Trattato della pittura
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Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci (1452-1519) was an Italian painter, sculptor, architect, musician, engineer and scientist. His many works of genius include The Last Supper and the Mona Lisa.
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Trattato della pittura - Leonardo da Vinci
Informazioni
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QUESTO E-BOOK:
TITOLO: Trattato della pittura
AUTORE: Leonardo : da Vinci
TRADUTTORE:
CURATORE: Borzelli, Angelo
NOTE:
CODICE ISBN E-BOOK: 9788828100669
DIRITTI D'AUTORE: no
LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: http://www.liberliber.it/online/opere/libri/licenze/
COPERTINA: [elaborazione da] Annunciazione
di Leonardo da Vinci (1452–1519) - Galleria degli Uffizi, Firenze. - Pubblico Dominio. - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Annunciation_(Leonardo).jpg.
TRATTO DA: Trattato della pittura / di Leonardo da Vinci ; [a cura di Angelo Borzelli]. - Lanciano : G. Carabba, stampa 1947. - 16 fig. 2 voll. (p. 235. 243) ; 18 cm. – (Scrittori italiani e stranieri).
CODICE ISBN FONTE: n. d.
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 30 settembre 2002
2a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 17 febbraio 2006
INDICE DI AFFIDABILITÀ: 1
0: affidabilità bassa
1: affidabilità standard
2: affidabilità buona
3: affidabilità ottima
SOGGETTO:
ART000000 ARTE / Generale
DIGITALIZZAZIONE:
Catia Righi, [email protected]
REVISIONE:
Claudio Paganelli, [email protected]
Ugo Santamaria
IMPAGINAZIONE:
Silvia Tomasetig (ODT)
Silvia Tomasetig (ePub)
Rosario Di Mauro (revisione ePub)
PUBBLICAZIONE:
Marco Calvo, http://www.marcocalvo.it/
Ugo Santamaria
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Indice generale
Copertina
Informazioni
Liber Liber
Trattato della pittura
Primo volume
Parte prima
1. Se la pittura è scienza o no.
2. Esempio e differenza tra pittura e poesia.
3. Quale scienza è piú utile, ed in che consiste la sua utilità.
4. Delle scienze imitabili, e come la pittura è inimitabile, però è scienza.
5. Come la pittura abbraccia tutte le superficie de' corpi, ed in quelli si estende.
6. Come la pittura abbraccia le superficie, figure e colori de' corpi naturali, e la filosofia sol s'estende nelle lor virtú naturali.
7. Come l'occhio meno s'inganna ne' suoi esercizi, che nessun altro senso, in luminosi, o trasparenti, ed uniformi, e mezzi.
