Lucia Bonanni
CURRICULUM LETTERARIO
LUCIA BONANNI nasce ad Avezzano (Aq) nel 1951, conseguita la Maturità Magistrale, intraprende la carriera di insegnante e successivamente si trasferisce in Mugello dove tutt'ora risiede. Poetessa, scrittrice e critico letterario, numerosi i suoi saggi e testi critici di autori della letteratura italiana e straniera ed esordienti, diffusi su riviste e in rete. Con i suoi scritti è presente in varie antologie, sillogi poetiche, prefazioni e recensioni di testi poetici e narrativi, resoconti di mostre e cataloghi di arte pittorica e letteraria. Nel corso degli anni riceve numerose attestazioni e consensi in Concorsi Letterari tra cui il primo premio nella V e VI edizione del Premio "L'arte in versi" di Jesi, rispettivamente con la poesia "Da Viznar a Pripriat" (2016) ed il saggio "Paesaggio, orfismo, alchimia e cammino nei «Canti Orfici» e altri scritti di Dino Campana" (2017) Come componente di Giuria ha fatto parte della II edizione del Premio "Ponte Vecchio", della III edizione di "Nuovi Occhi sul Mugello", "Storie in viaggio" e tutte le edizioni del Premio "Città di Chieti". Per la poesia ha pubblicato le sillogi "Cerco l'infinito" e "Il messaggio di un sogno", "Linee esegetiche attorno all'opera di Lorenzo Spurio" e "Saggi scelti vol. I classici" menttre il saggio monografico "Epico e lirico in «Ingolf Arnarson» di Emanuele Marcuccio, dramma epico in versi liberi dello stesso autore" é ancora inedito. E' poeta accreditato su Wikipoesia
LUCIA BONANNI nasce ad Avezzano (Aq) nel 1951, conseguita la Maturità Magistrale, intraprende la carriera di insegnante e successivamente si trasferisce in Mugello dove tutt'ora risiede. Poetessa, scrittrice e critico letterario, numerosi i suoi saggi e testi critici di autori della letteratura italiana e straniera ed esordienti, diffusi su riviste e in rete. Con i suoi scritti è presente in varie antologie, sillogi poetiche, prefazioni e recensioni di testi poetici e narrativi, resoconti di mostre e cataloghi di arte pittorica e letteraria. Nel corso degli anni riceve numerose attestazioni e consensi in Concorsi Letterari tra cui il primo premio nella V e VI edizione del Premio "L'arte in versi" di Jesi, rispettivamente con la poesia "Da Viznar a Pripriat" (2016) ed il saggio "Paesaggio, orfismo, alchimia e cammino nei «Canti Orfici» e altri scritti di Dino Campana" (2017) Come componente di Giuria ha fatto parte della II edizione del Premio "Ponte Vecchio", della III edizione di "Nuovi Occhi sul Mugello", "Storie in viaggio" e tutte le edizioni del Premio "Città di Chieti". Per la poesia ha pubblicato le sillogi "Cerco l'infinito" e "Il messaggio di un sogno", "Linee esegetiche attorno all'opera di Lorenzo Spurio" e "Saggi scelti vol. I classici" menttre il saggio monografico "Epico e lirico in «Ingolf Arnarson» di Emanuele Marcuccio, dramma epico in versi liberi dello stesso autore" é ancora inedito. E' poeta accreditato su Wikipoesia
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Papers by Lucia Bonanni
che ne deriva, è assai efficace e completo. Stoner è anche un romanzo sociale, un romanzo
sull’amicizia, la vita coniugale, la fatica del lavoro nei campi, l’impegno e il senso del dovere,
l’amore per la letteratura, la poesia e quello romantico. «Un romanzo su cosa significa
essere umani»87.
riflessione sulla famiglia, le dinamiche che si sviluppano al suo interno e che possono
ostacolare e rendere impossibili anche le relazioni amorose. Tra l’altro Kent Haruf, nato nel
1943 a Pueblo nel Colorado e scomparso a Solida, sempre nel Colorado, risulta tra i più
apprezzati scrittori statunitensi. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha svolto diversi lavori, è
stato anche insegnante di inglese ed è grazie ai suoi romanzi, ambientati nell’immaginaria
cittadina di Holt nel Colorado che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il Colorado Book
Award.
