Sinopoli: differenze tra le versioni
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La cittadina così come il resto della [[Calabria]] soffre del problema [['Ndrangheta]] infatti nel paese operano alcune [['ndrine]] come quella degli [[Alvaro('ndrina)|Alvaro]] che hanno inquinato persino la [[Pubblica amministrazione]] e ciò ha determinato nel [[1997]] lo scioglimento del [[Consiglio comunale]] da parte del [[Presidente della Repubblica]] per infiltrazioni mafiose<ref>[http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/07/29/Cronaca/SINOPOLI-SCIOLTO-PER-INFILTRAZIONI-MAFIOSE-CONSIGLIO-COMUNALE_110100.php Sinopoli: Sciolto Per Infiltrazioni Mafiose Consiglio Comunale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== Faida di Sinopoli ===
Per due anni, dal 1943 al 1945, l'Aspromonte e la [[Piana di Gioia Tauro]] furono interessate da un violento scontro tra due estesi gruppi, localizzati rispettivamente a Sinopoli (diretto da Gioacchino Leonello) ed a [[Sant'Eufemia d'Aspromonte]] (diretto da Vincenzo Pinneri), che combatterono per assumere il comando nella Piana. La faida causò una lunga serie di morti tra Sinopoli e la vicina Sant'Eufemia. Nel Luglio 1944 gli esponenti della [[Banda Pinneri]] assaltarono prima il municipio e poi la caserma dei carabinieri conquistando tutto il territorio di Sant'Eufemia. Dopo quest'evento il clan si rafforzò con mitragliatrici e più uomini. Nell'agosto 1944 Domenico Gioffrè legato alla banda Pinneri uccide in uno scontro a fuoco due uomini a colpi di bombe a mano mentre Loprestini e Cammareri polverizzano un uomo all'ingresso del paese a colpi di mitragliatrici, e quest'ennesima provocazione costò cara agli uomini di Pinneri che in poco tempo furono consegnati alla giustizia dal comando di Messina. I due gruppi miravano a controllare soprattutto il mercato del bestiame e dei terreni, sebbene gli esponenti del clan di Sinopoli ormai sconfitti decidono di sciogliere il proprio clan. Nel 1945 Pinneri e i suoi uomini furono alcuni condannati dai 20 ai 30 anni, mentre Pinneri dopo 36 anni di carcere ebbe la libertà condizionata.<ref>{{cita|G. Parrello e P. Mazzaferro|p. 15|Parrello86}}, 1986.</ref>"''Per ordine di Pinneri dobbiamo sparare a vista"<span style="font-size: 120%;">.</span>''<ref>(Cammareri all'arrivo del comando di Messina).</ref>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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