Carlo Nasalli Rocca di Corneliano

generale italiano

Carlo Nasalli Rocca di Corneliano (Piacenza, 4 febbraio 1902Roma, 30 aprile 1994) è stato un generale italiano, comandante del Corpo militare dell'ACISMOM dal 1944 al 1980.

Carlo Nasalli Rocca di Corneliano
NascitaPiacenza, 4 febbraio 1902
MorteRoma, 30 aprile 1994
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Italia (bandiera) Italia
Ordine di Malta (bandiera) Ordine di Malta
Forza armataRegio Esercito
Esercito italiano
CorpoCorpo militare dell'ACISMOM
Anni di servizio1927 - 1980
GradoGenerale di Corpo d'Armata
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante diCorpo militare dell'ACISMOM
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Biografia

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Figlio del conte Camillo Nasalli Rocca di Corneliano e di sua moglie, Caterina Taffini d'Acceglio, Carlo era fratello del futuro cardinale Mario Nasalli Rocca di Corneliano, nonché nipote del cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano.

Compiuti gli studi a Piacenza, decise di intraprendere la carriera militare. Fu membro del Sovrano Militare Ordine di Malta e prese parte alla Seconda guerra mondiale. Durante l'occupazione tedesca trasformò un ospedale dell'Ordine in un centro di assistenza ai partigiani e guadagnandosi una Medaglia d'argento al Valor Militare.

Nel 1944 fu nominato comandante del Corpo militare dell'ACISMOM, succedendo al marchese Giuseppe Trionfi e rimanendo in carica per quasi quarant'anni.

Sposò la nobildonna Flavia Domitilla Chigi Albani della Rovere nel 1944 a Roma, dalla quale ebbe i seguenti eredi:

  • Camillo (1945-), sposò Nicoletta Barbasetti di Prun
  • Saverio (1947-), sposò Alessandra Spalletti Trivelli
  • Maria Ludovica (1948-), sposò Carlo Selvaggi
  • Caterina (1951-), sposò Francesco Tuccimei

La sorella maggiore Chiara e la sorella minore Mary vennero entrambe decorate della Croce di Guerra al Valor Militare per il ruolo da loro svolto nella guerra di liberazione[1].

Onorificenze

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«Durante l'occupazione nemica di Roma fu degno continuatore delle nobili ed antiche tradizioni militari della sua Casa. Quale dirigente di un ospedale dell'Ordine, trasformò l'istituzione in un centro della resistenza, ove tenne viva la fede della Patria e costituì una munita base operativa con contrastare il dispositivo bellico dell'invasore. Sempre primo nelle più rischiose imprese e là dove maggiore era il pericolo, diede ovunque esempio di valore, di patriottismo e di fede. Nello svolgimento della sua opera di assistenza nei dintorni della Capitale, esponendosi decisamente al fuoco, alle rappresaglie e alla cattura seppe raccogliere preziosi elementi che valsero a rendere più aspra la resistenza, più facile l'azione alleata, più dura la ritirata dell'invasore.»
— Roma, settembre 1943-giugno 1944
Medaglia d'Oro al merito di lungo comando nell'esercito (20 anni)
Croce d'oro per anzianità di servizio (ufficiali e sottufficiali, 40 anni)
  1. ^ Ambedue con la seguente motivazione : "Animata da elevati sentimenti di dedizione alla causa della libertà, si prodigava instancabilmente per potenziare le cellule della resistenza sorte per la liberazione della Patria oppressa. Con noncuranza del pericolo cui continuamente si esponeva, anche quando la dura sorveglianza nemica diveniva sempre più accanita, continuava coraggiosamente la sua intensa attività combattiva fino al vittorioso epilogo della resistenza. Roma, novembre 1943-giugno 1944"
  2. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.