8. Come chi sprezza la pittura non ama la filosofia, né la natura.
9. Come il pittore è signore d'ogni sorta di gente e di tutte le cose.
10. Del poeta e del pittore.
11. Esempio tra la poesia e la pittura.
12. Qual è di maggior danno alla specie umana, o perder l'occhio o l'orecchio.
13. Come la scienza dell'astrologia nasce dall'occhio, perché mediante quello è generata.
14. Pittore che disputa col poeta.
15. Come la pittura avanza tutte le opere umane per sottili speculazioni appartenenti a quella.
16. Differenza che ha la pittura con la poesia.
17. Che differenza è dalla pittura alla poesia.
18. Differenza infra poesia e pittura.
19. Della differenza ed ancora similitudine che ha la pittura con la poesia.
20. Dell'occhio.
21. Disputa del poeta col pittore, e che differenza è da poesia a pittura.
22. Arguizione del poeta contro il pittore.
23. Risposta del re Mattia ad un poeta che gareggiava con un pittore.
24. Conclusione infra il poeta ed il pittore.
25. Come la musica si dee chiamare sorella e minore della pittura.
26. Parla il musico col pittore.
27. Il pittore dà i gradi delle cose opposte all'occhio, come il musico dà delle voci opposte all'orecchio.
28. Conclusione del poeta, del pittore e del musico.
29. Quale scienza è meccanica, e quale non è meccanica.
30. Perché la pittura non è connumerata nelle scienze.
31. Comincia della scultura, e s'essa è scienza o no.
32. Differenza tra la pittura e la scultura.
33. Il pittore e lo scultore.
34. Come la scultura è di minore ingegno che la pittura, e mancano in lei molte parti naturali.
35. Dello scultore e del pittore.
36. Comparazione della pittura alla scultura.
37. Escusazione dello scultore.
38. Dell'obbligo che ha la scultura col lume, e non la pittura.
39. Differenza ch'è dalla pittura alla scultura.
40. Della pittura e della poesia.
Parte seconda
41. Del primo principio della scienza della pittura.
42. Principio della scienza della pittura.
43. Del secondo principio della pittura.
44. In che si estende la scienza della pittura.
45. Quello che deve prima imparare il giovane.
46. Quale studio deve essere ne' giovani.
47. Quale regola si deve dare a' putti pittori.
48. Della vita del pittore nel suo studio.
49. Notizia del giovane disposto alla pittura.
50. Precetto.
51. In che modo deve il giovane procedere nel suo studio.
52. Del modo di studiare.
53. A che similitudine dev'essere l'ingegno del pittore.
54. Del giudizio del pittore.
55. Discorso de' precetti del pittore.
56. Precetto del pittore.
57. Precetti del pittore.
58. Dell'essere universale nelle sue opere.
59. Precetto.
60. Precetti del pittore.
61. Precetto intorno al disegno dello schizzare storie e figure.
62. Dell'operatore della pittura e suoi precetti.
63. Modo d'aumentare e destare l'ingegno a varie invenzioni.
64. Dello studiare insino quando ti desti, o innanzi tu ti dormenti nel letto allo scuro.
65. Piacere del pittore.
66. De' giuochi che debbono fare i disegnatori.
67. Che si deve prima imparare la diligenza che la presta pratica.
68. S'egli è meglio disegnare in compagnia o no.
69. Modo di bene imparare a mente.
70. Come il pittore non è laudabile s'egli non è universale.
71. Della trista suasione di quelli che falsamente si fanno chiamare pittori.
72. Come il pittore dev'esser vago di udire, nel fare dell'opera, il giudizio di ognuno.
73. Come nelle opere d'importanza l'uomo non si deve mai fidare tanto nella sua memoria, che non degni ritrarre dal naturale.
74. Di quelli che biasimano chi disegna alle feste, e che investiga le opere di Dio.
75. Delle varietà delle figure.
76. Dell'essere universale.
77. Dell'errore di quelli che usano la pratica senza la scienza.
78. Dell'imitare pittori.
79. Ordine del disegnare.
80. Del ritrarre di naturale.
81. Del ritrarre una qualunque cosa.
82. Come deve essere alto il lume da ritrarre di naturale.
83. Quali lumi si debbono eleggere per ritrarre le figure de' corpi.
84. Delle qualità del lume per ritrarre rilievi naturali o finti.
85. Del ritrarre i nudi.
86. Del ritrarre di rilievo finto o di naturale.
87. Modo di ritrarre un sito col vetro.
88. Dove si debbono ritrarre i paesi.
89. Del ritrarre le ombre de' corpi al lume di candela o di lucerna.
90. In che termine si debba ritrarre un volto a dargli grazia d'ombre e lumi.
91. Modo di ritrarre d'ombra semplice e composta.
92. Del lume dove si ritraggono le incarnazioni de' volti, o ignudi.
93. Del ritrarre figure per istorie.
94. A imparare a far bene un posato.
95. In qual tempo si deve studiare la elezione delle cose.
96. Delle attitudini.
97. Per ritrarre un ignudo dal naturale od altra cosa.
98. Misure o compartizioni della statua.
99. Modo di ritrarre di notte un rilievo.
100. Come il pittore si deve acconciare al lume col suo rilievo.
101. Della qualità del lume.
102. Dell'inganno che si riceve nel giudizio delle membra.
103. Come al pittore è necessario sapere l'intrinseca forma dell'uomo.
104. Del difetto che hanno i maestri di replicare le medesime attitudini de' volti.
105. Del massimo difetto de' pittori.
106. Precetto, che il pittore non s'inganni nell'elezione della figura in che esso fa l'abito.
107. Difetto de' pittori che ritraggono una cosa di rilievo in casa a un lume, e poi la mettono in campagna ad altro lume.
