Chiesa dei Santi Bartolomeo e Michele
La chiesa dei Santi Bartolomeo e Michele è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche situato in piazza Giuseppe Garibaldi a Roccabianca, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di San Secondo-Roccabianca-Sissa Trecasali.
Chiesa dei Santi Bartolomeo e Michele | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Roccabianca |
Indirizzo | piazza Giuseppe Garibaldi |
Coordinate | 45°00′29.39″N 10°13′10.51″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | santi Bartolomeo e Michele |
Diocesi | Parma |
Consacrazione | 1578 |
Fondatore | marchese Giulio Rangoni |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1576 |
Completamento | 1723 |
Storia
modificaIl luogo di culto, originariamente dedicato a san Bartolomeo apostolo, fu edificato su un impianto tardo-romanico tra il 1576 e il 1577 per volere di Giulio Rangoni, marchese di Roccabianca;[1] la chiesa fu solennemente consacrata il 26 settembre 1578 dal vescovo di Parma Ferdinando Farnese.[2]
Nel 1588 fu innalzato il massiccio campanile tardo-romanico, per volontà del marchese Lodovico II Rangoni.[3]
Il tempio, interamente rivestito in laterizio,[2] fu completamente ristrutturato in forme barocche verso la fine del XVII secolo per volere del marchese Guido Rangoni, che nel 1682 incaricò Tommaso Giusti e Giovan Maria Bettini della decorazione degli interni.[4]
Nel 1723 furono ornati in stile rococò il presbiterio e il coro.[4]
Nel 1794 la chiesa fu intitolata anche a san Michele arcangelo in seguito alla fusione, decretata dal papa Pio VI, delle due parrocchie di Tolarolo e Rezenoldo (o Arzenoldo), antichi nuclei distinti su cui si sviluppò il borgo di Roccabianca.[1]
Nel 1921 fu abbattuto il campanile romanico danneggiato da un fulmine nel 1789 e al suo posto fu innalzata l'attuale slanciata torre campanaria neogotica.[4]
Tra il 1997 e il 1998 l'edificio fu restaurato con particolare attenzione agli interni, ove furono riaperti i passaggi tra le cappelle laterali.[5]
Descrizione
modificaLa chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle su ogni lato, con ingresso a ovest e presbiterio privo di abside a est.[1]
La simmetrica facciata, interamente intonacata, è suddivisa orizzontalmente da un cornicione in aggetto, retto da quattro lesene con capitelli dorici, che scandiscono la parte inferiore in tre parti; nel mezzo si apre il portale d'accesso delimitato da cornice e coronato da un frontone semicircolare in rilievo, affiancato da due ampie finestre ad arco a tutto sesto; ai lati sono collocate sopra all'alto basamento due piccole nicchie ad arco a tutto sesto.[2] Superiormente il rosone centrale è affiancato da due lesene con capitelli dorici, a sostegno dell'ampio timpano delimitato da cornice in aggetto posto a coronamento del prospetto; ai lati si innalzano in corrispondenza delle lesene inferiori più esterne due guglie barocche.
Sul retro si eleva l'alto e sottile campanile neogotico, rivestito in laterizio, caratterizzato dalla slanciata guglia di coronamento.[1]
All'interno l'ampia navata, coperta da una serie di volte a crociera affrescate, è affiancata da tre ampie arcate a tutto sesto su ogni lato, aperte sulle cappelle; a esse si intervallano gli elaborati stucchi di gusto rococò, che ornano le pareti, e le alte lesene coronate da capitelli corinzi, che sostengono l'elaborata trabeazione in aggetto; le decorazioni sono caratterizzate dalla presenza di numerose conchiglie, simboli araldici dei marchesi Rangoni.[1]
Il presbiterio a pianta rettangolare è illuminato da due novecentesche vetrate policrome poste sulla parete di fondo, raffiguranti rispettivamente San Pietro e San Paolo; al centro si staglia l'altare maggiore ligneo, scolpito con teste di cherubini e laccato di bianco e oro, risalente al 1723; anteriormente è posizionato dal 1972 l'altare post-conciliare retto da due alti putti in legno dorato, provenienti dalla struttura retrostante.[6] Una maestosa cornice barocca dorata ricca di volute, intagliata nella seconda metà del XVIII secolo da Ignazio Marchetti,[1] inquadra la pala raffigurante il Martirio di san Bartolomeo, di autore ignoto. Sul fondo è collocato il coro ligneo intagliato risalente al 1723, scolpito con teste di cherubini e zampe di leone e coronato da cimasa intagliata.[6]
Le cappelle laterali, poco profonde, sono arricchite da stucchi e affreschi nei sottarchi e accolgono numerose statue e tele, dipinte tra gli altri da Giuseppe Martini, Clemente Ruta e Ignazio Affanni;[4] alcune di esse provengono dall'originario edificio cinquecentesco.[5]
La prima cappella sulla sinistra ospita il marmoreo fonte battesimale riccamente scolpito, poggiante su un'elaborata mensola; vi è esposta inoltre la lapide in marmo nero della marchesa Lucia Scotti, moglie del committente dell'edificio Giulio Rangoni, che morì prima della conclusione dei lavori.[5]
Sulla destra, tra le cappelle dedicate a sant'Antonio da Padova e a san Michele Arcangelo, è posizionata la cappella intitolata al Sacro Cuore; essa ospita all'interno di una teca una statua raffigurante il Cristo morto, proveniente probabilmente dalla chiesa originaria.[5]
Note
modifica- ^ a b c d e f La Chiesa di S. Bartolomeo e S. Michele, su mondopiccolo.it. URL consultato il 20 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
- ^ a b c Fabio Briganti, Chiesa Parrocchiale di Roccabianca, su roccabianca.info. URL consultato il 20 giugno 2016.
- ^ Fabio Briganti, Campanile, su roccabianca.info. URL consultato il 20 giugno 2016.
- ^ a b c d I dintorni, su roccabiancaweb.it. URL consultato il 20 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2016).
- ^ a b c d Fabio Briganti, Cappelle, su roccabianca.info. URL consultato il 20 giugno 2016.
- ^ a b Fabio Briganti, Altare, su roccabianca.info. URL consultato il 20 giugno 2016.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa dei Santi Bartolomeo e Michele
Collegamenti esterni
modifica- Chiesa dei Santi Bartolomeo e Michele, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.