Books by Francesca Paolino
Questo lavoro è "germogliato" da un seme campanilistico: ovvero l'orgoglio di raccontare a quanti... more Questo lavoro è "germogliato" da un seme campanilistico: ovvero l'orgoglio di raccontare a quanti lo ignorano che, nel 1579, Reggio, la mia città, ha commissionato un'opera straordinaria ad un pittore altrettanto straordinario perché di grande spessore artistico, perché straniero, fiammingo, operante a Napoli per almeno trentasette anni, dal 1573 al 1610, e poi morto ad Amsterdam, sua città natale, nel 1618. Il pittore è Dirck Hendricksz, noto in Italia con il nome di Teodoro d'Errico; l'opera consisteva nella pittura a tempera ed olio delle ante dell'organo della cattedrale: ad ante chiuse vi si ammirava un'Annunciazione, ovvero l'angelo la Madonna, et la palomba e, ad ante aperte, nostra (Signora) del populo ... et santo Giorgio arme de detta Città. Se 'arme' è al plurale (non 'arma'), entrambe le "figure" erano molto probabilmente il tema araldico della città. Quello da me intrapreso doveva essere uno studio breve, fondato solo sull'analisi del documento d'archivio, visto che l'opera è andata perduta in una delle tante sciagure che hanno colpito la città. Ma poi ho scoperto che in non pochi luoghi della Calabria si conservano ancora in tutto o in parte, opere del fiammingo: a Bonifati, a Catanzaro, a Celico, a Cosenza, a Longobardi, a Paola, a Vibo Valentia (in passato Monteleone). Tutte opere straordinarie, tutte da far conoscere a molte persone, non solo agli specialisti. Lo studio breve è diventato allora più ampio, più corposo, più approfondito ma ancora accessibile ad un vasto insieme di lettori che, aiutati dalle immagini e -spero -da un linguaggio non troppo complicato e specialistico, potranno apprezzare questo corpus singolare di opere bellissime, volute allora per riaccendere la devozione religiosa popolare dopo il Concilio di Trento, in seguito allo "strappo" dei Protestanti; riproposte in questo tempo per ritrovare una piccolissima ragione per continuare a vivere in questa terra, riappropriandoci di una piccola, ma suggestiva, parte della bellezza che si nasconde nelle sue pieghe.
Papers by Francesca Paolino
Palladio, 1997
Questa appendice fotografica vuole essere un arricchimento del mio saggio, pubblicato su «Palladi... more Questa appendice fotografica vuole essere un arricchimento del mio saggio, pubblicato su «Palladio» (N.S., a. X, n. 19 (giugno 1997), pp. 77-94) che merita un adeguato corredo di immagini. Le ultime foto allegate (di modesta qualità per le oggettive difficoltà incontrate) documentano un restauro subito dall'opera piuttosto controverso, giudicato da me e da altri studiosi superficiale e mal condotto, che ha messo in grave pericolo la stabilità e la conservazione dell'opera.
Limes Istria. Un racconto di incontri, 2004
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