, sarebbe più opportuno parlare di un'unità linguistica più ampia, definita dakota-lakota o sioux, e ricomprendente anche il lakota, dato il carattere di sostanziale mutua intelligibilità esistente paritariamente fra i tre dialetti.[7]

Ogni "tonwan" si suddivideva, a sua volta, in gruppi minori, di solito definiti "oyáte" e spesso piuttosto labili nel tempo. Gli Yanktonai, in particolare si dividono ancor oggi in due sottogruppi principali:

  • gli Upper Yanktonai , che chiamano sé stessi semplicemente "Iháŋktȟuŋwaŋna"[8] o "Wičhíyena"[4] e parlano una variante ulteriore del dialetto yankton-yanktonai
  • i Lower Yanktonai, che chiamano sé stessi Húŋkpathina[8][9].
  1. ^ Dati: Ethnologue.com.
  2. ^ Mario Pei, La meravigliosa storia dei nomi di luogo e di persona, in La meravigliosa storia del linguaggio, Sansoni, 1952, pp. p.39.
  3. ^ Dakota, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ a b Ullrich, ad nomen.
  5. ^ nel dakota contemporaneo, a partire dai primi decenni del '900, il gruppo consonantico -md- è stato sostituito dal gruppo -bd-, per cui oggi il nume del tonwan è Bdewákhathuŋwaŋ (Ullrich, pag. 6).
  6. ^ a b c d e f Ullrich, pag. 2.
  7. ^ Ulrich parla di "Lakota and Dakota language" (op.cit., p. 2), Parks e DeMallie di "Sioux language" (op.cit.). Secondo Ulrich, in particolare, il dialetto yankton-yanktonay si porrebbe al centro del continuum dialettale, essendo fonologicamente più simile al santee-sisseton, ma lessicalmente più vicino al lakota (p. 3).
  8. ^ a b il sito della Standing Rock Sioux Tribe (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2009).
  9. ^ da non confondere con l'omonimo clan Oglala degli Húŋkpathila, al quale apparteneva il celeberrimo capo Cavallo Pazzo.

Bibliografia

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  • (EN) Lewis, M. Paul (a cura di), 2009. Ethnologue: Languages of the World, Sixteenth edition, Tex.: SIL International. Versione online: https://www.ethnologue.com/.
  • (EN) Parks, Douglas R., DeMallie, Raymond J., Sioux, Assiniboine and Stoney Dialects: A Classification, Anthropological Linguistics, Special Issue, Florence M. Voegelin Memorial Volume, Vol. 34:1-4, 1992.
  • (EN) Ullrich, Jan, New Lakota Dictionary : Lakhótiyapi-English / English-Lakhótiyapi & Incorporating the Dakota Dialects of Santee-Sisseton and Yankton-Yanktonai, Bloomington, Lakota Language Consortium, 2008 (ISBN 0-9761082-9-1)

Voci correlate

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