Contemporanea
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Info su questa serie
Attraverso una originale ricerca in campo archivistico (col sostegno dello “Studio associato INTEC” e “Dipe Costruzioni”) , emerge come il fabbricato “a pie’ di piazza”, fu preesistente alla fondazione della “nuova città” del 1254, poi, sviluppandosi in antica conceria e spezieria sino a trasformarsi in ostello commerciale ed anche residenziale per socialità significative nella storia cittadina.
E’ un contributo alla ricostruzione urbanistica aquilana, che non può prescindere dalla feconda e mirabile sintesi di fatti architettonici ed umani.
Titoli di questa serie (10)
- Con gli occhi di ieri
8
Si dice che tutto sia destinato a cambiare, che siano gli avvenimenti stessi della vita a trasformarci ed io a questo non avevo mai creduto, fino a quando uno sguardo cambiò la mia giornata. Incontrai un miliardo di persone ma solo una riuscì a trasformarmi la vita veramente. Così improvvisamente i miei occhi cambiarono ed è solo attraverso essi che, adesso, ricordo tutto ciò che è stato. Martina Iaccarino, nata a Vico Equense (NA) il 31 marzo 1996, studentessa del Liceo Scientifico “A. Bafile” dell’Aquila. Fin da piccola riservava alla scrittura un ruolo fondamentale che utilizzava come mezzo espressivo delle proprie emozioni. Dopo aver vinto vari concorsi letterari arriva alla pubblicazione del suo primo romanzo.
- Romanzi
10
Camillo Cantalini è nato a S.Pio delle Camere (AQ) nel 1919 e morto a L'Aquila nel 2007.E' vissuto sempre a L'Aquila, cui era legato da amore filiale. Ha frequentato il liceo all'Aquila, allievo dei Padri Gesuiti, la facoltà di Medicina e Chirurgia a Roma, alla Sapienza. Durante la II guerra mondiale, chiamato come studente universitario, ha prestato servizio da sottufficiale di sanità, negli ospedali militari “X Legio” di Rimini e “Celio” di Roma. Laureatosi nel 1944, ha conseguito tre specializzazioni: in Clinica pediatrica, in Malattie infettive e in Puericultura e Dietetica infantile. Libero Docente in Puericultura e Dietetica infantile dal 1970. Dopo un breve periodo di condotta medica, ha lavorato nel campo della Pediatria, come libero professionista, medico ospedaliero a L'Aquila e nell'Ospedale di Popoli, dove ha organizzato la divisione pediatrica e ne è stato il dirigente dal 1972 al 1979. Ha prodotto 35 lavori scientifici, per lo più di interesse sociale. Ha chiuso la carriera di Medico nel 1990, dopo un decennio di Pediatra ambulatoriale del Servizio Sanitario Nazionale e Pediatra di famiglia. Da quel momento si è dedicato alla lettura e a scrivere le sue memorie. Questa raccolta comprende il primo libro autobiografico: “Vorrei ancora parlare alle formiche” (aprile 2001), il seguito “Da Formica a cicala” (luglio 2004) e l'ultimo romanzo I fiori sul desco, scritto nel 2007 prima di morire.
- Dopo il sisma. Cronache da L'Aquila: 6 aprile 2009 - 2014
9
Leggere le riflessioni di Emanuela Medoro è come muoversi rapidamente in una pinacoteca, fermarsi e poi fare un passo indietro per mettere a fuoco un dipinto osservato troppo in fretta, e dei particolari dai significati troppo profondi per essere compresi a prima vista.Un pittore non ha bisogno di gridare per far sentire forte la sua voce, lo fanno le sue immagini con i colori, le sfumare dei tratti, le infinite letture che sa dare ai suoi personaggi, ai paesaggi, alle nature morte.Gli scritti su L’Aquila hanno la raffinatezza e l’eleganza dei dipinti del cinquecento, meno sacri di quelli medievali, meno opulenti di quelli del barocco.Nelle sue immagini sono raffigurate in secondo piano volgarità come le false aspettative, i padroni dell’informazione, gli interessati incoraggiamenti alla ricostruzione.E a differenza dei molti che raccontano forzatamente la sciagura come una opportunità di rinnovamento, si invita all’ascolto di ciò che le macerie hanno da raccontare, da insegnare, da tramandare: un monito intriso di dolcezza, un monito imponente che viene prima di ogni scelta innovativa per la ricostruzione, capace di destare le coscienze indifferenti perfino di fronte a quelle scellerate rotaie metropolitane che stavano per flagellare una schiena così fiera da non inchinarsi neanche di fronte alle truppe di occupazione.