108. Della pittura e sua divisione.
109. Figura e sua divisione.
110. Proporzione di membra.
111. Del fuggire le calunnie de' giudizi varî che hanno gli operatori della pittura.
112. De' movimenti e delle operazioni varie.
113. Fuggi i profili, cioè i termini espediti delle cose.
114. Come nelle cose piccole non s'intendono gli errori come nelle grandi.
115. Perché la pittura non può mai parere spiccata come le cose naturali.
116. Perché i capitoli delle figure l'uno sopra l'altro è opra da fuggire.
117. Qual pittura è meglio usare nel far parer le cose spiccate.
118. Qual è piú di discorso ed utilità, o i lumi ed ombre de' corpi, o i loro lineamenti.
119. Qual è di maggiore importanza, o il movimento creato dagli accidenti diversi degli animali, o le loro ombre e lumi.
120. Qual è di piú importanza, o che la figura abbondi in bellezza di colori, o in dimostrazioni di gran rilievo.
121. Qual è piú difficile, o le ombre e i lumi, o pure il disegno buono.
122. Precetti del pittore.
123. Memoria che si fa l'autore.
124. Precetti di pittura.
125. Precetti di pittura.
126. Come fu la prima pittura.
127. Come la pittura dev'essere vista da una sola finestra.
128. Delle prime otto parti in che si divide la pittura.
129. Come la pittura si divide in cinque parti.
130. Delle due parti principali in che si divide la pittura.
131. Della pittura lineale.
132. Della pittura, cioè delle ombre.
133. Delle parti e qualità della pittura.
134. Della elezione de' bei visi.
135. Della elezione dell'aria, che dà grazia ai volti.
136. Delle bellezze e bruttezze.
137. Delle bellezze.
138. De' giudicatori di varie bellezze in varî corpi, e di pari eccellenza.
139. Come si debbono figurare i putti.
140. Come si debbono figurare i vecchi.
141. Come si debbono figurare le donne.
142. Come si debbono figurare le vecchie.
143. Come si deve figurare una notte.
144. Come si deve figurare una fortuna.
145. Come si deve figurare una battaglia.
146. Del modo di condurre in pittura le cose lontane.
147. Come l'aria si deve far piú chiara quanto piú la fai finire bassa.
148. A fare che le figure spicchino dal loro campo.
149. Del figurare le grandezze delle cose dipinte.
150. Delle cose finite, e delle confuse.
151. Delle figure che sono separate, acciocché non paiano congiunte.
152. Se il lume deve esser tolto in faccia alle figure, o da parte, e quale dia piú grazia.
153. Della riverberazione.
154. Dove non può essere riverberazione luminosa.
155. De' riflessi.
156. De' riflessi de' lumi che circondano le ombre.
157. Dove i riflessi de' lumi sono di maggiore o minor chiarezza.
158. Qual parte del riflesso sarà piú chiara.
159. De' colori riflessi della carne.
160. Dove i riflessi sono piú sensibili.
161. De' riflessi duplicati e triplicati.
162. Come nessun colore riflesso è semplice, ma è misto con le specie degli altri colori.
163. Come rarissime volte i riflessi sono del colore del corpo dove si congiungono.
164. Dove piú si vedrà il riflesso.
165. De' riflessi.
166. Riflessione.
167. De' colori de' riflessi.
168. De' termini de' riflessi nel loro campo.
169. Del modo d'imparar bene a comporre insieme le figure nelle istorie.
170. Del porre prima una figura nell'istoria.
171. Del collocar le figure.
172. Modo del comporre le istorie.
173. Del comporre le istorie.
174. Varietà d'uomini nelle istorie.
175. Dell'imparare i movimenti dell'uomo.
176. Come il buon pittore ha da dipingere due cose, l'uomo e la sua mente.
177. Del comporre le istorie in prima bozza.
178. Di non far nelle istorie troppi ornamenti alle figure.
179. Della varietà nelle istorie.
180. Dell'istoria.
181. Convenienze delle parti delle istorie.
182. Del diversificare le arie de' volti nelle istorie.
183. Del variare valetudine, età e complessione dei corpi nelle istorie.
184. De' componimenti delle istorie.
185. Precetto del comporre le istorie.
186. Dell'accompagnare i colori l'uno con l'altro, in modo che l'uno dia grazia all'altro.
187. Del far vivi e belli i colori nelle tue pitture.
188. De' colori delle ombre di qualunque colore.
189. Delle varietà che fanno i colori delle cose remote o propinque.
190. In quanta distanza si perdono i colori delle cose integralmente.
191. In quanta distanza si perdono i colori degli obietti dell'occhio.
192. Colore d'ombra del bianco.
193. Qual colore farà ombra piú nera.
194. Del colore che non mostra varietà in varie grossezze d'aria.
195. Della prospettiva de' colori.
196. Del colore che non si muta in varie grossezze d'aria.
197. Se i colori varî possono parere di una uniforme oscurità mediante una medesima ombra.
198. Della causa de' perdimenti de' colori e figure de' corpi mediante le tenebre che paiono e non sono.
199. Come nessuna cosa mostra il suo vero colore, se essa non ha lume da un altro simil colore.
200. De' colori che si dimostrano variare dal loro essere mediante i paragoni de' loro campi.
201. Della mutazione de' colori trasparenti dati o misti sopra diversi colori con la loro diversa relazione.
202. Qual parte di un medesimo colore si dimostra piú bella in pittura.
203. Come ogni colore che non lustra è piú bello nelle sue parti luminose che nelle ombrose.
204. Dell'evidenza de' colori.
