Papers by Giuseppe Pesce
Fisheye77, 2023
La velocità delle comunicazioni e delle immagini, negli ultimi decenni, sta innescando un pericol... more La velocità delle comunicazioni e delle immagini, negli ultimi decenni, sta innescando un pericoloso cortocircuito, una moltiplicazione di narrazioni che rischia di travolgere le nuove generazioni, se il racconto storico non ritroverà una nuova “intensità”, capace quantomeno di competere col vorticoso caleidoscopio del mondo. Rivedere i modelli narrativi ormai non è più una scelta, ma una necessità. E si può raccontare la Storia, soprattutto quella del Novecento, anche attraverso la letteratura e il cinema. Partendo dalle ignorate intuizioni del primo McLuhan, proveremo a capire se l’evoluzione di nuove formule di storytelling – basate non solo su documenti, ma anche su elementi di fiction – possano contribuire ad un dibattito che resta certamente ampio e problematico.
The velocity of communications and images, in recent decades, is triggering a dangerous 'short circuit', a multiplication of narratives. The new generations will be overwhelmed by it, if the historical narrative does not find a new 'intensity', at least capable of competing with the swirling kaleidoscope of the world. Reviewing narrative models is no longer a choice, but a necessity. And we can tell history, especially 20th Century, also through literature and cinema. Starting from the ignored intuitions of the first McLuhan, we try to understand if the evolution of new storytelling formulas - based not only on documents, but also on fictional elements - can contribute to the debate, which certainly remains broad and problematic.
Le vicende politiche e sociali di Casoria – il più vicino e importante capoluogo di distretto del... more Le vicende politiche e sociali di Casoria – il più vicino e importante capoluogo di distretto della Napoli capitale – dalla Rivoluzione del 1799 agli inquieti decenni delle mancate rivoluzioni liberali, con la riscoperta di importanti protagonisti del dibattito nazionale come i Rocco, Francesco Proto e Padre Ludovico, e la ricostruzione delle dinamiche (e delle lotte) politiche del collegio elettorale fino alla vigilia della Grande Guerra, offrono spunti inediti e interessanti per ricostruire un quadro storico significativo di un’epoca importante, in cui affondano le radici malate di una “questione” che continua ancora a pesare come un’ombra sul cuore dell’Italia. Senza inutili rancori o sterili revanscismi. Ma solo per cercare di capire meglio perché la storia e andata com’è andata.
Martin Eden, 2020
Pur non essendo uno specialista di Pirandello, ed esistendo già al riguardo una bibliografia cri... more Pur non essendo uno specialista di Pirandello, ed esistendo già al riguardo una bibliografia critica, l'autore raccoglie questo veloce ma puntuale excursus sulla filmografia del grande autore siciliano, soprattutto come piccolo strumento a disposizione di studenti e studiosi alle prese con un primo approccio con l’argomento. Si tratta di un quadro aggiornato di “appunti per una filmografia”, integrati (forse per la prima volta) da una serie di riferimenti – attinti alle Teche RAI – alle messe in onda televisive di sceneggiati e produzioni legate a Pirandello.
Nel corso del Novecento il repertorio pirandelliano ha offerto infatti un importante punto di riferimento, sia per gli autori di cinema che televisivi: dai drammi teatrali, divenuti film e sceneggiati, alle tante novelle che si prestarono, fin da subito, a trasformarsi in un vasto e vario campionario di “soggetti” da sviluppare. Ma quello di Pirandello col cinema fu un rapporto complesso, ambiguo e conflittuale. E anche i risultati degli adattamenti e dei lavori ispirati alle sue opere non sempre sono riusciti; anzi, forse raramente hanno prodotto prove veramente felici. Ma tra visioni d’autore, prove d’attore e di regia, cinema e televisione, quella della filmografia di Pirandello è un’avventura che vale tuttavia la pena di ripercorrere. Questo breve saggio riprende la relazione al convegno Il mondo fantastico di Luigi Pirandello organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e svoltosi nella suggestiva cornice di Villa Orlandi – centro congressi dell’ateneo – a Capri, il 28 settembre 2018.
