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Fonti di inquinamento dannose per la salute
Fonti di inquinamento dannose per la salute
Fonti di inquinamento dannose per la salute
E-book92 pagine45 minuti

Fonti di inquinamento dannose per la salute

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Info su questo ebook

La presente ricerca intende affrontare il problema delle fonti di inquinamento in Toscana. Esaminando le varie province toscane, essa analizza, riportando diversi studi in merito, il livello di inquinamento ambientale presente nell’aria, nelle acque, la presenza di pesticidi e i possibili riflessi che le varie fonti di inquinanti hanno sulla salute. Un problema da non sottovalutare, e che necessita di una attenta riflessione.
LinguaItaliano
Data di uscita21 nov 2019
ISBN9788831629584
Fonti di inquinamento dannose per la salute

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    Anteprima del libro

    Fonti di inquinamento dannose per la salute - Roberto Salvini

    633/1941.

    Prefazione

    La presente ricerca intende affrontare il problema delle fonti di inquinamento in Toscana.

    Esaminando le varie province toscane, essa analizza, riportando diversi studi in merito, il livello di inquinamento ambientale presente nell’aria, nelle acque, la presenza di pesticidi e i possibili riflessi che le varie fonti di inquinanti hanno sulla salute.

    Nel primo capitolo ci occuperemo di analizzare gli studi in merito alla qualità dell’aria, unitamente a una presa in esame di quelli che sono i siti inquinati della Toscana.

    Nel secondo capitolo lo studio si soffermerà invece sul problema dell’incidenza dei tumori in Toscana, con particolari aree di riferimento alle aree di Massa Carrara, Livorno, Grosseto, e della Versilia, dove si registra un’alta frequenza di patologie oncologiche.

    Il terzo capitolo verterà invece sull’analisi dell’inquinamento delle acque presenti nelle varie province toscane, esaminando anche quelle che, secondo studi scientifici, sono possibili patologie correlate all’esposizione di sostanze presenti nelle acque.

    Nel quarto capitolo andremo invece a esaminare il problema della correlazione tra pesticidi e malattie in Toscana, in particolare soffermandoci sull’analisi relativa all’insorgenza di patologie nell’ambito del florovivaismo nella Provincia di Pistoia.

    Il quinto capitolo si concentrerà invece sul rapporto pesticidi e patologie esaminando studi internazionali in merito all’esposizione di sostanze come il glifosato.

    Un problema da non sottovalutare, e sul quale occorre avviare una attenta riflessione al fine di creare un ambiente più salutare per tutti i cittadini.

    QUALITÀ DELL’ARIA

    Se guardiamo ai dati ARPAT, Annuario dati ambientali 2018 relativi al 2017¹, si conferma la criticità del fattore traffico sui valori medi orari di NO2² ossia biossido di azoto.

    Infatti i valori medi annuali più alti sono stati registrati nelle stazioni di traffico urbano, con tre superamenti della media annuale limite di 40 μg/m3 a Firenze presso FI-Gramsci, FI-Mosse e SI-Bracci³.

    Firenze, come si evince dal Dossier Legambiente Mal’aria, si conferma maglia nera per i valori di biossido di azoto, NO2⁴. I valori medi annuali di NO2 delle stazioni di traffico sono stati pari a 28 μg/m3 contro la media delle stazioni di fondo che è pari a 18 μg/m3⁵.

    Nel 2017 il limite di 35 superamenti della media giornaliera di 50 μg/m3 di PM10 non è stato rispettato in 2 stazioni di fondo della Rete Regionale appartenenti alle due zone Prato Pistoia e Valdarno pisano e Piana lucchese⁶.

    Fra le ventotto aree italiane che hanno condotto la Commissione europea a deferire l'Italia alla Corte di giustizia a causa dei persistenti elevati livelli di PM10 nell'aria c'è infatti anche Prato⁷.

    Nel 2017 il limite normativo di 25 μg/m3, per il PM 2,5 come media annuale non è stato superato in nessuna delle stazioni della Rete Regionale. I valori più alti di PM 2,5 sono stati registrati nelle zone del Valdarno pisano e Piana lucchese e di Prato Pistoia da due stazioni di fondo

    Per quanto concerne l’Ozono, è stata confermata la criticità di questo parametro nei confronti dei valori imposti dal D.Lgs 155/2010. Il limite per la protezione della popolazione non è stato rispettato nell’80% dei siti.

    Secondo L’OMS, ossia l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, occorre rispettare una media annua di concentrazione del PM10 di 20 μg/m3. Confrontando il dato di PM10 in Toscana vediamo che 9 stazioni di traffico su 10 hanno registrato una media superiore a quanto stabilito; per le stazioni di fondo, invece, 12 su 23 hanno registrato media annuale superiore al limite OMS e 11 una media pari o inferiore a questo.

    Per quanto riguarda la situazione della provincia di Pistoia, come da analisi ARPAT, le analisi sull’inceneritore di Montale, relativo alle emissioni in atmosfera, hanno rilevato un valore pari a 0,11 ngTE/Nm3 per le emissioni di diossine (policloridibenzodiossine) (PCDD) e policlorodibenzofurani (PCDF). Un campionamento, questo, riferito al periodo 14-28 maggio, antecedente alla fermata dell’impianto il 28 maggio per verifiche manutentive da parte del gestore. I risultati di analisi a

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