“con ali da gigante” 4 riesce a distinguersi nell’anonimato della
folla, sublimando il conformismo progettuale e l’annullamento
dei sensi. La sua parola, sempre sensata di connaturata sensibilità
e di acume creativo, emerge nel paesaggio interiore del poeta
dopo attenta analisi delle umane vicende, divenendo sintesi
espressiva dei vissuti.
comporre in lingua, si dedica alla scrittura in dialetto attraverso cui riesce a dare la parte migliore di
sé e ad essere incisivo nelle descrizioni, nelle note umoristiche e nelle rappresentazioni dell’intimo
pudore di ciascuno. Nato ad Avezzano nel 1906 da genitori che si erano trasferiti dal paese di Sante
Marie, abitava tra le “case sparse” di una strada di campagna, oggi via Corradini, in prossimità del
canto con via Montello.Autodidatta e appassionato di poesia, musica e storia, negli anni ’30 i suoi componimenti furono
inseriti in varie antologie come Fascino azzurro, Il giornalino, Il faro e La vita e il libro. In
collaborazione col poeta veneziano Enzo Marcato nel 1937 diede alle stampe il volume Prose e
poesie e fu anche collaboratore di riviste culturali. «Guardo i nidi e le gronde/deserti, come la
casa/mia, dal silenzio invasa;/chiamo e nessuno risponde»
Concisa ma non uniforme, la lirica incanta e seduce per l’acume creativo e la molteplicità delle suggestioni che sa trasmettere. Con piglio felice l’autore descrive l’avvenimento con purezza stilistica e intensità espressiva, ponendo in apertura del testo la parola “Madre” a evidenziare il significato del termine nella sua valenza spirituale che richiama anche quella terrena.
pure della sociopatia sta nello sviluppo dell’affettività, nelle carenze sul piano emotivo come
pure nella relazione madre-figlio in cui la figura materna si dimostra ambigua, anaffettiva,
inconsistente, un modello che dà vita a «difficoltà di identificazione [e ad] un ideale dell’io
informe e confuso»93. Però, secondo il pensiero di Blask, attualmente non si tratta più di
patologie riferite a pochi individui bensì della maniera di vivere di un’intera generazione.
si impernia sul tema dell’assenza, dell’attesa e della memoria, riferimenti primari, interni e personali del nesso messaggio-forma di una poetica che enuncia la “letteratura come vita”
per lo più malefica, grottesca e deforme, nata da fate, troll, fauni e demoni. Il termine indica lo
scambio di bambini e assume nomi diversi a seconda delle aree geografiche in cui è presente: nel
Nord Italia è chiamato Servan oppure “i baratí”, il barattato, mazzabburejie, folletto, in Abruzzo; Jetis
o folletti in Francia; Springan e Wechselbolg in Irlanda e Germania. Nel mondo magico, fiabesco,
sono le fate, entità non sempre benevole, a scambiare i neonati malati con quelli degli umani che non
hanno ancora ricevuto il battesimo mentre la madre a cui è stato sottratto il figlio, può riaverlo solo
prendendosi cura di un bambino malato, così per smascherarne l’identità, usa mettere un infuso di
camomilla in mezzo guscio d’uovo, aspettando che l’intruso pronunci qualche parola.
colline. Mille colline verdi, grandi
campi coltivati con cura, vasti
pascoli per vacche dalle
splendide corna. E per popolare
queste terre lussureggianti, tre
tribù vivevano in armonia: i Twa,
piccoli pigmei cacciatori; gli Hutu,
popolo bantù di ottimi agricoltori,
e infine i Tutsi, altri pastori venuti
dall’Est e diventati i sovrani di
questo piccolo stato”
dell’umanesimo. Ha generato dei mutamenti antropologici di portata epocale, alterando
pesantemente le modalità di percezione del mondo, in quanto ogni nostra esperienza passa
attraverso gli oggetti, è essenzialmente contatto con gli oggetti.
