Papers by Nicola Contegreco
Although as a methodological approach it has already spread in the English-speaking world for ove... more Although as a methodological approach it has already spread in the English-speaking world for over thirty years, the world history still fails to find its rightful place in Italy. Actually, in our country history didactics finds its main settings around the guidelines of Eurocentrism and the nation-state, leaving aside the study of other societies on a global scale and the connections that have contributed to develop them. In this statement, in addition to a brief historiographical excursus, are also provided some important issues to better understand if the world history can be brought in lower secondary school classes. About that, a didactic hypothesis based on a series of key themes in human history and on the use of graphic organizers for learning is here outlined.
Per indagare la vita quotidiana delle comunità umane, i valori, le credenze e la cultura material... more Per indagare la vita quotidiana delle comunità umane, i valori, le credenze e la cultura materiale, risulta essere molto importante per lo studio della storia l'utilizzo di fonti iconografiche. Le immagini, infatti, rispetto alle fonti scritte e orali, possiedono un'identità storiografica autonoma poiché condizionano il modo di osservare, percepire, rappresentare e comunicare la realtà. In questo articolo si illustra il percorso relativo a un'esperienza didattica nella scuola secondaria di I grado in cui, l'approccio visuale è stato accompagnato da una prospettiva di tipo globale, dall'utilizzo cioè di un'ottica che permette di andare oltre il modello disciplinare eurocentrico, per rilevare relazioni e collegamenti tra culture diverse all'interno di un'analisi transregionale e non più limitata allo stato-nazione. Nello specifico sono state analizzate alcune opere pittoriche del Seicento olandese a partire dalle quali è stato possibile individuare, attraverso una serie di elementi e inferenze, il processo di protoglobalizzazione che, con le scoperte geografiche, la colonizzazione e il commercio globale di merci e persone, ha portato i continenti e gli oceani ad essere interconnessi.
EnglishFor an author like Gesualdo Bufalino, who lived almost solely in his native village of Com... more EnglishFor an author like Gesualdo Bufalino, who lived almost solely in his native village of Comiso, the thematic connections with the homeland represent the main fulcrum, interrelated with the other great theme of memory, around which his entire literary output revolves. This contribution aims to outline an interpretation, through the various expressions of Bufalini’s language, from which a composite and complex idea of Sicily gushes forth, one referring to the poetic dimension of isolitudine. italianoLe connessioni a livello tematico con la propria terra d’origine rappresentano per un autore come Gesualdo Bufalino – il quale trascorse la quasi totalita della propria esistenza nel paese natio di Comiso – il fulcro principale, interrelato all’altro grande tema, quello della memoria, intorno al quale ruota la sua intera opera letteraria. Il contributo intende delineare un percorso, attraverso le diverse espressioni del linguaggio bufaliniano, dal quale prorompe un’idea composita e c...
Didattica della Storia – Journal of Research and Didactics of History , 2020
Nonostante come approccio metodologico sia già diffusa da oltre trent'anni nel mondo anglosassone... more Nonostante come approccio metodologico sia già diffusa da oltre trent'anni nel mondo anglosassone, la world history non riesce ancora a trovare il suo giusto spazio in Italia. Nel nostro Paese, infatti, la didattica della storia trova la sua principale impostazione intorno alle direttrici dell'eurocentrismo e dello stato-nazione, tralasciando lo studio delle altre società a livello globale e le connessioni che hanno contribuito a svilupparle. In questo contributo, oltre ad un breve excursus storiografico, vengono presentate alcune questioni importanti per capire se la world history può essere portata nelle aule della scuola secondaria di I grado. A questo proposito viene quindi delineata un'ipotesi a livello didattico che si basa su una serie di temi-chiave della storia dell'uomo e sull'uso di organizzatori grafici per l'apprendimento.
Abstract
Although as a methodological approach it has already spread in the English-speaking world for over thirty years, the world history still fails to find its rightful place in Italy. Actually, in our country history didactics finds its main settings around the guidelines of Eurocentrism and the nation-state, leaving aside the study of other societies on a global scale and the connections that have contributed to develop them. In this statement, in addition to a brief historiographical excursus, are also provided some important issues to better understand if the world history can be brought in lower secondary school classes. About that, a didactic hypothesis based on a series of key themes in human history and on the use of graphic organizers for learning is here outlined.