205. Qual parte del colore ragionevolmente deve esser piú bella.
206. Come il bello del colore dev'essere ne' lumi.
207. Del color verde fatto dalla ruggine di rame.
208. Aumentazione di bellezza nel verderame.
209. Della mistione de' colori l'uno con l'altro, la qual mistione si estende verso l'infinito.
210. Della superficie d'ogni corpo ombroso.
211. Qual è la superficie piú ricettiva di colori.
212. Qual parte del corpo si tingerà piú del colore del suo obietto.
213. Qual parte della superficie de' corpi si dimostrerà di piú bel colore.
214. Delle incarnazioni de' volti.
215. Modo per ritrarre di rilievo e preparare la carta per questo.
216. Della varietà di un medesimo colore in varie distanze dall'occhio.
217. Della verdura veduta in campagna.
218. Qual verdura parrà partecipare piú d'azzurro.
219. Qual è quella superficie che meno che le altre dimostra il suo vero colore.
220. Qual corpo ti mostrerà piú il suo vero colore.
221. Della chiarezza de' paesi.
222. Prospettiva comune, e della diminuzione de' colori in lunga distanza.
223. Delle cose specchiate nelle acque de' paesi, e prima dell'aria.
224. Diminuzione de' colori pel mezzo interposto infra loro e l'occhio.
225. De' campi che si convengono alle ombre ed ai lumi.
226. Come si deve riparare quando il bianco termina in bianco o l'oscuro in oscuro.
227. Della natura de' colori de' campi sopra i quali campeggia il bianco.
228. De' campi delle figure.
229. De' campi delle cose dipinte.
230. Di quelli che in campagna fingono la cosa piú remota farsi piú oscura.
231. De' colori delle cose remote dall'occhio.
232. Gradi di pittura.
233. Dello specchiamento e colore dell'acqua del mare veduto da diversi aspetti.
234. Della natura de' paragoni.
235. Del colore dell'ombra di qualunque corpo.
236. Della prospettiva de' colori ne' luoghi oscuri.
237. Prospettiva de' colori.
238. De' colori.
239. Da che nasce l'azzurro dell'aria.
240. De' colori.
241. De' colori.
242. De' campi delle figure de' corpi dipinti.
243. Perché il bianco non è colore.
244. De' colori.
245. De' colori de' lumi incidenti e riflessi.
246. De' colori delle ombre.
247. Delle cose poste in campo chiaro, e perché tal uso è utile in pittura.
248. De' campi.
249. De' colori.
250. De' colori che risultano dalla mistione d'altri colori, i quali si dimandano specie seconda.
251. De' colori.
252. De' colori specchiati sopra cose lustre di varî colori.
253. De' colori del corpo.
254. De' colori.
255. Del vero colore.
256. Del colore delle montagne.
257. Come il pittore deve mettere in pratica la prospettiva de' colori.
258. Della prospettiva aerea.
Parte terza
DE' VARI ACCIDENTI E MOVIMENTI DELL'UOMO E PROPORZIONE DI MEMBRA.
259. Delle mutazioni delle misure dell'uomo pel movimento delle membra a diversi aspetti.
260. Delle mutazioni delle misure dell'uomo dal nascimento al suo ultimo crescimento.
261. Come i puttini hanno le giunture contrarie agli uomini nelle loro grossezze.
262. Delle differenti misure che v'hanno fra i putti e gli uomini.
263. Delle giunture delle dita.
264. Delle giunture delle spalle, e loro accrescimenti e diminuzioni.
265. Delle spalle.
266. Delle misure universali de' corpi.
267. Delle misure del corpo umano e piegamenti di membra.
268. Della proporzionalità delle membra.
269. Della giuntura della mano col braccio.
270. Delle giunture de' piedi, e loro ingrossamenti e diminuzioni.
271. Delle membra che diminuiscono quando si piegano, e crescono quando si distendono.
272. Delle membra che ingrossano nelle loro giunture quando si piegano.
273. Delle membra degli uomini ignudi.
274. De' moti potenti delle membra dell'uomo.
275. De' movimenti dell'uomo.
276. Dell'attitudine e de' movimenti delle membra.
277. Delle giunture delle membra.
278. Della membrificazione dell'uomo.
279. De' membri.
280. Delle membrificazioni degli animali.
281. De' moti delle parti del volto.
282. De' movimenti dell'uomo nel volto.
283. Qualità d'arie de' visi.
284. De' membri e descrizione d'effigie.
285. Del fare un'effigie umana in profilo dopo averlo guardato una sola volta.
286. Modo di tener a mente la forma d'un volto.
287. Della bellezza de' volti.
288. Di fisonomia e chiromanzia.
289. Del porre le membra.
290. Degli atti delle figure.
291. Dell'attitudine.
292. De' movimenti delle membra, quando si figura l'uomo, che sieno atti propri.
293. Ogni moto della figura finta dev'essere fatto in modo che mostri effetto.
294. De' moti propri dimostratori del moto della mente del motore.
295. De' moti propri operati da uomini di diverse età.
296. De' movimenti dell'uomo e d'altri animali.
297. Di un medesimo atto veduto da varî siti.
298. Della membrificazione de' nudi e loro operazioni.
299. Degli scoprimenti o coprimenti de' muscoli di ciascun membro nelle attitudini degli animali.
300. De' movimenti dell'uomo ed altri animali.
301. Del moto e corso dell'uomo ed altri animali.
302. Quando è maggior differenza d'altezza delle spalle dell'uomo nelle sue azioni.
303. Risposta contra.
304. Come il braccio raccolto muta tutto l'uomo dalla sua prima ponderazione quando esso braccio s'estende.
305. Dell'uomo ed altri animali che nel muoversi con tardità non hanno il centro della gravità troppo remoto dal centro de' sostentacoli.