Un documento inedito della prima metà dell’Ottocento traccia il primo vero e proprio “cenno stori... more Un documento inedito della prima metà dell’Ottocento traccia il primo vero e proprio “cenno storico” della città di Casoria, nel Napoletano; seguito da un “progetto di pubblica educazione”. Nel manoscritto, proveniente dalle “carte” dei nobili Rocco di Torrepadula, l’anonimo autore ricostruisce, intorno ad una serie di personaggi (alcuni dei quali scopriamo per la prima volta), i momenti fondamentali della storia locale: il “riscatto” dal giogo feudale (1630-31), il furto sacrilego delle reliquie del santo patrono Mauro (1674), la nascita della Collegiata di San Mauro (1700), le conseguenze cruciali della stagione delle rivoluzioni, e infine la restaurazione borbonica dei primi decenni dell’Ottocento.
Napoli, 1254: al tramonto dell’impero di Federico II, un «homo d’arme» venuto al seguito di papa ... more Napoli, 1254: al tramonto dell’impero di Federico II, un «homo d’arme» venuto al seguito di papa Innocenzo IV decide di fermarsi in un sobborgo della grande capitale, colpito dalla bellezza di una donna: è la storia affascinante e sconosciuta di Giacomo Torello, dietro la cui incerta identità si cela probabilmente un piccolo, ma intrigante, giallo storico. Potrebbe infatti trattarsi del figlio del famoso capo ghibellino Salinguerra, le cui tracce si perdono proprio in questi anni. Ma cosa avrebbe spinto uno storico sostenitore del potere imperiale a lasciare le sue terre, nel cuore dell’Italia, per mettersi al seguito di un papa? Probabilmente la risposta va ricercata nella “scomoda eredità” che il vecchio Salinguerra aveva lasciato ad un figlio che – lo dicevano già i suoi contemporanei – non sarebbero mai stato come lui, e che andò incontro ad uno strano destino.
In Vaticano ai tempi della guerra fredda. Dittatori e rivoluzionari, governi militari e guerre pe... more In Vaticano ai tempi della guerra fredda. Dittatori e rivoluzionari, governi militari e guerre per il petrolio: la storia sconosciuta dell'arcivescovo Del Giudice (1913-1982), il diplomatico napoletano (Casoria) per cinquant'anni al servizio della Santa Sede.
Un lungo articolo della storica e scrittrice cattolica anglo-francese Barbara Neave, contessa di ... more Un lungo articolo della storica e scrittrice cattolica anglo-francese Barbara Neave, contessa di Courson, su Padre Ludovico da Casoria (1814-1885), uscito alla fine del 1895 sul mensile anglo-americano «The Catholic World».
Un «ritratto» di Padre Ludovico da Casoria (1814-1885) del commediografo e giornalista napoletano... more Un «ritratto» di Padre Ludovico da Casoria (1814-1885) del commediografo e giornalista napoletano Achille Torelli, uscito nel 1914 su «La Lettura» del «Corriere della Sera».
Un saggio del milanese Benedetto Prina su Padre Ludovico da Casoria (1814-1885), uscito sulla «Ra... more Un saggio del milanese Benedetto Prina su Padre Ludovico da Casoria (1814-1885), uscito sulla «Rassegna Nazionale» nella primavera del 1888.
Il saggio del 2010 ricostruisce la vicenda editoriale e letteraria di "Malacqua" di Nicola Pugli... more Il saggio del 2010 ricostruisce la vicenda editoriale e letteraria di "Malacqua" di Nicola Pugliese (Einaudi, 1977 - Pironti, 2013), romanzo in cui Compagnone vide la "Non-Storia" di Napoli. Ovvero la vicenda di una città per scelta anarchica ed ingovernabile, che obbedisce agli istinti della Natura (come altri "Sud del mondo", come il Sudamerica di Garcia Marquez). Ma la grandezza del romanzo è forse quella di riuscire a fare di Napoli una metafora di qualcosa di ben più grande: dello stato della condizione umana: fragile e provvisoria, eppure l'unica possibile; incupita dal proprio inevitabile destino, che è la morte; ma anche con momenti di straziante bellezza e dolcezza.
La fabbrica tra cronaca e mito letterario: un dialogo con Ermanno Rea a dieci anni dall'uscita de... more La fabbrica tra cronaca e mito letterario: un dialogo con Ermanno Rea a dieci anni dall'uscita del suo romanzo "La dismissione".