- Le conte de l'Enfant-Renard
13
C’est au bord de l’étang que Frisia, une petite fille aux cheveux roux et aux yeux bleus, rencontre la « Jolie Renarde des Bois ». Elles se parlent et deviennent à l’instant de très bonnes amies. L’enfant voudrait être astucieuse comme la renarde et la renarde aussi coquette que la petite. Tout à coup apparaît la Fée Sans-souci qui leur propose de les transformer en une seule créature magique qui sera à la fois renarde et enfant. Les deux petites acceptent mais après l’enchantement, la fée disparaît sans laisser à la nouvelle créature, l'Enfant-Renard, la formule pour se transformer à son gré. Après de nombreuses péripéties, Frisia doit quitter sa belle vallée pour s’installer chez sa grand-mère à L’Aquila, la ville où il y a un mystère à dévoiler. C’est pourquoi, accompagnée de ses amis inséparables, l’Enfant-Renard devra surmonter de nombreux obstacles et faire face à d’étonnantes rencontres telles que des sorcières, des fantômes, des ogres, des mammouths et des dinosaures… Un nouveau personnage de la littérature: l'Enfant-Renard.
- Histoire de l'Enfant Renard
12
C’est au bord de l’étang que Frisia, une petite fille aux cheveux roux et aux yeux bleus, rencontre la « Jolie Renarde des Bois ». Elles se parlent et deviennent à l’instant de très bonnes amies. L’enfant voudrait être astucieuse comme la renarde et la renarde aussi coquette que la petite. Tout à coup apparaît la Fée Sans-souci qui leur propose de les transformer en une seule créature magique qui sera à la fois renarde et enfant. Les deux petites acceptent mais après l’enchantement, la fée disparaît sans laisser à la nouvelle créature, l'Enfant-Renard, la formule pour se transformer à son gré. Un nouveau personnage de la littérature: l'Enfant-Renard.
- Poesie
15
Piergiorgio Cantalini è nato a L’Aquila l’8 gennaio 1970 dove vive. Diplomato come perito informatico e successivamente laureato in filosofia dal 1996 è il titolare della casa editrice REA, con sede sempre in L’Aquila. Questa edizione raccoglie i tre volumi di poesie pubblicati dall'autore: Nascita della poesia istintiva (Ragusa, 1992), L’attesa dell’amore nei campi (L’Aquila, 2000) e Il nostro canzoniere quotidiano (L’Aquila, 2008).
