Books by Paolo Conte
In seguito al crollo delle «Repubbliche sorelle» del 1799 numerosi furono i patrioti italiani che... more In seguito al crollo delle «Repubbliche sorelle» del 1799 numerosi furono i patrioti italiani che presero la via dell'esilio in Francia. Qui una parte consistente di essi continuò il proprio soggiorno perfino quando il successivo ritorno francese nella penisola avrebbe permesso loro di rientrare in patria. Così, una permanenza all'estero imposta dalla contingenza del tempo si trasformò in un'esperienza prolungatasi per libera scelta. Analizzando tappe e caratteristiche della presenza italiana in Francia in età napoleonica, questo volume offre per la prima volta una diversa lettura del fenomeno, secondo la quale l'esilio fu anche il momento di avvio di una lunga e inattesa esperienza di vita all'estero. Inoltre, un simile studio permette di riflettere sulla longevità politica della prima generazione risorgimentale. Anche oltralpe, infatti, l'impegno dei rivoluzionari italiani fu ben lungi dall'esaurirsi nel 1799 ed ebbe modo di articolarsi attraverso un lavoro istituzionale e un fermento culturale che si rivelarono ideologicamente tutt'altro che neutri.
Per oltre venti anni Alexander von Humboldt fu impegnato nella redazione dei numerosi volumi del ... more Per oltre venti anni Alexander von Humboldt fu impegnato nella redazione dei numerosi volumi del suo monumentale "Voyage aux régions équinotiales", opera nella quale narrò il leggendario viaggio compiuto fra 1799 e 1804 nei territori americani. Tuttavia, quel racconto non riguardò solo la ricostruzione delle avventure trascorse oltreatlantico, né si limitò a fornire i seppur importanti risultati scientifici dei suoi studi, ma fu sensibilmente condizionato dall’evoluzione dello scenario politico internazionale del primo quarto di secolo e, soprattutto, si concentrò non poco sull’analisi delle condizioni sociali delle popolazioni dei territori visitati.
Ricostruendo le vicende editoriali ed il contesto politico in cui prese corpo non tanto il viaggio, ma appunto la sua ricostruzione, questo lavoro illustra la centralità della questione della schiavitù negli interessi del viaggiatore prussiano. Attraverso i suoi scritti, infatti, egli operò con grande coerenza – seppur non senza contraddizioni – per suggerire, in sintonia con gli ambienti dell’abolizionismo francese nei quali era pienamente inserito, una concreta soluzione per la fine dell’orrore della schiavitù. Una battaglia, questa, sulla quale sarebbe non casualmente ritornato addirittura nel 1856, alla vigilia della morte.
Nato a Sondrio, avviato alla politica nella Palermo di Caramanico, fautore a Napoli della rivoluz... more Nato a Sondrio, avviato alla politica nella Palermo di Caramanico, fautore a Napoli della rivoluzione del 1799 e poi a lungo presente nella Milano di Bonaparte, Cesare Paribelli mai interruppe i suoi contatti con la Francia e guardò sempre Oltralpe per ipotizzare l'unità politica della penisola italiana. Paribelli rappresenta, pertanto, un esempio concreto di «giacobino d'Italia», ossia di rivoluzionario operante per l'unità italiana e propagatore nei territori della penisola di quelle istanze di libertà, eguaglianza e fratellanza affermatesi in Francia a far data dal 1789.
Questo ripercorre le tappe dell'intera carriera politica di Paribelli per dimostrare come la sua battaglia, avviata nella stagione rivoluzionaria, si protrasse, seppur in forme e modalità differenti, anche lungo tutti gli anni napoleonici. Ben lungi dall'esaurirsi nel 1799, come a lungo affermato sull'onda dei primi studi sul suo conto condotti da Benedetto Croce, Paribelli proseguì nel suo impegno anche nei primi decenni del XIX secolo. la sua biografia si rivela, dunque, un'utile testimonianza per rivalutare l'apporto al processo risorgimentale da parte di protagonisti avviatisi alla politica sulla spinta delle idee-forza della Rivoluzione di Francia, irrobustendo, in pari tempo, il tracciato della via democratica all'unità d'Italia.