Dal fascismo alla globalizzazione, una prima ricognizione storica della fabbrica di Pomigliano D'... more Dal fascismo alla globalizzazione, una prima ricognizione storica della fabbrica di Pomigliano D'Arco. 1. Il sindacato contestato, la tensione, una storia lunga un secolo; 2. L’avventura industriale, Nicola Romeo, la statalizzazione dell’IRI; 3. La ripresa, Giuseppe Luraghi, l’Alfasud; 4. Il Sessantotto, lo scontro sulla produttività; 5. La crisi, il dissesto finanziario, la vendita alla Fiat; 6. Pomigliano, la fabbrica modello e il futuro che non c’è.
Il saggio parte dall’ambigua fortuna di Malacqua di Nicola Pugliese, romanzo del 1977 alternament... more Il saggio parte dall’ambigua fortuna di Malacqua di Nicola Pugliese, romanzo del 1977 alternamente riscoperto come efficace rappresentazione letteraria di Napoli, che continua a conservare una forte attualità. Mancando tuttavia ancora una adeguata lettura critica dell’opera, lo studio si propone di offrire un primo contributo capace di liberarla da alcuni equivoci e di individuarne le innovative coordinate letterarie: partendo da suggestioni cronachistiche, Malacqua si muove infatti tra La Capria e la grande tradizione del Novecento europeo (Joyce, Kafka), tra la lingua di D’Arrigo ed un ‘doloroso’ autobiografismo tipicamente gaddiano.
Conference Presentations by Giuseppe Pesce
Spunti da un “profilo” francese del 1887 - Relazione al convegno "Francesco Mastriani: scrittore ... more Spunti da un “profilo” francese del 1887 - Relazione al convegno "Francesco Mastriani: scrittore dimenticato?" Napoli, Società Napoletana di Storia Patria, 23 novembre 2018.
Drafts by Giuseppe Pesce
Studi Campani, 2019
Ai primi dell'Ottocento, nell'ambito della riorganizzazione amministrativa francese, Casoria dive... more Ai primi dell'Ottocento, nell'ambito della riorganizzazione amministrativa francese, Casoria divenne capoluogo di un vasto distretto della Provincia di Napoli (gli altri due erano Pozzuoli e Castellammare) che comprendeva gran parte dell'area a nord della capitale. Per quasi mezzo secolo, il paese fu di fatto occupato militarmente, con sindaci provenienti perlopiù dai ranghi dell'esercito e sottoposti ad un prefetto (il sotto-intendente). Furono anni difficili, segnati dalle rivoluzioni borghesi del 1820-21 e del 1848-49 che, seppur fallimentari, diedero un impulso nuovo e moderno alla vita politica, rivelando tutta l'inadeguatezza di una seconda decadente stagione borbonica (molto diversa dalla prima) culminata infine con la scomparsa dell'antico Regno.
Books by Giuseppe Pesce
Studi Campani, 2024
Dopo aver ricostruito la storia politica e sociale – ai confini di Napoli e del “lungo ’800” – de... more Dopo aver ricostruito la storia politica e sociale – ai confini di Napoli e del “lungo ’800” – del collegio di Casoria, dalla rivoluzione del 1799 alla vigilia della Grande Guerra, questo saggio prova a tracciare un quadro dei decenni cruciali della prima metà del Novecento segnati dall’ascesa e caduta dello Stato fascista. Se in questo periodo Casoria tornò ad una dimensione molto provinciale, dal formidabile laboratorio di pensiero politico-cattolico del secolo precedente nacquero alcune importanti figure della diplomazia vaticana, che arrivarono addirittura a sfiorare il soglio pontificio.