306. Dell'uomo che porta un peso sopra le spalle.
307. Della ponderazione dell'uomo sopra i suoi piedi.
308. Dell'uomo che si muove.
309. Della bilicazione del peso di qualunque animale immobile sopra le sue gambe.
310. De' piegamenti e voltamenti dell'uomo.
311. De' piegamenti.
312. Della equiponderanza.
313. Del moto umano.
314. Del moto creato dalla distruzione del bilico.
315. Del bilico delle figure.
316. Della grazia delle membra.
317. Della comodità delle membra.
318. D'una figura sola fuori dell'istoria.
319. Quali sono le principali importanze che appartengono alla figura.
320. Del bilicare il peso intorno al centro della gravità de' corpi.
321. Delle figure che hanno a maneggiare o portar pesi.
322. Delle attitudini degli uomini.
323. Varietà d'attitudini.
324. Delle attitudini delle figure.
325. Dell'attenzione de' circostanti ad un caso notando.
326. Qualità de' nudi.
327. Come i muscoli sono corti e grossi.
328. Come i grassi non hanno grossi muscoli.
329. Quali sono i muscoli che spariscono ne' movimenti diversi dell'uomo.
330. De' muscoli.
331. Di non far tutti i muscoli alle figure, se non sono di gran fatica.
332. De' muscoli degli animali.
333. Che il nudo figurato con grand'evidenza di muscoli sarà senza moto.
334. Che le figure ignude non debbono aver i loro muscoli ricercati affatto.
335. Che quelli che compongono grassezza aumentano assai di forza dopo la prima gioventú.
336. Come la natura attende occultare le ossa negli animali quanto può la necessità de' membri loro.
337. Com'è necessario al pittore sapere la notomia.
338. Dell'allargamento e raccorciamento de' muscoli.
339. Dove si trova corda negli uomini senza muscoli.
340. Degli otto pezzi che nascono nel mezzo delle corde in varie giunture dell'uomo.
341. Del muscolo che è infra il pomo granato ed il pettignone.
342. Dell'ultimo svoltamento che può far l'uomo nel vedersi a dietro.
343. Quanto si può avvicinare l'un braccio con l'altro di dietro.
344. Quanto si possano traversare le braccia sopra il petto, e che le gomita vengano nel mezzo del petto.
345. Dell'apparecchio della forza nell'uomo che vuol generare gran percussione.
346. Della forza composta dall'uomo, e prima si dirà delle braccia.
347. Quale è maggior potenza nell'uomo, quella del tirare o quella dello spingere.
348. Delle membra che piegano, e che officio fa la carne che le veste in essi piegamenti.
349. Del voltare la gamba senza la coscia.
350. Delle pieghe della carne.
351. Del moto semplice dell'uomo.
352. Del moto composto fatto dall'uomo.
353. De' moti appropriati agli effetti degli uomini.
354. De' moti delle figure.
355. De' movimenti.
356. De' maggiori o minori gradi degli accidenti mentali.
357. De' medesimi accidenti che accadono all'uomo di diverse età.
358. Degli atti dimostrativi.
359. Delle diciotto operazioni dell'uomo.
360. Della disposizione delle membra secondo le figure.
361. Della qualità delle membra secondo l'età.
362. Della varietà de' visi.
363. Della membrificazione degli animali.
364. Come la figura non sarà laudabile s'essa non mostra la passione dell'animo.
365. Come le mani e le braccia in tutte le loro operazioni hanno da dimostrare l'intenzione del loro motore il piú che si può.