Editor of books or journals by Paolo Conte
The paper analyzes the image of the court of Manfred of Swabia through the so-called Iamsilla's H... more The paper analyzes the image of the court of Manfred of Swabia through the so-called Iamsilla's Historia. In particular, even in Mafredi's time, as already happened during the reign of Frederick II, the court is not a physical and static place, but it must be imagined as "itinerant".
décomposition de l'Europe. Ils diront que ce fut un beau projet commencé au milieu des années 195... more décomposition de l'Europe. Ils diront que ce fut un beau projet commencé au milieu des années 1950 et qui s'achève avant le premier quart du XXI e siècle ».
____________________ Stampato nel mese di ottobre 2021 COSME Beni Culturali 4 Mo.Do. digitale Riv... more ____________________ Stampato nel mese di ottobre 2021 COSME Beni Culturali 4 Mo.Do. digitale Rivista di Storia, Scienze umane e Cultural Heritage anno II, nn. 3-4 2021 Rivista semestrale di scienze storiche, sociali ed umane Direzione scientifica Giuseppe Cirillo
Papers by Paolo Conte
Toute reproduction, totale ou partielle, sans autorisation est interdite, en application de l'art... more Toute reproduction, totale ou partielle, sans autorisation est interdite, en application de l'article L122.4 du Code de la propriété intellectuelle.
the-center-of-the-mediterraneanthe-italian-peninsulas-role-during-the-french-revolution/ By Paolo... more the-center-of-the-mediterraneanthe-italian-peninsulas-role-during-the-french-revolution/ By Paolo Conte This article is part of a collaboration with the Commission internationale d'histoire de la Révolution française (CIHRF) following the August 2022 meeting of the International Committee of Historical Sciences at Poznań, Poland. The Commission convened a panel on "revolutionary nationalism in a global perspective" together with the Japanese and Korean National Committees and the Network of Global and World History Associations.
Il rilancio della cultura classica e dell'antico locale nelle città Sebastiano Valerio, Il ducato... more Il rilancio della cultura classica e dell'antico locale nelle città Sebastiano Valerio, Il ducato di Bari tra Isabella e Bona: percorsi della cultura aragonese a cavallo tra XV e XVI secolo Paolo Procaccioli, Girolamo Ruscelli e l'eco di Napoli in una Venezia "periferia" del Regno Cristina Acucella, Le accademie venosine dei Piacevoli e dei Rinascenti. I testi, il canone e le politiche culturali Paolo Conte, Da una polemica letteraria a un conflitto politico: la contesa fra Matera ed Acerenza a metà '600, fra "antimarinismo" e rivendicazioni cittadine Maria Anna Noto, Identità, genealogia e autorappresentazione delle élites nobiliari di età moderna: le "storie" del lignaggio Acquaviva Indice dei nomi PAOLO CONTE Da una polemica letteraria a un conflitto politico: la contesa fra Matera ed Acerenza a metà '600, fra "antimarinismo" e rivendicazioni cittadine From a literary controversy to a political conflict: the dispute between Matera and Acerenza in the mid-17 th century, between "anti-Marinism" and city claims
Un bilancio storiografico ISBN 9788835146117 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale... more Un bilancio storiografico ISBN 9788835146117 Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento. F r a n c o A n g e l i Volume pubblicato con un finanziamento nell'ambito del progetto Prin 2017 "Revolutionary genealogies: historical discourses, construction of experience and political choices in the revolutions of the Modern Age Genealogie", che ha sede presso il Dipartimento di Studi storici dell'Università degli Studi di Milano.