Roma, Ediesse, 2014
Ci sono tante storie, dentro la storia dell’Alfasud di Pomigliano d’Arco. Il breve sogno industri... more Ci sono tante storie, dentro la storia dell’Alfasud di Pomigliano d’Arco. Il breve sogno industriale di Nicola Romeo, ma soprattutto la parabola dell’intervento pubblico in Italia: dalla nascita dell’IRI alla fine delle Partecipazioni statali, e poi ancora fino alla grande stagione delle privatizzazioni. Ci sono i tanti sforzi – e i tanti errori – per modernizzare il Mezzogiorno. C’è un secolo di industria e di politica: di tayloristi e fordisti, da Gobbato a Luraghi; di democristiani e comunisti, da Leone a Moro, da Berlinguer a Prodi. C’è un secolo di società italiana: dal grande boom al conflitto operaio, dal liberismo all’italiana fino all’ultima grande crisi. Questo saggio prova per la prima volta a tracciare un profilo complessivo della storia di Pomigliano, che non può essere ricostruito solo attraverso documenti d’archivio. Il dibattito che accompagna da sempre questa grande fabbrica del Mezzogiorno impone infatti di sfogliare cronache e studi, ascoltare protagonisti del mondo operaio e dell’industria, della politica e del sindacato. Per capire che questa non è una storia «meridionale», ma una grande storia italiana; e che riguarda il futuro, molto più del passato.
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Papers by Giuseppe Pesce
The velocity of communications and images, in recent decades, is triggering a dangerous 'short circuit', a multiplication of narratives. The new generations will be overwhelmed by it, if the historical narrative does not find a new 'intensity', at least capable of competing with the swirling kaleidoscope of the world. Reviewing narrative models is no longer a choice, but a necessity. And we can tell history, especially 20th Century, also through literature and cinema. Starting from the ignored intuitions of the first McLuhan, we try to understand if the evolution of new storytelling formulas - based not only on documents, but also on fictional elements - can contribute to the debate, which certainly remains broad and problematic.
Nel corso del Novecento il repertorio pirandelliano ha offerto infatti un importante punto di riferimento, sia per gli autori di cinema che televisivi: dai drammi teatrali, divenuti film e sceneggiati, alle tante novelle che si prestarono, fin da subito, a trasformarsi in un vasto e vario campionario di “soggetti” da sviluppare. Ma quello di Pirandello col cinema fu un rapporto complesso, ambiguo e conflittuale. E anche i risultati degli adattamenti e dei lavori ispirati alle sue opere non sempre sono riusciti; anzi, forse raramente hanno prodotto prove veramente felici. Ma tra visioni d’autore, prove d’attore e di regia, cinema e televisione, quella della filmografia di Pirandello è un’avventura che vale tuttavia la pena di ripercorrere. Questo breve saggio riprende la relazione al convegno Il mondo fantastico di Luigi Pirandello organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e svoltosi nella suggestiva cornice di Villa Orlandi – centro congressi dell’ateneo – a Capri, il 28 settembre 2018.
Conference Presentations by Giuseppe Pesce
Drafts by Giuseppe Pesce
Books by Giuseppe Pesce
The velocity of communications and images, in recent decades, is triggering a dangerous 'short circuit', a multiplication of narratives. The new generations will be overwhelmed by it, if the historical narrative does not find a new 'intensity', at least capable of competing with the swirling kaleidoscope of the world. Reviewing narrative models is no longer a choice, but a necessity. And we can tell history, especially 20th Century, also through literature and cinema. Starting from the ignored intuitions of the first McLuhan, we try to understand if the evolution of new storytelling formulas - based not only on documents, but also on fictional elements - can contribute to the debate, which certainly remains broad and problematic.
Nel corso del Novecento il repertorio pirandelliano ha offerto infatti un importante punto di riferimento, sia per gli autori di cinema che televisivi: dai drammi teatrali, divenuti film e sceneggiati, alle tante novelle che si prestarono, fin da subito, a trasformarsi in un vasto e vario campionario di “soggetti” da sviluppare. Ma quello di Pirandello col cinema fu un rapporto complesso, ambiguo e conflittuale. E anche i risultati degli adattamenti e dei lavori ispirati alle sue opere non sempre sono riusciti; anzi, forse raramente hanno prodotto prove veramente felici. Ma tra visioni d’autore, prove d’attore e di regia, cinema e televisione, quella della filmografia di Pirandello è un’avventura che vale tuttavia la pena di ripercorrere. Questo breve saggio riprende la relazione al convegno Il mondo fantastico di Luigi Pirandello organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e svoltosi nella suggestiva cornice di Villa Orlandi – centro congressi dell’ateneo – a Capri, il 28 settembre 2018.