366. De' moti appropriati alla mente del mobile.
367. Come gli atti mentali muovano la persona in primo grado di facilità e comodità.
368. Del moto nato dalla mente mediante l'obietto.
369. De' moti comuni.
370. Del moto degli animali.
371. Che ogni membro per sé sia proporzionato a tutto il suo corpo.
372. Che se le figure non esprimono la mente sono due volte morte.
373. Dell'osservanza del decoro.
374. Dell'età delle figure.
375. Qualità d'uomini ne' componimenti delle istorie.
376. Del figurare uno che parli infra piú persone.
377. Come si deve fare una figura irata.
378. Come si figura un disperato.
379. Delle convenienze delle membra.
380. Del ridere e del piangere e differenza loro.
381. De' posati d'infanti.
382. De' posati di femmine e di giovanetti.
383. Del rizzarsi l'uomo da sedere di sito piano.
384. Del saltare, e che cosa aumenta il salto.
385. Del moto delle figure nello spingere o tirare.
386. Dell'uomo che vuol trarre una cosa fuor di sé con grand'impeto.
387. Perché quello che vuol ficcare tirando il ferro in terra, alza la gamba opposita incurvata.
388. Ponderazione de' corpi che non si muovono.
389. Dell'uomo che posa sopra i suoi due piedi, che dà di sé piú peso all'uno che all'altro.
390. De' posati delle figure.
391. Della ponderazione dell'uomo nel fermarsi sopra i suoi piedi.
392. Del moto locale piú o meno veloce.
393. Degli animali da quattro piedi, e come si muovono.
394. Delle corrispondenze che ha la metà dell'uomo con l'altra metà.
395. Come nel saltare dell'uomo in alto vi si trovano tre moti.
396. Che è impossibile che una memoria riserbi tutti gli aspetti e le mutazioni delle membra.
397. Delle prime quattro parti che si richiedono alla figura.
398. Discorso sopra il pratico.
399. Della pratica cercata con gran sollecitudine dal pittore.
400. Del giudicare il pittore le sue opere e quelle d'altrui.
401. Del giudicare il pittore la sua pittura.
402. Come lo specchio è il maestro de' pittori.
403. Come si deve conoscere una buona pittura e che qualità deve avere per essere buona.
404. Come la vera pittura stia nella superficie dello specchio piano.
405. Qual pittura è piú laudabile.
406. Qual è il primo obietto intenzionale del pittore.
407. Quale è piú importante, nella pittura, o le ombre o i loro lineamenti.
408. Come si deve dare il lume alle figure.
409. Dove deve star quello che risguarda la pittura.
410. Come si deve porre alto il punto.
411. Che le figure piccole non debbono per ragione esser finite.
412. Che campo deve usare il pittore alle sue opere.
413. Precetto di pittura.
414. Del fingere un sito selvaggio.
415. Come devi far parere naturale un animale finto.
416. De' siti che si debbono eleggere per fare le cose che abbiano rilievo con grazia.
417. Del dividere e spiccare le figure dai loro campi.
418. Della differenza delle figure in ombre e lumi, poste in diversi siti.
419. Del fuggire l'improporzionalità delle circostanze.
420. Corrispondano i corpi, sí per grandezza come per ufficio, alla cosa di cui si tratta.
421. De' termini de' corpi detti lineamenti, ovvero contorni.
422. Degli accidenti superficiali che prima si perdono per le distanze.
423. Degli accidenti superficiali che prima si perdono nel discostarsi de' corpi ombrosi.
424. Della natura de' termini de' corpi sopra gli altri corpi.
425. Della figura che va contro il vento.
426. Delle finestre dove si ritraggono le figure.
427. Perché misurando un viso e poi dipingendolo in tale grandezza esso si dimostrerà maggiore del naturale.
428. Se la superficie d'ogni corpo opaco partecipa del colore del suo obietto.
429. Del moto e corso degli animali.
430. De' corpi che per sé si muovono o veloci o tardi.
431. Per fare una figura che si dimostri esser alta braccia quaranta in spazio di braccia venti ed abbia membra corrispondenti, e stia dritta in piedi.
432. Per fare una figura nel muro di dodici braccia, che apparisca d'altezza di ventiquattro braccia.
433. Pittura e sua membrificazione e componitori.
434. Pittura e sua definizione.
435. Pittura a lume universale.
436. De' campi proporzionati ai corpi che in essi campeggiano, e prima delle superficie piane d'uniforme colore.
437. Pittura: di figura e corpo.
438. Pittura: mancherà prima di notizia la parte di quel corpo che sarà di minor quantità.
439. Perché una medesima campagna si dimostra alcuna volta maggiore o minore ch'essa non è.
440. Pittura.
441. Delle città ed altre cose vedute all'aria grossa.
442. De' raggi solari che penetrano gli spiracoli de' nuvoli.
443. Delle cose che l'occhio vede sotto sé miste infra nebbia ed aria grossa.
444. Degli edifici veduti nell'aria grossa.
445. Della cosa che si mostra da lontano.
446. Della veduta di una città in aria grossa.
447. De' termini inferiori delle cose remote.
448. Delle cose vedute da lontano.
449. Dell'azzurro di che si mostrano essere i paesi lontani.
450. Quali sono quelle parti de' corpi delle quali per distanza manca la notizia.
Secondo volume
Parte terza (Continuazione)
451. Perché le cose quanto piú si rimuovono dall'occhio manco si conoscono.
452. Perché le torri parallele paiono nelle nebbie piú strette da piedi che da capo.
453. Perché i volti da lontano paiono oscuri.
454. Perché l'uomo visto a certa distanza non è conosciuto.
455. Quali sono le parti che prima si perdono di notizia ne' corpi che si rimuovono dall'occhio, e quali piú si conservano.
456. Della prospettiva lineare.
457. De' corpi veduti nella nebbia.
458. Delle altezze degli edifici visti nelle nebbie.
459. Delle città ed altri edifici veduti la sera o la mattina nella nebbia.
460. Perché le cose piú alte poste nella distanza sono piú oscure che le basse, ancoraché la nebbia sia uniforme in grossezza.
461. Delle macchie delle ombre che appariscono ne' corpi da lontano.
462. Perché sul far della sera le ombre de' corpi generate in bianca parete sono azzurre.
463. Dove è piú chiaro il fumo.
464. Della polvere.
465. Del fumo.
466. Pittura.
467. Della parte del corpo opaco.
468. Precetto di pittura.
469. De' termini della cosa bianca.
470. Precetto.
471. Perché la cosa dipinta, ancoraché essa venga all'occhio per quella medesima grossezza d'angolo che quella che è piú remota di essa, non pare tanto remota quanto quella della remozione naturale.
