Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $9.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Adorazione crudele
Adorazione crudele
Adorazione crudele
E-book130 pagine2 ore

Adorazione crudele

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Dopo otto anni, Christy torna al suo paese d'origine per assistere la madre gravemente malata. Da bambina un po' audace quale era stata, dopo il rifiuto di Dominic, il suo partner di gioventù, si è trasformata in una donna rigida e scostante. Ma il ritorno a casa si rivela per lei un ritorno al passato a tutti gli effetti: Dominic è diventato il medico curante della madre! Ed è subito guerra...
LinguaItaliano
Data di uscita16 mag 2016
ISBN9788858949887
Adorazione crudele
Autore

Penny Jordan

Scrittrice inglese, attiva da parecchi anni nell'area della narrativa romantica, è notissima e molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.

Leggi altro di Penny Jordan

Correlato a Adorazione crudele

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Adorazione crudele

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Adorazione crudele - Penny Jordan

    successivo.

    1

    Christy uscì dalla porta sul retro in giardino. L'aria era greve di neve e lei la inspirò profondamente, assaporandone l'odore pungente. Un sottile filo di fumo solcava il cielo. Suo padre stava bruciando delle sterpaglie in un angolo vicino alla staccionata.

    Oltre il giardino si stendevano i campi punteggiati da boschetti scuri e, sullo sfondo, i picchi delle Border Hills, al confine fra la Scozia e l'Inghilterra, erano già ricoperti di neve.

    Tutto giaceva silenzioso e immobile nella fredda aria di gennaio.

    Nonostante Christy avesse passato gli ultimi otto anni della sua vita a Londra, quei luoghi dove era nata e aveva vissuto fino a sedici anni conservavano per lei un'atmosfera familiare, come nessun altro luogo al mondo.

    Camminando lentamente raggiunse suo padre in fondo al giardino. Lo osservò distrattamente nel suo vecchio abito di tweed impeccabile, lo stesso che indossava quando lei era ancora una ragazzina.

    Come la vide arrivare suo padre, un uomo alto e dai modi gentili, le rivolse un ampio sorriso.

    «Il pranzo è pronto, papà.»

    «Bene, ho una fame da lupi. Spengo il fuoco e vengo.»

    Se Christy aveva ereditato la statura alta dal padre, dagli antenati celtici della madre aveva ereditato i begli occhi verdi a mandorla, la folta capigliatura color rame e il temperamento focoso.

    «Vedi, Christy» le disse suo padre indaffarandosi intorno al fuoco, «è bello riaverti a casa, anche se in circostanze così spiacevoli. Ma non è necessario che resti. Tua madre...»

    «Ma io voglio restare» lo interruppe lei, ferma. «Sarei tornata a casa anche se la mamma non fosse stata operata. Ero stanca di stare a Londra. In una città come quella è facile perdere il contatto con la realtà, perdere di vista le cose che più contano nella vita.» Sospirò brevemente e corrugò la bella fronte bianca. «Ho lasciato il lavoro, papà.»

    Christy non aveva avuto ancora né tempo, né voglia di parlargliene. La salute di sua madre aveva tenuto tutti col fiato sospeso, ma ora che lei era tornata a casa e cominciava a riprendersi, era venuto il momento di discuterne.

    Lui la guardò sorpreso e incredulo, e Christy si morse il labbro imbarazzata.

    «Sembravi così soddisfatta del tuo lavoro con David Galvin.»

    «Lo ero, ma ora gli hanno offerto di scrivere la musica per un film e dovrà quindi trasferirsi a Hollywood per un po'. Mi ha chiesto di andare con lui, ma non me la sono sentita. Ecco perché ho dato le dimissioni» concluse sperando che suo padre si accontentasse della spiegazione e non indagasse oltre.

    In realtà c'era molto di più dietro alla sua decisione di dimettersi: c'era la corte insistente di David. Rabbrividì al pensiero. Non amava David, ma non poteva sottrarsi del tutto al magnetismo del suo fascino e sapeva che se gli fosse rimasta vicina prima o poi avrebbe ceduto alla sua insistenza. E come avrebbe disprezzato se stessa se l'avesse fatto! Non era cieca, sapeva che David era costantemente infedele a sua moglie Meryl, e che Meryl era al corrente delle sue scappatelle.

    Le brevi avventure in cui David si buttava a capofitto in realtà non significavano nulla per lui, era semplicemente un uomo molto impulsivo e sensuale.

    Christy aveva lavorato per lui per quattro anni ed era stata accolta da Meryl e dai loro bambini quasi come un membro della famiglia. Sapeva che le brevi avventure di David li facevano soffrire e per nulla al mondo avrebbe voluto far loro del male. Così aveva fatto l'unica cosa possibile, era fuggita.

    Poco prima di Natale era andata da David e gli aveva annunciato che se ne sarebbe andata. La sua reazione era stata imprevedibile. David non sopportava di venire respinto e quando era costretto a rinunciare a qualcosa che desiderava si comportava come un bambino. Così aveva urlato e strepitato e l'aveva insultata, tanto che lei aveva trattenuto a stento le lacrime.

    Christy aveva passato il Natale da sola, rifiutando l'invito di Meryl di trascorrere alcuni giorni con loro nella loro villa di Wimbledon. E proprio quando la solitudine aveva cominciato a divenirle insopportabile, aveva ricevuto la telefonata di suo padre che le annunciava le gravi condizioni della madre.

