In pianura l’allocco era l’ultimo. Prima c’era l’assiolo, poi la civetta, il barbagianni, il gufo comune e infine l’allocco. Se fossimo stati in montagna, lo scettro di “ultimo” sarebbe spettato al gufo reale.
C’è stato un momento della mia vita in cui per sbarcare il lunario, oltre alla borsa di studio del Dottorato di ricerca, dovevo svolgere mille lavoretti e uno di questi fu censire i rapaci notturni per conto della Regione Lombardia. Sapere quanti predatori vivono in un certo territorio permette di capire se quel territorio è sano oppure no.
Chi sta sulla cima della piramide alimentare, come i rapaci, è molto sensibile alla qualità dell’ambiente dove vive. Se l’ambiente è sano ci sono tanti predatori, se è malato pochi.
Il lavoro era abbastanza semplice: dopo che il computer mi