472. Pittura.
473. Del giudizio ch'hai da fare sopra un'opera d'un pittore.
474. Del rilievo delle figure remote dall'occhio.
475. De' termini de' membri illuminati.
476. De' termini.
477. Delle incarnazioni e figure remote dall'occhio.
478. Pittura.
479. Discorso di pittura.
480. Pittura.
481. Perché di due cose di pari grandezza parrà maggiore la dipinta che quella di rilievo.
482. Perché le cose perfettamente ritratte di naturale non paiono del medesimo rilievo qual pare esso naturale.
483. Qual pare piú rilevato, o il rilievo vicino all'occhio, o il rilievo remoto da esso occhio.
484. Precetto.
485. Di far che le cose paiano spiccate da' lor campi, cioè dalla parete dove sono dipinte.
486. Precetto.
487. Come le figure spesso somigliano ai loro maestri.
488. Del figurare le parti del mondo.
489. Del figurare le quattro cose de' tempi dell'anno, o partecipanti di quelle.
490. Del vento dipinto.
491. Del principio di una pioggia.
492. Della disposizione di una fortuna di venti e di pioggia.
493. Delle ombre fatte da' ponti sopra la loro acqua.
494. De' simulacri chiari o scuri che s'imprimono sopra i luoghi ombrosi e luminati posti infra la superficie ed il fondo delle acque chiare.
495. Dell'acqua chiara è trasparente il fondo fuori della superficie.
496. Della schiuma dell'acqua.
497. Precetto di pittura.
498. Precetto.
499. De' dieci uffici dell'occhio, tutti appartenenti alla pittura.
500. Della statua.
501. Per fare una pittura d'eterna vernice.
502. Modo di colorire in tela.
503. De' fumi delle città.
504. Del fumo e della polvere.
505. Precetto di prospettiva in pittura.
506. L'occhio posto in alto che vede degli obietti bassi.
507. L'occhio posto in basso che vede degli obietti bassi ed alti.
508. Perché si dà il concorso di tutte le specie che vengono all'occhio ad un sol punto.
509. Delle cose specchiate nell'acqua.
510. Delle cose specchiate in acqua torbida.
511. Delle cose specchiate in acqua corrente.
512. Della natura del mezzo interposto infra l'occhio e l'obietto.
513. Effetti del mezzo circondato da superficie comune.
514. Degli obietti.
515. Delle diminuzioni de' colori e corpi.
516. Delle interposizioni de' corpi trasparenti infra l'occhio e l'obietto.
Parte quarta
DE' PANNI E MODO DI VESTIR LE FIGURE CON GRAZIA E DEGLI ABITI E NATURE DE' PANNI.
