Giuliano Cesarini (1491-1566): differenze tra le versioni

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{{Bio
|Titolo = Il marchese
|Nome = Giuliano I
|Cognome = Cesarini
|PostCognomeVirgola = '''I marchese di Civitanova'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
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|AnnoNascita = 1491
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 18 giugno
|AnnoMorte = 15651566
|Epoca = 1500
|Attività = nobile
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , ricordato per aver acquistato inumerosi feudi fra cui quelli di [[Civitanova Marche]], [[Genzano di Roma|Genzano]], [[Ardea]] e [[Civita Lavinia]]
|Immagine =
}}
[[File:Arms of the house of Cesarini (3).svg|120px|thumb|Stemma Cesarini]]
 
== Biografia ==
Apparteneva a una [[Cesarini (famiglia)|famiglia aristocratica romana]] i cui membri più importanti erano stati due cardinali chiamati entrambi Giuliano:, l'[[Giuliano Cesarini (1398-1444)|uno]], vissuto nel [[XV secolo|secolo precedente]], l'[[Giuliano Cesarini (1466-1510)|altro]] ancora vivente alla nascita del nostro. Unico figlio maschio di Giangiorgio Cesarini<ref>Costui erà già reputato tra i principali baroni di Roma, con i Colonna, Orsini, Savelli, Conti e Anguillara, in occasione della [[Pax romana (1511)]]</ref> e di Marzia Sforza di Santa Fiora, ereditò un cospicuo patrimonio alla morte del padre ([[1542]]). Negli [[anni 1530|anni trenta]] ottenne la carica di gonfaloniere del popolo romano, che era stata ricoperta anche da suo padre a partire dal [[1499]]. Definito dal [[Alberto Galieti|Galieti]] «uomo superbo e violentissimo»<ref name=Galieti>Alberto Galieti, «La fine romanzesca della nobile famiglia Cesarini», ''La Rassegna nazionale'', Ottobre 1939, p. 4 ({{collegamento interrotto|1=[http://www.lanuvionline.eu/pag_WEB/pubblicazioni/famiglia_cesarini/famiglia_cesarini.pdf pdf] |data=maggio 2018 |bot=InternetArchiveBot }})</ref>, il [[14 marzo]] [[1534]] GiulinoGiuliano Cesarini assalì sulla pubblica strada, e feritoferì gravemente troncandogli una mano con la spada, il [[governatore di Roma (Santa Sede)|governatore di Roma]] monsignor [[Gregorio Magalotti|Magalotti]], reo di voler far rispettare unala legge che proibiva l'usoil delleporto d'armi anchea aglitutti i sudditi, aristocratici compresi.<ref>[[Niccolò Del Re]], «Gregorio Magalotti, governatore di Roma, e l'attentato di cui fu vittima nel 1534», ''Lazio ieri e oggi'', XX (1984), pp. 245-251.</ref>. Giuliano Cesarini non subì alcuna punizione perché ottenneprotetto la protezione delldall'imperatore [[Carlo V del Sacro Romano Imperod'Asburgo|Carlo V]]<ref>F. Crucitti, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/gregorio-magalotti_%28Dizionario-Biografico%29/ MAGALOTTI, Gregorio]». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol. LXVII, Roma: [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]], 2007</ref>. D'altronde, comeCome gonfaloniere, ovvero ambasciatore del popolo romano, Giuliano Cesarini fu trauno di coloro che accolseroaccompagnarono con tutti gli onori [[Carlo V del Sacro Romano Impero|colui]] che nel [[1527]]corso aveva fatto metteredell'incoronazione a [[sacco di RomaBologna (1527)|sacco Roma]] sia il [[24 febbraio]] [[1534]],) nele corsosarà dell'incoronazionecolui ache Bologna,lo siaaccolse con tutti gli onori il [[4 aprile]] [[1536]], durante lnell'ingresso a Roma<ref>«La visita di Carlo V a Roma». In: Giovanni Di Benedetto e Claudio Rendina, ''Storia di Roma moderna e contemporanea: dal saccheggio dei Lanzichenecchi alla Controriforma, dalla Rivoluzione francese alla Restaurazione, da Roma capitale alla metropoli del terzo millennio'', Roma: Newton & Compton, 2004, p. 27, ISBN 88-541-0201-6</ref>. Il Cesarini fu poi al servizio di Carlo V, alla guida di 4000 uomini, durante la guerra con la Francia in territorio [[Piemontepiemonte]]se nel [[1536]], durante la guerra con la Francia, e per ricompensa Carlo V gli concesse alcuni feudi nell'[[Italia Meridionalemeridionale]] e innegli Abruzzo[[Abruzzi]]<ref name = Ratti260>Nicola Ratti, ''Op. cit.'' p. 260 ([http://books.google.it/books?id=yT1JAAAAcAAJ&pg=PA260 Google libri])</ref>.
 