Il tarantato, colui che è stato morso, diventa danzando il ragno che lo ha morso e al
tempo stesso lo calpesta e lo schiaccia col piede che danza: questa valenza di
identificazione combattente costituisce il carattere fondamentale del tarantismo
come cura. (cit. La terra del rimorso)
del sistema dei segni a restituire un rapporto preciso tra significante e significato, un tipo di
complementarietà che instaura un codice inequivocabile. In sinossi con la semantica corporea il linguaggio mimicogestuale
sottintende uno spostamento di senso ed il gioco dell’ambivalenza può diventare espressione incontrollata
dei segni si apre alla lingua virtuale che si fa espressione incontrollata dei segni.
migrazioni riguardano la “mobilità umana” e i mutamenti che si verificano nello spazio e nelle
relazioni in quanto i flussi migratori derivano dai cambiamenti sociali e dagli effetti che questi
producono in ambito culturale, psicologico ed economico.
in Rivista di Letteratura Euterpe n. 26 Aprile 2018
consapevoli. [...] Il senso della letteratura [...] è il senso del lavoro
di un uomo [...] che si esprime per mezzo di carta e penna. [...]
Scrivere è trasmettere questo sguardo interiore alle parole,
ricercare un nuovo mondo nella propria mente con pazienza.
da Orhan Pamuk, La valigia di mio padre, Einaudi, 2007
che ne deriva, è assai efficace e completo. Stoner è anche un romanzo sociale, un romanzo
sull’amicizia, la vita coniugale, la fatica del lavoro nei campi, l’impegno e il senso del dovere,
l’amore per la letteratura, la poesia e quello romantico. «Un romanzo su cosa significa
essere umani»87.
riflessione sulla famiglia, le dinamiche che si sviluppano al suo interno e che possono
ostacolare e rendere impossibili anche le relazioni amorose. Tra l’altro Kent Haruf, nato nel
1943 a Pueblo nel Colorado e scomparso a Solida, sempre nel Colorado, risulta tra i più
apprezzati scrittori statunitensi. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha svolto diversi lavori, è
stato anche insegnante di inglese ed è grazie ai suoi romanzi, ambientati nell’immaginaria
cittadina di Holt nel Colorado che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il Colorado Book
Award.
“con ali da gigante” 4 riesce a distinguersi nell’anonimato della
folla, sublimando il conformismo progettuale e l’annullamento
dei sensi. La sua parola, sempre sensata di connaturata sensibilità
e di acume creativo, emerge nel paesaggio interiore del poeta
dopo attenta analisi delle umane vicende, divenendo sintesi
espressiva dei vissuti.
comporre in lingua, si dedica alla scrittura in dialetto attraverso cui riesce a dare la parte migliore di
sé e ad essere incisivo nelle descrizioni, nelle note umoristiche e nelle rappresentazioni dell’intimo
pudore di ciascuno. Nato ad Avezzano nel 1906 da genitori che si erano trasferiti dal paese di Sante
Marie, abitava tra le “case sparse” di una strada di campagna, oggi via Corradini, in prossimità del
canto con via Montello.Autodidatta e appassionato di poesia, musica e storia, negli anni ’30 i suoi componimenti furono
inseriti in varie antologie come Fascino azzurro, Il giornalino, Il faro e La vita e il libro. In
collaborazione col poeta veneziano Enzo Marcato nel 1937 diede alle stampe il volume Prose e
poesie e fu anche collaboratore di riviste culturali. «Guardo i nidi e le gronde/deserti, come la
casa/mia, dal silenzio invasa;/chiamo e nessuno risponde»
Concisa ma non uniforme, la lirica incanta e seduce per l’acume creativo e la molteplicità delle suggestioni che sa trasmettere. Con piglio felice l’autore descrive l’avvenimento con purezza stilistica e intensità espressiva, ponendo in apertura del testo la parola “Madre” a evidenziare il significato del termine nella sua valenza spirituale che richiama anche quella terrena.