517. De' panni che vestono le figure.
518. Delle maniere rotte o salde de' panni che vestono le figure.
519. Del vestire le figure con grazia.
520. De' panni che vestono le figure, e pieghe loro.
521. Del modo di vestire le figure.
522. De' vestimenti.
523. De' panni volanti o stabili.
524. Operazioni de' panni e loro pieghe, che sono di tre nature.
525. Delle nature delle pieghe de' panni.
526. Come si devono dare le pieghe ai panni.
527. Delle poche pieghe de' panni.
528. Delle pieghe de' panni in iscorto.
529. De' modi del vestire le figure, ed abiti diversi.
530. Dell'occhio che vede pieghe de' panni che circondano l'uomo.
531. Delle pieghe de' panni.
532. Delle pieghe.
Parte quinta
DELL'OMBRA E LUME, E DELLA PROSPETTIVA
533. Che cosa è ombra.
534. Che differenza è da ombra a tenebre.
535. Da che deriva l'ombra.
536. Dell'essere dell'ombra per sé.
537. Che cosa è ombra e lume, e qual è di maggior potenza.
538. Che sia ombra e tenebre.
539. In quante parti si divide l'ombra.
540. Dell'ombra e sua divisione.
541. Di due specie di ombre ed in quante parti si dividono.
542. Qual è piú oscura, o l'ombra primitiva o l'ombra derivativa.
543. Che differenza è da ombra a tenebre.
544. Che differenza è da ombra semplice a ombra composta.
545. Che differenza è da lume composto a ombra composta.
546. Come sempre il lume composto e l'ombra composta confinano insieme.
547. Che il termine dell'ombra semplice sarà di minor notizia.
548. Dell'ombra derivativa composta.
549. Come l'ombra primitiva e derivativa sono congiunte.
550. Come l'ombra semplice con l'ombra composta si congiunge.
551. Della semplice e composta ombra primitiva.
552. De' termini dell'ombra composta.
553. Del termine dell'ombra semplice.
554. Che ombra fa il lume eguale all'ombroso nella figura delle sue ombre.
555. Che ombra fa l'ombroso maggiore del luminoso.
556. Quante sono le sorta delle ombre.
557. Quante sono le specie delle ombre.
558. Di quante sorta è l'ombra primitiva.
559. In quanti modi si varia l'ombra primitiva.
560. Che varietà ha l'ombra derivativa.
561. Di quante figure è l'ombra derivativa.
562. Dell'ombra che si muove con maggior velocità che il corpo suo ombroso.
563. Dell'ombra derivativa, la quale è molto piú tarda che l'ombra primitiva.
564. Dell'ombra derivativa che sarà eguale all'ombra primitiva.
565. Dell'ombra derivativa remota dall'ombra primitiva.
566. Natura ovvero condizione dell'ombra.
567. Qual è l'ombra aumentata.
568. Se l'ombra primitiva è piú potente che l'ombra derivativa.
569. De' moti delle ombre.
570. Percussione dell'ombra derivativa e sue condizioni.
571. Dell'ombra derivativa, e dove è maggiore.
572. Della morte dell'ombra derivativa.
573. Della somma potenza dell'ombra derivativa.
574. Dell'ombra semplice di prima oscurità.
575. Delle tre varie figure delle ombre derivative.
576. Varietà di ciascuna delle dette tre ombre derivative.
577. Che le ombre derivative sono di tre nature.
578. Che le ombre derivative sono di tre specie.
579. Qualità di ombre.
580. Del moto dell'ombra.
581. Dell'ombra piramidale.
582. Della semplice ombra derivativa.
583. Dell'ombra derivativa composta.
584. Se l'ombra può esser veduta per l'aria.
585. Se l'ombra derivativa è piú oscura in un luogo che in un altro.
586. Quale ombra derivativa mostrerà i suoi termini piú noti.
587. In quanti modi principali si trasforma la percussione dell'ombra derivativa.
588. In quanti modi si varia la quantità della percussione dell'ombra coll'ombra primitiva.
589. Come l'ombra derivativa, essendo circondata in tutto o in parte da campo illuminato, è piú oscura che la primitiva.
590. Come l'ombra primitiva, che non è congiunta con piana superficie, non sarà di eguale oscurità.
591. Condizione degli obietti oscuri di ciascun'ombra.
592. Qual campo renderà le ombre piú oscure.
593. Dove sarà piú oscura l'ombra derivativa.
594. Delle ombre.
595. De' termini che circondano le ombre derivative nelle loro percussioni.
596. Come ogni corpo ombroso genera tante ombre quante sono le parti luminose che lo circondano.
597. Delle varie oscurità delle ombre circondatrici di un medesimo corpo ombroso.
598. Dell'ombra fatta da un corpo infra due lumi eguali.
599. Che quel corpo ch'è piú propinquo al lume fa maggior ombra, e perché.
600. Perché l'ombra maggiore che la sua cagione si fa di discordante proporzione.
601. Perché l'ombra maggiore che la sua cagione ha termini confusi.
602. Come l'ombra separata non sarà mai simile per grandezza alla sua cagione.
603. Che differenza è da ombra congiunta co' corpi ad ombra separata.
604. Natura dell'ombra derivativa.
605. Delle figure delle ombre.
606. Dell'ombra derivativa generata in altra ombra derivativa.
607. De' termini dell'ombra derivativa.
608. Dell'estensione dell'ombra derivativa.
609. Dove l'ombra derivativa è piú oscura.
610. Delle varietà delle ombre nel variare le grandezze de' lumi che le generano.
611. Del variare dell'ombra senza diminuzione del lume che la causa.
612. Dell'ombra che si converte in lume.
613. Del lume che si converte in ombra.
614. Dell'ombra derivativa creata da lume di lunga figura, che percuote l'obietto simile a sé.
615. Che le ombre debbono sempre partecipare del colore del corpo ombroso.
616. Delle cose bianche remote dall'occhio.
617. Delle ombre delle cose remote e lor colore.
618. Delle ombre, e quali sono quelle primitive che saranno piú oscure sopra il suo corpo.
619. Qual parte della superficie di un corpo s'imprime meglio del colore del suo obietto.
620. Qual parte della superficie di un corpo ombroso sarà dove i colori degli obietti si mischiano.
621. Qual parte è di mediocre ombra nella superficie di un corpo ombroso.
622. Qual parte della superficie illuminata sarà di maggior chiarezza.
623. Qual ombra principale nelle superficie de' corpi avrà minore o maggior differenza delle parti luminose.
624. Delle ombre fatte nelle parti ombrose de' corpi opachi.
625. Qual corpo piglia piú quantità di ombra.
626. Qual corpo piglia piú quantità di luce.
627. Qual corpo piglia piú oscura ombra.
628. Della qualità dell'oscurità delle ombre.
629. Dell'ombra delle verdure de' prati.
630. Precetto di pittura.
631. Delle ombre che non sono compagne della parte illuminata.
632. Del lume de' corpi ombrosi che non sono quasi mai del vero colore del corpo illuminato.
633. Come son le ombre per lunga distanza.
634. Della larghezza delle ombre, e de' lumi primitivi.
635. Delle maggiori o minori oscurità delle ombre.
636. Dove le ombre ingannano il giudizio che dà sentenza della lor maggiore o minore oscurità.
637. Dove i lumi ingannano il giudizio del pittore.
638. Dell'ombra ne' corpi.
639. Delle qualità di ombre e di lumi.
640. Delle ombre e lumi, e colori.
641. De' lumi ed ombre, e colori di quelli.
642. Dell'ombra e lumi negli obietti.
643. De' termini insensibili delle ombre.
644. Delle qualità de' lumi ed ombre ne' corpi ombrosi.
645. Delle dimostrazioni de' lumi e delle ombre.
646. De' lumi.
647. De' lumi ed ombre.
648. De' lumi ed ombre che di sé tingono le superficie delle campagne.
649. Del lume derivativo.
650. De' lumi.
651. Di illuminazione e lustro.
652. Di ombra e lume.
653. Di ombra