Breda Ba.33
Il Breda Ba.33 era un monoplano monomotore biposto da turismo ad ala bassa a semisbalzo, prodotto dall'azienda italiana Società Italiana Ernesto Breda negli anni trenta.
Breda Ba.33 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da turismo |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Cesare Pallavicino |
Costruttore | Breda |
Data primo volo | 1930 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 6,80 m |
Apertura alare | 9,40 m |
Altezza | 2,00 m |
Superficie alare | 15,0 m² |
Carico alare | 48,70 kg/m2 |
Peso max al decollo | 830 kg |
Passeggeri | 1 |
Capacità | 300 kg |
Propulsione | |
Motore | un de Havilland Gipsy III |
Potenza | 89,5 kW (120 hp) |
Prestazioni | |
Velocità max | 230 km/h |
Velocità di crociera | 186 km/h |
Record e primati | |
Vincitore, ai comandi dell'ing Ambrogio Colombo, del 2º giro aereo d'Italia del 1931 | |
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Storia del progetto
modificaA seguito del buon successo conseguito dal Ba.15, l'ingegner Cesare Pallavicino iniziò il progetto di un velivolo da destinare al mercato dell'aviazione civile da turismo e competizione. Il nuovo modello era caratterizzato da soluzioni tecniche atte ad ottimizzare le caratteristiche STOL, adottando un'ala a profilo biconvesso con alette Handley Page sul bordo d'attacco per favorire una bassa velocità in fase di atterraggio.[3]
Il prototipo del nuovo modello, al quale venne assegnata la designazione Ba.33, venne portato in volo per la prima volta nel 1930 equipaggiato con un motore de Havilland Gipsy III, un 4 cilindri in linea rovesciato raffreddato ad aria in grado di erogare una potenza pari a 120 hp (89,5 kW), esibendo buone caratteristiche e confermando la bontà del progetto.[2]
Il Ba.33 venne quindi avviato alla produzione in una prima serie e rimanendo quasi inalterato in una seconda se non per la possibilità di essere equipaggiato, su richiesta della clientela, di un motore di produzione nazionale, il Colombo S.63, un 6 cilindri in linea rovesciato da 130 CV (69 kW).[2]
In seguito venne sviluppata una nuova versione, la Ba.33S, caratterizzata dalle dimensioni maggiorate, dall'abitacolo chiuso da un cupolino e definitivamente equipaggiato con il Colombo S.63.[2]
Tecnica
modificaIl Ba.33 era un velivolo realizzato in tecnica mista e dall'aspetto, per l'epoca, moderno; monoplano ad ala bassa con cabina a due posti e carrello fisso.
La fusoliera, realizzata con struttura in tubi d'acciaio saldati ricoperta, era caratterizzata dalla presenza da un singolo abitacolo a due posti in tandem, con il posto anteriore solitamente destinato al pilota ed un'opzione per un terzo sedile, regolabili in altezza e dotati di doppi comandi con barra di comando anch'essa regolabile. I due posti erano chiusi da un lungo tettuccio apribile a scorrimento. Posteriormente terminava in un impennaggio tradizionale monoderiva con piani orizzontali controventati a pianta ellittica.[3]
L'ala, a profilo biconvesso ed a pianta ellittica, era posizionata bassa a semisbalzo sulla fusoliera, dotata di alettoni e di alette Handley-Page sul bordo d'attacco.[3] L'ala era collegata superiormente con la fusoliera tramite aste di controvento a V ed inferiormente al carrello tramite una coppia di puntoni, integrata da una serie di tiranti in cavetto d'acciaio.[3]
Il carrello d'atterraggio era biciclo anteriore fisso, con ruote e gambe di forza dotate di una carenatura "a pantalone".[3]
Impiego operativo
modificaIl Ba.33 partecipò a diverse manifestazioni aeree del periodo, collezionando buoni piazzamenti internazionali e risultando vincitore, ai comandi dell'ing Ambrogio Colombo, del 2º giro aereo d'Italia del 1931.[2] Il modello venne inoltre scelto dall'aviatrice britannica Winifred Spooner per partecipare all'International Touring Competition del 1932.[3]
Versioni
modifica- Ba.33 Serie 1
- prima versione prodotta in serie, equipaggiata con un motore de Havilland Gipsy III .
- Ba.33 Serie 2
- seconda serie prodotta offerta equipaggiata con due diverse motorizzazioni, de Havilland Gipsy o Colombo.
- Ba.33S
- variante dalle dimensioni maggiorate ed equipaggiata con un motore Colombo S.63.
Note
modificaBibliografia
modifica- (EN) David Donald (ed.), The Encyclopedia of World Aircraft, Etobicoke, Ontario, Canada, Prospero Books, 1997, p. 183, ISBN 1-85605-375-X.
- Giorgio Apostolo, Guida agli Aeroplani d'Italia dalle origini ad oggi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1981, pp. 108-9.
Pubblicazioni
modifica- (EN) The " Breda 33 " (PDF), su Flightglobal, http://www.flightglobal.com/home/default.aspx, 10 agosto 1932. URL consultato il 10 luglio 2010.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Breda Ba.33
Collegamenti esterni
modifica- (RU) Breda Ba.33, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 10 luglio 2010.
- aeronautica.difesa.it