    Non aveva perso un istante, era corsa a casa e ora che c'era intendeva restarci per un po'. Qui si sentiva calma e sicura come non si era sentita da tempo. Sua madre avrebbe avuto bisogno di lei almeno per un altro paio di mesi, giusto il tempo che le serviva per rimettere ordine nella propria vita e decidere del suo futuro. Inoltre avrebbe potuto anche lavorare per un po' nello studio legale di suo padre.

    Sapeva di aver preso la decisione giusta, l'unica possibile. Se avesse accettato di seguire David a Hollywood, sicuramente ne sarebbe divenuta l'amante.

    Senza esitazione aveva lasciato il suo appartamento di Londra e aveva tagliato i ponti con i pochi conoscenti. Del resto, nonostante avesse passato otto lunghi anni in quella città, aveva pochissimi amici. Era sempre stata un tipo chiuso e solitario, restia a rivelare i propri sentimenti e le proprie emozioni, soprattutto dopo quella disastrosa sera d'estate, quando aveva sedici anni.

    Christy strinse le labbra entrando dal giardino in cucina.

    La casa dei suoi genitori si ergeva quasi isolata in fondo a una stradina di campagna. Era una casa di pietra, seminascosta in un piccolo avvallamento.

    Il villaggio distava meno di un miglio e Christy si ricordava di quando, bambina, aveva dovuto fare lunghe camminate nella neve per raggiungere la fermata dell'autobus che l'avrebbe portata a scuola. Erano stati tempi felici e spensierati, anche se già allora Christy era un tipo un po' riservato.

    Era inutile stare a rivangare il passato, pensò scodellando la minestra, dopo essere stata di sopra da sua madre a controllare che tutto fosse in ordine.

    «Mi ha telefonato l'ospedale questa mattina per dire che oggi verrà il dottore per visitare la mamma. Avete ancora il dottor Broughton?» chiese a suo padre mettendosi a tavola.

    «No, non te l'ha detto la mamma? Alan Broughton si è ritirato poco prima di Natale. Ora è Dominic Savage il nostro medico.»

    Christy s'irrigidì di colpo e fu lieta che suo padre avesse la testa china sul piatto e non potesse vedere la sua espressione.

    «Dominic? Credevo fosse in America.»

    «È tornato da poco e ora ha ereditato la condotta. Del resto trovo normale che voglia esercitare la sua professione proprio qui dove suo nonno ha aperto la prima condotta del villaggio.»

    «Ma Dominic sembrava così... ambizioso...»

    «Le persone cambiano» le rispose suo padre ammiccando. «Guarda te, per esempio. Mi ricordo un tempo in cui non si sarebbe potuto parlare di Dominic senza vederti diventare paonazza.»

    Christy cercò di ignorare la stretta che sentì allo stomaco e si sforzò di sorridere.

    «Sì, devo ammettere che la mia infatuazione per Dominic doveva essere molto evidente. Per fortuna si cresce e certe cose si superano. Devo avervi fatto ammattire tutti in quel periodo, specialmente Dominic.»

    «Non saprei, ho sempre pensato che avesse un debole per te.»

    Un debole per lei! Se solo suo padre avesse saputo. L'ultima cosa che si era aspettata andando a rifugiarsi a casa era di ritrovarsi di fronte a Dominic Savage. Doverlo rincontrare dopo tutti quegli anni le era estremamente difficile. Dubitava di riuscire a rimanere calma e impassibile, proprio in quel momento della sua vita in cui si sentiva così vulnerabile e combattuta. Rabbrividì al pensiero dei freddi occhi grigi di Dominic su di lei.

    Il cuore cominciò a batterle freneticamente. Se avesse potuto, sarebbe salita sul primo treno per Londra, ma ormai era troppo tardi. Aveva tagliato tutti i ponti, e poi doveva pensare alla salute di sua madre che aveva bisogno delle sue amorevoli cure.

    Mentre Christy si accingeva a riassettare, suo padre andò di sopra da sua madre. Dominic era atteso per le tre, e Christy cominciò a cercare una scusa che la tenesse lontana da casa per tutto il tempo della sua visita. Le si imporporarono le guance al pensiero del loro ultimo penoso incontro.

    Era vero che a sedici anni si era presa una terribile cotta per Dominic, ma ciò che i suoi genitori non sapevano era che proprio per causa sua aveva deciso di andare a studiare in collegio. Dopo quel loro ultimo traumatizzante incontro, Christy non aveva più trovato il coraggio di rivederlo e quindi era praticamente fuggita da Setondale. Inutilmente, dal momento che anche lui quell'autunno aveva lasciato il villaggio per andare a proseguire i suoi studi di medicina in America.

    Rivangare il passato a quel modo la faceva star male, quindi decise di uscire a prendere una boccata d'aria per schiarirsi le idee.

    Si infilò un vecchio impermeabile e uscì.

    Fuori il cielo si era fatto ancora più grigio e pesante, la neve sembrava sempre più imminente. Christy imboccò di buon passo il sentiero che conduceva alle colline, aspirando a pieni polmoni l'aria fredda e pian piano sentì la tensione che le attanagliava i muscoli sciogliersi. Passò davanti al Vicariato e il suo passaggio disturbò un cane che cominciò a latrare. La casa e le terre erano state vendute da poco, ma lei non si soffermò neppure a chiedersi chi potesse aver comprato la vecchia costruzione georgiana.

    Dominic era tornato! Non riusciva a capacitarsene. Suo padre credeva che Dominic avesse un debole per lei. Quanto si sbagliava! Dio quanto aveva sofferto per causa sua!

    Con parole che portava ancora scolpite nel cuore lui era riuscito a distruggere la sua innocenza, a

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1