En juillet 1797, quelques semaines après la proclamation de la République cisalpine, plusieurs jo... more En juillet 1797, quelques semaines après la proclamation de la République cisalpine, plusieurs journaux, à Milan, annoncent la parution d'un étrange volume intitulé Memorie storiche del professore Gio. Bat. Rotondo et dédié au « peuple italien » ainsi qu'aux « patriotes de tout l'univers » 1. L'auteur, un professeur de langues natif de Monza du nom de Giambattista Rotondo, fort de sa participation à plusieurs révolutions à travers toute l'Europe, y raconte les nombreuses mésaventures de sa vie à partir de 1782, date à laquelle il est contraint de s'enfuir de Milan du fait de ses divergences avec l'administration autrichienne, jusqu'en 1796, lorsque sa détention dans les prisons du Royaume de Sardaigne prend fin grâce à l'intervention de l'armée française. Paru chez l'éditeur Carlo Civati, le livre est salué surtout par les nouveaux journaux patriotiques nés à la faveur de l'entrée des troupes républicaines dans le Milanais : par exemple, le Giornale de' Patrioti d'Italia, décrit l'auteur comme un « vrai martyr et apôtre volontaire de la liberté », et présente l'ouvrage comme un « guide pour tous ceux qui se trouvent dans un pays en révolution » 2. Avec cette autobiographie rédigée en plein coeur du Triennio (c'est-à-dire pendant la phase où la péninsule entre en contact avec les armées républicaines), Rotondo envisage de rendre publiques les expériences qu'il a menées à travers toute l'Europe afin d'obtenir des charges dans les nouvelles institutions républicaines. D'ailleurs, bien que natif du Milanais, il n'est pas connu dans les milieux patriotiques italiens, sa carrière s'étant déroulée pour l'essentiel à l'étranger. Le cas de ce professeur et de ces mémoires parues à la suite de sa réapparition en Italie nous amène à poser la question des « étrangers en révolution(s) » dans une perspective particulière, celle du retour. Il s'agit ainsi de réfléchir sur ces étrangers, non seulement Un retour malheureux : l'Italien Giambattista Rotondo, une « machine ouvrière...
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Ricostruendo le vicende editoriali ed il contesto politico in cui prese corpo non tanto il viaggio, ma appunto la sua ricostruzione, questo lavoro illustra la centralità della questione della schiavitù negli interessi del viaggiatore prussiano. Attraverso i suoi scritti, infatti, egli operò con grande coerenza – seppur non senza contraddizioni – per suggerire, in sintonia con gli ambienti dell’abolizionismo francese nei quali era pienamente inserito, una concreta soluzione per la fine dell’orrore della schiavitù. Una battaglia, questa, sulla quale sarebbe non casualmente ritornato addirittura nel 1856, alla vigilia della morte.
Questo ripercorre le tappe dell'intera carriera politica di Paribelli per dimostrare come la sua battaglia, avviata nella stagione rivoluzionaria, si protrasse, seppur in forme e modalità differenti, anche lungo tutti gli anni napoleonici. Ben lungi dall'esaurirsi nel 1799, come a lungo affermato sull'onda dei primi studi sul suo conto condotti da Benedetto Croce, Paribelli proseguì nel suo impegno anche nei primi decenni del XIX secolo. la sua biografia si rivela, dunque, un'utile testimonianza per rivalutare l'apporto al processo risorgimentale da parte di protagonisti avviatisi alla politica sulla spinta delle idee-forza della Rivoluzione di Francia, irrobustendo, in pari tempo, il tracciato della via democratica all'unità d'Italia.
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Ricostruendo le vicende editoriali ed il contesto politico in cui prese corpo non tanto il viaggio, ma appunto la sua ricostruzione, questo lavoro illustra la centralità della questione della schiavitù negli interessi del viaggiatore prussiano. Attraverso i suoi scritti, infatti, egli operò con grande coerenza – seppur non senza contraddizioni – per suggerire, in sintonia con gli ambienti dell’abolizionismo francese nei quali era pienamente inserito, una concreta soluzione per la fine dell’orrore della schiavitù. Una battaglia, questa, sulla quale sarebbe non casualmente ritornato addirittura nel 1856, alla vigilia della morte.
Questo ripercorre le tappe dell'intera carriera politica di Paribelli per dimostrare come la sua battaglia, avviata nella stagione rivoluzionaria, si protrasse, seppur in forme e modalità differenti, anche lungo tutti gli anni napoleonici. Ben lungi dall'esaurirsi nel 1799, come a lungo affermato sull'onda dei primi studi sul suo conto condotti da Benedetto Croce, Paribelli proseguì nel suo impegno anche nei primi decenni del XIX secolo. la sua biografia si rivela, dunque, un'utile testimonianza per rivalutare l'apporto al processo risorgimentale da parte di protagonisti avviatisi alla politica sulla spinta delle idee-forza della Rivoluzione di Francia, irrobustendo, in pari tempo, il tracciato della via democratica all'unità d'Italia.