Takuma Satō (Tokyo, 28 gennaio 1977) è un pilota automobilistico giapponese, primo giapponese a vincere la 500 Miglia di Indianapolis[1]. Dal 2018 è pilota del team Rahal Letterman Lanigan Racing nella IndyCar Series. Attivo in Formula 1 dal 2002 al 2008, il suo ottavo posto in classifica finale nel 2004 è il miglior risultato mai ottenuto da un pilota giapponese nella serie.

Takuma Satō
NazionalitàBandiera del Giappone Giappone
Altezza164 cm
Automobilismo
CategoriaFormula 1, Indycar, Formula E
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio3 marzo 2002
Stagioni2002-2008
ScuderieJordan 2002
BAR 2003-2005
Super Aguri 2006-2008
Miglior risultato finale8º (2004)
GP disputati92 (90 partenze)
Podi1
Punti ottenuti44
Carriera nella IndyCar Series
Stagioni2010-
ScuderieKV Racing Technology - Rahal Letterman Lanigan Racing - A. J. Foyt Enterprises - Andretti Autosport
Miglior risultato finale1º (2020)
GP disputati151
GP vinti4
Podi9
Punti ottenuti2975
Pole position8
Giri veloci3
Statistiche aggiornate al 24 agosto 2020

Carriera

Gli esordi

Satō, durante la propria adolescenza, praticava ciclismo, mostrando ottime qualità tanto da avere una certa possibilità di diventare un ciclista professionista, ma abbandonò tale carriera perché sosteneva che in bici si andava troppo piano. Chiusa la parentesi ciclistica, nel 1998 si trasferì in Inghilterra per proseguire la sua carriera nelle serie automobilistiche europee, prima in Junior Formula poi nella Formula 3 britannica alla fine del 1999. Nel 2000, alla fine della seconda stagione completa in Formula 3, conquista il titolo dopo aver vinto 16 gare in due anni, in aggiunta alle gare internazionali di Spa, Zandvoort e Macao.

Formula 1

2002: Jordan

Grazie all'appoggio del costruttore giapponese Honda, nel 2002 Satō ottiene un posto in Formula 1 con la Jordan, con cui firma un contratto biennale con un'opzione per i successivi due a favore del team irlandese.[2] All'inizio del campionato si dimostra veloce ma ancora inesperto, come in un incidente a Monte Carlo in cui distrugge la sua macchina e quella del compagno di squadra Giancarlo Fisichella. Successivamente diventa più costante classificandosi sempre nei primi 12 nelle ultime 6 gare e cogliendo un ottimo 5º posto nel Gran Premio del Giappone.

2003-2005: BAR

 
Satō, a bordo della BAR, durante le qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti 2005

Nella stagione 2003, Satō si trasferisce alla BAR motorizzata Honda come terzo pilota e collaudatore, svolgendo con successo i test e partecipando al posto di Jacques Villeneuve all'ultima gara della stagione, il Gran Premio del Giappone, in cui arriva inaspettatamente sesto. Viene promosso pilota titolare dalla scuderia nipponica nella stagione 2004, durante la quale impressiona per la velocità e l'aggressività della guida, spesso ancora abbinata ad inesperienza ed imprecisione. Nel Gran Premio degli Stati Uniti ottiene il suo primo podio in carriera (e secondo in Formula 1 per un pilota giapponese dopo quello di Aguri Suzuki nel Gran Premio del Giappone 1990) alle spalle delle due Ferrari di Michael Schumacher e di Rubens Barrichello; chiude la stagione 8º nella classifica mondiale con 34 punti (il suo miglior risultato in carriera) aiutando la BAR a raggiungere il secondo posto nel campionato costruttori. Nel campionato 2005, complice una vettura meno competitiva dell'anno precedente, fatica ad esprimere la propria velocità, mentre continuano a manifestarsi errori ed imprecisioni. Negli ultimi gran premi dell'anno Satō viene fortemente criticato dagli altri piloti per avere causato incidenti evitabili, per esempio con Jarno Trulli in Giappone o con Michael Schumacher in Belgio; conclude 23º in classifica con 1 solo punto.

