Arcieparchia di Baalbek

L'arcieparchia di Baalbek (in latino Archieparchia Heliopolitana Graecorum Melkitarum) è una sede della Chiesa cattolica greco-melchita in Libano immediatamente soggetta al patriarcato di Antiochia dei Melchiti. Nel 2022 contava 21.000 battezzati. È retta dall'arcieparca Elias Rahal.

Arcieparchia di Baalbek
Archieparchia Heliopolitana Graecorum Melkitarum
Chiesa greco-melchita
 
ArcieparcaElias Rahal
ProtosincelloMarion Maalouf
Presbiteri15, di cui 13 secolari e 2 regolari
1.400 battezzati per presbitero
Religiosi2 uomini, 41 donne
Diaconi1 permanente
 
Battezzati21.000
StatoLibano
Parrocchie13
 
Erezione1701
Ritobizantino
CattedraleSanta Barbara
IndirizzoArchévêché Grec-Catholique, Baalbek, Liban
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Libano

Territorio

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L'arcieparchia comprende la parte settentrionale della Valle della Beqa' in Libano.

Sede arcieparchiale è la città di Baalbek, dove si trova la cattedrale di Santa Barbara.

Il territorio è suddiviso in 13 parrocchie.

Antica sede, già conosciuta nel IV secolo con il nome di Eliopoli di Fenicia, ha una presenza di vescovi cattolici dal 1701, anno in cui il vescovo Partenio inviò a Roma una professione di fede cattolica, ancora conservata nell'archivio di Propaganda Fide.

Dipendente dall'arcieparchia di Damasco, nel 1849 acquista la sua autonomia.

La cattedrale con il palazzo vescovile sono stati costruiti durante l'episcopato di Germanos Mouakkad; la chiesa è stata consacrata dall'eparca Agapitos Malouf nel 1897. Il vescovo Germanos Mouakkad fu il fondatore della Società dei Missionari di San Paolo.

Il 18 novembre 1964 è stata elevata al rango di arcieparchia.

Nel 1997 sono stati festeggiati il centenario della dedicazione della cattedrale ed il diciannovesimo centenario dell'arrivo del primo vescovo di Baalbek/Eliopoli.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Partenios (Haddad ?) † (prima del 1680 - prima del 27 ottobre 1722 deceduto)
  • Macarios de Baniyas † (1724 - ?)
  • Basilios Bitar, B.C. † (31 marzo 1754 - 1º gennaio 1761 deceduto)
  • Philippe Qussayr, B.C. † (settembre 1761 - 24 luglio 1777 deceduto)
  • Benoit Turkmani, B.C. † (13 aprile 1785 - 22 novembre 1808 deceduto)
  • Clément Moutran, B.C. † (1810 - 3 luglio 1827 deceduto)
  • Etienne (Athanasius) Ubayd, B.C. † (11 dicembre 1827 - 1850 deceduto)
  • Elias (Meletios) Fendeh † (14 novembre 1851 - 1º o 10 settembre 1869 deceduto)
  • Basilios Nasser † (17 ottobre 1869 - 26 settembre 1885 deceduto)
  • Germano Muʿaqqad, B.S. † (1886 - febbraio 1894 dimesso)[1]
  • Agapitos Malouf, B.C. † (29 marzo 1896 - 12 febbraio 1922 deceduto)
  • Melezio Abou-Assaleh † (11 dicembre 1922 - 20 giugno 1937 deceduto)
  • Joseph Malouf, S.M.S.P. † (26 ottobre 1937 - 5 marzo 1968 deceduto)
  • Elias Zoghbi † (9 settembre 1968 - 24 ottobre 1988 ritirato)
  • Cyrille Salim Bustros, S.M.S.P. (25 ottobre 1988 - 22 giugno 2004 nominato arcieparca, titolo personale, di Newton)
  • Elias Rahal, S.M.S.P. dal 28 giugno 2004

Statistiche

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L'arcieparchia nel 2022 contava 21.000 battezzati.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 7.600 68.000 11,2 15 9 6 506 4 12 14
1959 9.265 80.000 11,6 20 17 3 463 4 35 17
1970 35.000 132.000 26,5 16 15 1 2.187 1 112 11
1980 15.000 ? ? 10 8 2 1.500 2 70 10
1990 25.000 ? ? 9 8 1 2.777 6 38 10
1999 14.000 ? ? 9 7 2 1.555 2 47 11
2000 15.000 ? ? 9 7 2 1.666 2 47 11
2001 15.000 ? ? 10 8 2 1.500 2 47 12
2002 30.000 ? ? 10 8 2 3.000 2 47 12
2003 15.100 ? ? 11 9 2 1.372 1 2 48 12
2004 15.200 ? ? 11 9 2 1.381 1 4 48 12
2006 22.000 ? ? 11 9 2 2.000 1 3 52 12
2009 20.000 ? ? 13 12 1 1.538 1 1 57 13
2012 20.000 ? ? 13 12 1 1.538 1 2 43 7
2015 20.000 ? ? 15 14 1 1.333 1 1 41 13
2018 21.000 ? ? 15 13 2 1.400 1 2 41 13
2020 21.000 ? ? 15 13 2 1.400 1 2 41 13
2022 21.000 ? ? 15 13 2 1.400 1 2 41 13
  1. ^ T. Khoury, Mgr Germanos Mouakkad fondateur de la Congrégation melkite des Paulistes (1853-1912), in Echos d'Orient XVI (1913), pp. 313-321.

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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