Giuliano Cesarini ebbe moltinumerosi benefici anche dai papi: [[papa Clemente VII]] col ''[[Motu proprio]]'' «''Nobilem Familiam Cesarinam''» ([[23 maggio]] [[1530]]) assegnò in perpetuo la carica di gonfaloniere in perpetuo ai Cesarini maschi<ref name = Ratti260>Nicola Ratti, ''Op. cit.'' p. 260 ([http://books.google.it/books?id=yT1JAAAAcAAJ&pg=PA260&dq=Nobilem+Familiam+Ccsarinam+cujus+sinceravi+fidem+intitle:Sforza+inauthor:Nicola+inauthor:Ratti&hl=it&sa=X&ei=ZLPvTqGfIKbh4QS16NjgCA&ved=0CDQQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false Google libri])</ref>; [[papa Giulio III]], oltre ad avergli assegnato perpetua franchigia da qualsiasi [[gabella]], trasmissibile anche per i suoiai discendenti<ref>Nicola Ratti, ''Op. cit.'' nota 45 p. 290 ([http://books.google.it/books?id=yT1JAAAAcAAJ&pg=PA290 Google libri])</ref>, lo creò Governatore di [[Orvieto]] e nel [[15511550]] e gli concesse i feudi di [[Civitanova Marche]] nel [[1551]] e di [[Montecosaro]] nel [[1552]]<ref>Nicola Ratti, ''Op. cit.'' note 46 e 47 pp. 290-291</ref>. SposòIl 27 maggio [[1531]] Giuliano Cesarini sposò Giulia Colonna<ref>Lorenzo Di Lenardo, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/mauro-d-arcano_%28Dizionario-Biografico%29/ MAURO (Giovanni Mauro) d'Arcano]». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Volume 72, Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana, 2008</ref>, figlia di [[Prospero Colonna (condottiero)|Prospero Colonna]], dalla quale ebbe il figlio figlio[[Giovan GiangiorgioGiorgio Cesarini|Giovan Giorgio]] (15401549-1585), il primo a istituire una [[primogenitura]] nella famiglia Cesarini<ref name = Galieti/>. Nel [[1564]] compròGiuliano Cesarini acquistò [[Civita Lavinia]] e [[Ardea]] da [[Marcantonio Colonna]] e il castello di [[Genzano di Roma|Genzano]] da Fabrizio Massimi<ref>[[Nicola Ratti]], ''Storia di Genzano, con note e documenti'', Roma: Nella Stamperia Salomoni, 1797</ref>. Morì il 18 giugno 1566.<ref>G. Fragnito, ''Storia di Clelia Farnese'', Bologna, il Mulino, 2013, p. 33</ref>
 
Gli succedette il figlio [[Giovan Giorgio Cesarini]].
 
== Note ==
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{{Portale|biografie|Roma|storia}}
 
[[Categoria:Cesarini|Giuliano (1491-1565)]]