Glebionis coronaria
Il crisantemo giallo (nome scientifico Glebionis coronaria (L.) Cass. ex Spach, 1841) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Glebionidinae).[1][2]
Crisantemo giallo | |
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Glebionis coronaria | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
clade | Mediterranean clade |
Sottotribù | Glebionidinae |
Genere | Glebionis |
Specie | G. coronaria |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
Genere | Glebionis |
Specie | G. coronaria |
Nomenclatura binomiale | |
Glebionis coronaria (L.) Cass. ex Spach, 1841 | |
Nomi comuni | |
Fior d'oro |
Etimologia
modificaIl nome del genere deriva da due parole latine: "gleba" (= suolo) e "-ionis" (= caratteristico di) la cui applicazione risulta incerta (forse derivata da qualche uso agricolo).[3][4]. L'epiteto specifico (coronaria) deriva dal latino e significa "corona, ghirlanda".[5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Carl Linnaeus (1707-1778), Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) e Édouard Spach (1801-1879) nella pubblicazione " Histoire Naturelle des Végétaux. Phanerogames" ( Hist. Nat. Vég. 10: 181.) del 1841.[6]
Descrizione
modificaPortamento. La specie di questa voce è una erbacea con un ciclo biologico annuale. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. L'indumento è assente o è formato da peli di tpo basifissi. Hanno un odore aromatico sgradevole.[7][8][9][10][11][12]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta e ramosa distalmente; le superfici sono glabre o quasi. Altezza media: 2-6 dm.
Foglie. Le foglie, di colore verde chiaro, sono picciolate quelle basali, sessili le cauline e disposte in modo alterno. La lamina ha margini seghettati-dentati ed è del tipo due volte pennatosette divise in lobi lanceolati, quelli di secondo ordine spesso dentati.. La forma varia da strettamente ellittica a ellittico-lanceolata. Le foglie basali sono appassite dall'antesi. Dimensione delle foglie: 8-10 × 3-4 cm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari o raccolti in modo corimboso lasso (gruppi di 2 o 3 capolini). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato, ingrossato all'apice, radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme da meniscoidi a emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea, con forme ovate o da obovate a lanceolate-deltate o lanceolate (non carenate), ampiamente scariose chiare o scure sui margini e con canali resiniferi, sono disposte in modo più o meno embricato su 3-4 serie. Il ricettacolo, da convesso a emisferico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Diametro dei capolini: 3-5 cm. Diametro dell'involucro: 1,5-3 cm. Lunghezza del peduncolo: 15-20 cm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono femminili, fertili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
- fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [13]
- fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula, da lineare, oblunga o ovale, può terminare con alcuni denti; il colore generalmente è giallo o bianco (la base è comunque spesso gialla);
- fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere, con un collare di filamenti a balaustra, possono essere sia di tipo basifissa che medifissa. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
- Antesi: da aprile a luglio.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. In alcune specie è presente un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni (con forme trigone e 2-3 ali) e quelli tubulosi del disco centrale (con forme cilindriche-compresse, 1-2 coste o alate, con la costa posteriore più pronunciata delle altre). L'apice è arrotondato marginalmente o con una piccola corona. Il pericarpo è privo di cellule mucillaginifere e sacche di resina. Lunghezza dell'achenio: 2-3 mm.
Biologia
modificaImpollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaGeoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Steno mediterraneo.
Distribuzione: in Italia questa specie si trova raramente al Nord e più comunemente al Centro-Sud. Nelle Alpi è molto discontinua. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia e Austria. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nei Pirenei.[15] Altrove si trova nell'areale del Mediterraneo e Asia occidentale.[2]
Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i campi, le vigne, gli oliveti e gli incolti. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 600 m s.l.m.; <nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare oltre a quello planiziale.
Fitosociologia
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
- Formazione: delle comunità terofitiche pioniere nitrofile.
- Classe: Stellarietea mediae
- Ordine: Sisymbrietalia
- Alleanza: Hordeion murini
- Ordine: Sisymbrietalia
- Classe: Stellarietea mediae
- Formazione: delle comunità terofitiche pioniere nitrofile.
Sistematica
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]
Filogenesi
modificaIl gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Glebonis (insieme alla sottotribù Glebionidinae) è incluso nel clade Mediterranean clade.[19]
All'interno della sottotribù Glebionis fa parte del gruppo originale insieme ai generi Argyranthemum, Heteranthemis e Ismelia delle Glebionidinae caratterizzato da un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni e quelli tubulosi del disco centrale.
I caratteri distintivi della specie Glebionis coronaria sono:[12]
- il fusto è molto ramoso;
- le foglie sono bipennato-partite;
- gli acheni dei fiori del raggio sono tri-alati, quelli dei fiori del disco hanno delle forme tetragone compresse.
Il numero cromosomico delle specie di questa voce è: 2n = 18.[12]
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Chamaemelum coronarium (L.) E.H.L.Krause
- Chrysanthemum coronarium L.
- Chrysanthemum coronarium var. coronatum Dum.Cours.
- Chrysanthemum coronatum Dum.Cours.
- Dendranthema coronarium (L.) M.R.Almeida
- Matricaria coronaria (L.) Desr.
- Pinardia coronaria (L.) Less.
- Xantophtalmum coronarium (L.) P.D.Sell
Proprietà
modificaLe foglie ed i giovani germogli sono commestibili, possono essere impiegate come verdura e per aromatizzare alcune pietanze.
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 13-aprile-2014.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 13-aprile-2014.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
- ^ a b Judd 2007, pag.517
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 648.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, p. 369.
- ^ a b c Pignatti 2018, vol.3 pag. 880
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 101
- ^ a b c Flora Alpina, Vol. 2 - p. 498
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Oberprieler et al. 2022
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
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- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 91, ISBN 88-7621-458-5.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 512-522.
- Christoph Oberprieler; Alisha Töpfer; Marco Dorfner; Miriam Stock; Robert Vogt, An updated subtribal classification of Compositae tribe Anthemideae based on extended phylogenetic reconstructions, in Willdenowia, vol. 52, n. 1, 2022, pp. 117-149.
- David Gledhill, The name of plants, Cambridge, Cambridge University Press, 2008.
- Yan-Ping Guo, Friedrich Ehrendorfer & Rosabelle Samuel, Phylogeny and systematics of Achillea (Asteraceae-Anthemideae) inferred from nrITS and plastid trnL-F DNA sequences, in Taxon, vol. 53, n. 3, 2004, pp. 657-672.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Glebionis coronaria
- Wikispecies contiene informazioni su Glebionis coronaria
Collegamenti esterni
modifica- Glebionis coronaria Royal Botanic Gardens KEW - Database