Un passo emblematico dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo riporta la seguente riflessione: «[…]l'a... more Un passo emblematico dei Dialoghi d'amore di Leone Ebreo riporta la seguente riflessione: «[…]l'amore de la cosa posseduta non è il diletto e il gaudio della fruizione; della possessione dilettasi e gode il possidente della cosa amata, ma godere e dilettarsi non è amore, perché non può essere una medesima cosa l'amore, che è moto o principio di moto, con il gaudio o diletto, che son quiete e fine e termine di moto. Tanto più progressi dico che hanno, che l'amore viene da l'amante ne la cosa amata, ma il gaudio deriva da la cosa amata ne l'amante; massimamente ch'il gaudio è di quel che possiede, e l'amore è sempre di quel che manca, e sempre è un medesimo col disio». 1 Le parole del filosofo lusitano chiarificano in modo evidente come l'amore e la gioia siano campi che quasi mai riescono ad intersecarsi, essendo il primo strettamente connesso con il desiderio -ovvero con ciò che non si possiede -, e la seconda prodotta dall'appagamento, che del desiderio rappresenta l'antitesi; l'uno mette in moto l'essenza e l'intensità del sentimento, l'altra placa la sua forza mettendo termine a quel movimento. Questa visione bene ci introduce al tema che qui verrà trattato perché ampiamente aderente a quello che Gesualdo Bufalino ha descritto, costruito, combinato e forgiato, all'interno della propria opera, intorno al sentimento dell'amore, itinerario profondamente umano, passione proteiforme e necessaria.
La conoscenza e l'analisi del vissuto emotivo, proprio e altrui, ha negli ultimi tempi occupato u... more La conoscenza e l'analisi del vissuto emotivo, proprio e altrui, ha negli ultimi tempi occupato un posto di rilievo nella riflessione pedagogica, in special modo riguardo alle modalità di narrazione che vi si possono utilizzare. Non sempre, però, a tale prospettiva la programmazione didattica è riuscita a far corrispondere un'attuazione di percorsi finalizzati allo scopo o, almeno, lo si è fatto il più delle volte in maniera occasionale e frammentaria 21 . Parlare di emozioni con i bambini e con i ragazzi, invece, dovrebbe rappresentare una importante occasione soprattutto per lo sviluppo di abilità sociali, poiché è proprio acquisendo i significati delle parole del lessico emotivo e dei "nomi" delle emozioni che si ha la possibilità di conoscere più in profondità se stessi e di migliorare le relazioni con gli altri. Viviamo, infatti, in un'epoca fortemente emotiva dove, cioè, ci rapportiamo con un gran numero di situazioni e di stati d'animo che influenzano il nostro modo di vedere le cose, ma spesso siamo incapaci di riconoscere, di comprendere e, quindi, di elaborare, ciò che ci accade e che accade agli altri intorno a noi. Anche all'interno di percorsi didattici disciplinari, perciò, è possibile fare riferimento alle emozioni e al loro significato, portando gli allievi in contatto diretto con questa riflessione sul mondo interiore.
Nel 1978 esce da Sellerio il volume fotografico Comiso ieri. Immagini di vita cittadina e rurale.... more Nel 1978 esce da Sellerio il volume fotografico Comiso ieri. Immagini di vita cittadina e rurale. Come Bufalino stesso spiega: «Si trattava di una ricca iconoteca, o mnemoteca, da cui era possibile ricavare un ritratto di società signorile e rurale, alla fine del secolo, con una scorta di ragguagli etnoantropologici rara; lo spaccato di una cultura quasi curtense, vista con le lenti del padrone e fissata in fotogrammi, dove si coniuga il quotidiano di una comunità; un esempio di microstoria per immagini, con forte valore emblematico». 1 Era stato proprio lo scrittore siciliano a ritrovare quelle vecchie immagini impolverate in una soffitta di campagna qualche anno prima durante le ricerche sul folclore siciliano che gli interessavano per redigere il volume Comiso viva del 1976.
Ritualità ciclica del culto e del tempo in Matteo Salvatore _____________________________________... more Ritualità ciclica del culto e del tempo in Matteo Salvatore ________________________________________________________ Nicola Contegreco I.
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Although as a methodological approach it has already spread in the English-speaking world for over thirty years, the world history still fails to find its rightful place in Italy. Actually, in our country history didactics finds its main settings around the guidelines of Eurocentrism and the nation-state, leaving aside the study of other societies on a global scale and the connections that have contributed to develop them. In this statement, in addition to a brief historiographical excursus, are also provided some important issues to better understand if the world history can be brought in lower secondary school classes. About that, a didactic hypothesis based on a series of key themes in human history and on the use of graphic organizers for learning is here outlined.
Abstract
Although as a methodological approach it has already spread in the English-speaking world for over thirty years, the world history still fails to find its rightful place in Italy. Actually, in our country history didactics finds its main settings around the guidelines of Eurocentrism and the nation-state, leaving aside the study of other societies on a global scale and the connections that have contributed to develop them. In this statement, in addition to a brief historiographical excursus, are also provided some important issues to better understand if the world history can be brought in lower secondary school classes. About that, a didactic hypothesis based on a series of key themes in human history and on the use of graphic organizers for learning is here outlined.