Annonaria
L'Annonaria fu un'eparchia ("provincia" in greco) dell'Impero romano d'Oriente nell'Italia nord-orientale, centrata su Ravenna e comprendente i residui possedimenti romani della Venezia, della Flaminia (ex Ager Gallicus), del Picenum e parte dell'attuale Lombardia.
Annonaria | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome completo | Eparchia Annonaria | ||||
Capoluogo | Ravenna | ||||
Dipendente da | Esarcato d'Italia | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 580 | ||||
Fine | 584 | ||||
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Cartografia | |||||
Storia
modificaProbabilmente, Annonaria riprendeva una denominazione precedente: con il nome di Italia Annonaria l'imperatore Teodosio I, infatti, aveva creato la diocesi comprendente gran parte dell'Italia settentrionale e dipendente dalla Prefettura d'Italia. All'epoca la provincia aveva la funzione di assicurare l'approvvigionamento alimentare, o - appunto - annona, alle capitali di Milano e Ravenna.
La funzione annonaria fu successivamente ripresa anche sotto il dominio del re ostrogoto Teodorico.[1]
L'eparchia fu creata da Tiberio II Costantino (imperatore d'Oriente dal 574 al 582) attorno all'anno 580, nella riorganizzazione dei territori imperiali d'Italia, e comprendente i territori a nord degli Appennini.
L'eparchia ebbe breve vita: qualche anno dopo l'imperatore Maurizio (582-602) la fece confluire nell'Esarcato d'Italia, con capitale Ravenna.