2006-2008: Super Aguri

Nella stagione 2006, Satō si trasferisce nel nuovo team giapponese Super Aguri, satellite della Honda e della ARTA; a causa della non competitività del mezzo, il pilota giapponese è costretto a una stagione molto difficile, sempre ancorato nelle ultime posizioni e senza ottenere punti; i suoi migliori risultati della stagione furono un 12º posto in Australia e un 10º in Brasile, grazie al quale riesce a rimanere aggrappato al 23º posto della classifica piloti. Nella stagione 2007 viene confermato alla Super Aguri con la quale disputa una buona stagione; nel Gran Premio di Spagna giunge 8º, portando alla scuderia giapponese i primi punti della sua storia, mentre in Canada ottiene il 6º posto, miglior risultato della storia del team; conclude il mondiale 17º con 4 punti portando il team al 9º posto nella classifica costruttori. Nella stagione 2008 è ancora accasato alla scuderia nipponica (questa si rivelerà, senz'ombra di dubbio, la stagione più fallimentare della carriera di Satō con 4 gran premi disputati senza prendere alcun punto). Con il ritiro della Honda dalla Formula 1 Satō perde il costruttore che lo aveva appoggiato in tutta la sua carriera nella massima formula e prova ad accordarsi per la stagione 2009 con la Toro Rosso, ma dopo aver disputato alcuni test tra novembre e dicembre 2008 il forfait di alcuni sponsor del pilota giapponese fanno saltare l'accordo. Durante il campionato 2009 si era parlato di Satō in procinto di sostituire Sébastien Bourdais sempre alla Toro Rosso, ma non se ne fece nulla.

Dopo la Formula 1

Nel 2010, grazie all'appoggio del costruttore giapponese Honda, Satō viene ingaggiato dalla scuderia KV Racing Technology per correre in IndyCar, venendo poi confermato anche per il campionato 2011. Nel 2012, sempre grazie all'appoggio della Honda, passa alla scuderia Rahal Letterman Racing di Bobby Rahal, mentre dal 2013 al 2015 corre con il team A. J. Foyt Enterprises. Partecipa inoltre alla prima gara del campionato di Formula E 2014-2015 con il team Amlin Aguri.

Il 28 maggio 2017 vince per la prima volta la 500 Miglia di Indianapolis, alla 101ª edizione, la più prestigiosa gara del campionato Indycar, partendo dalla quarta posizione ottenuta in qualifica.[1]

Il 23 agosto 2020 vince per la seconda volta la 500 Miglia di Indianapolis, alla 104ª edizione.

Risultati sportivi

Risultati in Formula 1

2002 Scuderia Vettura                                   Punti Pos.
Jordan EJ12 Rit 9 9 Rit Rit Rit Rit 10 16 Rit Rit 8 10 11 12 11 5 2 15º
2003 Scuderia Vettura                                 Punti Pos.
BAR 005 6 3 18º
2004 Scuderia Vettura                                     Punti Pos.
BAR 006 9 15 5 16 5 Rit Rit Rit 3 Rit 11 8 6 Rit 4 6 4 6 34
2005 Scuderia Vettura                                       Punti Pos.
BAR 007 14 SP Rit SQ ES ES 12 Rit NP 11 16 12 8 9 16 Rit 10 SQ Rit 1 23º
2006 Scuderia Vettura                                     Punti Pos.
Super Aguri SA05 / SA06 18 14 12 Rit Rit 17 Rit 17 15 Rit Rit Rit 13 NC 16 SQ 15 10 0 23º
2007 Scuderia Vettura                                   Punti Pos.
Super Aguri SA07 12 13 Rit 8 17 6 Rit 16 14 Rit 15 18 16 15 15 14 12 4 17º
2008 Scuderia Vettura                                     Punti Pos.
Super Aguri SA08A Rit 16 17 13 0 21º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Risultati in Indycar

Year Team Chassis Engine 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Rank Points
2010 KV Racing Technology Dallara IR-05 Honda SAO
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STP
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CHI
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21st 214
2011 KV Racing Technology – Lotus STP
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SAO
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LVS1
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13th 282
2012 Rahal Letterman Lanigan Racing Dallara DW12 STP
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14th 281
2013 A. J. Foyt Enterprises STP
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17th 322
2014 STP
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18th 350
2015 STP
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14th 323
2016 STP
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17th 320
2017 Andretti Autosport STP
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1
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8th 441
2018 Rahal Letterman Lanigan Racing STP
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12th 351
2019 STP
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COA
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9th 415
2020 TXS
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IMS
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7th 348

1 The 2011 Las Vegas Indy 300 was abandoned after Dan Wheldon died from injuries sustained in a 15-car crash on lap 11.

Years Teams Races Poles Wins Podiums Top 5s Top 10s Indianapolis 500
Wins
Championships
11 4 176 9 6 13 25 59 2 0

Formula E

Anno Squadra Vettura 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Punti Posizione
2014-15 Amlin Aguri Spark-Renault SRT 01E PEC
Rit
PUT PDE BNA MIA LBH MON BER MOS LON LON 2 24º

Note

  1. ^ a b Indy 500, storica vittoria per Sato, Alonso fuori, su autosprint.corrieredellosport.it, 28 maggio 2017. URL consultato il 13 luglio 2017.
  2. ^ Honda invoca Sato di necessità, in Autosprint, 16 ottobre 2001, p. 18.

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