pure della sociopatia sta nello sviluppo dell’affettività, nelle carenze sul piano emotivo come
pure nella relazione madre-figlio in cui la figura materna si dimostra ambigua, anaffettiva,
inconsistente, un modello che dà vita a «difficoltà di identificazione [e ad] un ideale dell’io
informe e confuso»93. Però, secondo il pensiero di Blask, attualmente non si tratta più di
patologie riferite a pochi individui bensì della maniera di vivere di un’intera generazione.
si impernia sul tema dell’assenza, dell’attesa e della memoria, riferimenti primari, interni e personali del nesso messaggio-forma di una poetica che enuncia la “letteratura come vita”
per lo più malefica, grottesca e deforme, nata da fate, troll, fauni e demoni. Il termine indica lo
scambio di bambini e assume nomi diversi a seconda delle aree geografiche in cui è presente: nel
Nord Italia è chiamato Servan oppure “i baratí”, il barattato, mazzabburejie, folletto, in Abruzzo; Jetis
o folletti in Francia; Springan e Wechselbolg in Irlanda e Germania. Nel mondo magico, fiabesco,
sono le fate, entità non sempre benevole, a scambiare i neonati malati con quelli degli umani che non
hanno ancora ricevuto il battesimo mentre la madre a cui è stato sottratto il figlio, può riaverlo solo
prendendosi cura di un bambino malato, così per smascherarne l’identità, usa mettere un infuso di
camomilla in mezzo guscio d’uovo, aspettando che l’intruso pronunci qualche parola.
colline. Mille colline verdi, grandi
campi coltivati con cura, vasti
pascoli per vacche dalle
splendide corna. E per popolare
queste terre lussureggianti, tre
tribù vivevano in armonia: i Twa,
piccoli pigmei cacciatori; gli Hutu,
popolo bantù di ottimi agricoltori,
e infine i Tutsi, altri pastori venuti
dall’Est e diventati i sovrani di
questo piccolo stato”
dell’umanesimo. Ha generato dei mutamenti antropologici di portata epocale, alterando
pesantemente le modalità di percezione del mondo, in quanto ogni nostra esperienza passa
attraverso gli oggetti, è essenzialmente contatto con gli oggetti.
Il tarantato, colui che è stato morso, diventa danzando il ragno che lo ha morso e al
tempo stesso lo calpesta e lo schiaccia col piede che danza: questa valenza di
identificazione combattente costituisce il carattere fondamentale del tarantismo
come cura. (cit. La terra del rimorso)
del sistema dei segni a restituire un rapporto preciso tra significante e significato, un tipo di
complementarietà che instaura un codice inequivocabile. In sinossi con la semantica corporea il linguaggio mimicogestuale
sottintende uno spostamento di senso ed il gioco dell’ambivalenza può diventare espressione incontrollata
dei segni si apre alla lingua virtuale che si fa espressione incontrollata dei segni.
migrazioni riguardano la “mobilità umana” e i mutamenti che si verificano nello spazio e nelle
relazioni in quanto i flussi migratori derivano dai cambiamenti sociali e dagli effetti che questi
producono in ambito culturale, psicologico ed economico.
in Rivista di Letteratura Euterpe n. 26 Aprile 2018
consapevoli. [...] Il senso della letteratura [...] è il senso del lavoro
di un uomo [...] che si esprime per mezzo di carta e penna. [...]
Scrivere è trasmettere questo sguardo interiore alle parole,
ricercare un nuovo mondo nella propria mente con pazienza.
da Orhan Pamuk, La valigia di mio padre, Einaudi, 2007