- Marcado para morrer: Storia di un menino de rua
14
Il protagonista della storia, Diego, è uno dei sei milioni di ragazzi brasiliani condannati a bruciare la loro vita in uno stato di abbandono o semiabbandono dopo essere stati brutalmente privati del diritto di giocare, di sognare, di amare, di essere amati.La sua breve vita è più tragica di quelle pure misere e fallite del padre Alvito e del nonno Pedro, vittime anch’essi del sottosviluppo e di una società ingiusta e crudele.Diego, infatti, rimasto orfano da bambino, si trova troppo presto ad affrontare solo ed indifeso il cinismo, l’indifferenza, la violenza spietata del mondo che uccide corpi ed anime, lasciandosene coinvolgere e travolgere.Il libro è un gravissimo atto di accusa contro coloro che sanno, ma non fanno nulla per impedire il genocidio dell’infanzia in Brasile come in altri paesi poveri del mondo, ed anche contro coloro che denunciano con veemenza la perdita della biodiversità del nostro pianeta, ma rimangono in silenzio di fronte alla morte di 35.000 bambini al giorno. Il ricavato delle vendite di questo libro sarà destinato alla Casa do Menor Italia Onlus Ong - Via Roracco 25 - 12089 Villanova Mondovì (CN) - Conto Corrente Postale n.12237129
- Mario Fratti fra italiano e inglese: Laboratorio linguistico
16
Mario Fratti, professore emerito di letteratura italiana presso l’Hunter College, è un drammaturgo e critico teatrale di fama internazionale. Autore di oltre ottanta opere per il teatro, commedie e drammi, tradotte in una ventina di lingue e rappresentate in seicento teatri di tutto il mondo, è meglio conosciuto per il suo musical Nine (ispirato dal famoso film di Fellini, 8 e mezzo), che nella sua produzione originale del 1982 e in quelle successive ha vinto numerosi premi, tra cui 7 Tony Award, che per il teatro è come l’oscar per il cinema. Mario Fratti è nato a L’Aquila, il 5 luglio 1927. Vive a New York dal 1963. Oltre ai suoi scritti drammaturgici, di recente Fratti ha pubblicato il romanzo “Diario proibito”, ambientato nella sua città natale, e la silloge poetica “Volti”. Scrive note di critica teatrale per America Oggi, il più diffuso quotidiano italiano negli Stati Uniti, e per nove giornali europei.
- Una settimana di passione
25
Un evento particolare può cambiare in poco tempo la nostra vita. Questo accade ai personaggi di “Una settimana di passione”. La storia è ambientata in una Milano degli anni settanta, in cui la rivoluzione culturale del sessantotto ha prodotto un profondo cambiamento nei rapporti sociali e interpersonali, in quelli tra padri e figli. Il libro racconta il viaggio interiore di uomini e donne alla scoperta di sé e dei loro sentimenti più profondi. In esso, non c’è un solo protagonista, come avviene in genere in un testo narrativo classico, perché tutti i personaggi di questo libro, per la parte che li riguarda, sono protagonisti. Il libro narra, perciò, più storie, storie di uomini e donne le cui esistenze sono strettamente intrecciate fra loro ed accomunate dalla stessa fatica del vivere. Tutti i personaggi sono caratterizzati esclusivamente dal punto di vista psicologico e sono definiti in modo dinamico. Nel corso della settimana cambiano drasticamente i loro atteggiamenti, le loro idee, i loro ideali, le loro attese, la loro vita. Manca del tutto la loro descrizione fisica. Eppure l’intenso travaglio delle loro anime, scandagliato con grande sensibilità dall’autrice, coinvolge fortemente il lettore e gli consente di dare loro un volto, di immaginarli anche nella loro fisicità. Il tempo della storia è breve, una settimana, ma si dilata nel recupero dei percorsi di vita dei singoli personaggi. Lo spazio è definito concretamente solo nel microcosmo del paesello in cui Giulia ha vissuto la sua fanciullezza e la sua giovinezza. Milano resta una pura astrazione urbana. Lo spazio vero, reale è quello dell’anima. .
- Contestualizzazione Storico-Urbanistica del Fabbricato”A Piedi (Pie’) Piazza” di L’Aquila
29
Questo lavoro intende evidenziare le evoluzioni di sito del centro storico dell’Aquila, posto che trattasi della prima riedificazione privata successiva al sisma 6 aprile 2009, nella piazza Maggiore e del Duomo, luogo cruciale della municipalità nei secoli. Attraverso una originale ricerca in campo archivistico (col sostegno dello “Studio associato INTEC” e “Dipe Costruzioni”) , emerge come il fabbricato “a pie’ di piazza”, fu preesistente alla fondazione della “nuova città” del 1254, poi, sviluppandosi in antica conceria e spezieria sino a trasformarsi in ostello commerciale ed anche residenziale per socialità significative nella storia cittadina. E’ un contributo alla ricostruzione urbanistica aquilana, che non può prescindere dalla feconda e mirabile sintesi di fatti architettonici ed umani.
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