Papers by Eugenio Donadoni
Da Carlo Alberto a Berlusconi. Breve storia delle elezioni politiche in Italia. A cura del prof. ... more Da Carlo Alberto a Berlusconi. Breve storia delle elezioni politiche in Italia. A cura del prof. Eugenio Donadoni _________________________________________________________________________________________ 1 Collegio Vescovile Sant'Alessandro 11-15 gennaio 2011
Art. 68 in vigore dal 1993 I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle... more Art. 68 in vigore dal 1993 I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
l'obbligo di chiedere alla camera alla quale il parlamentare apparteneva l'autorizzazione a proce... more l'obbligo di chiedere alla camera alla quale il parlamentare apparteneva l'autorizzazione a procedere nell'azione penale nei suoi riguardi. E se la camera interessata non concedeva l'autorizzazione a procedere? In questo caso il procuratore della repubblica doveva mettersi il cuore in pace e aspettare che scadesse il mandato del parlamentare per poi poter procedere. Ma l'autorizzazione a procedere era necessaria per qualunque reato? Anche per reati gravi come l'omicidio ad esempio? Era indispensabile per qualunque reato. L'unica eccezione era data dal caso che il parlamentare fosse colto nell'atto di commettere un delitto per il quale era obbligatorio il mandato o l'ordine di cattura. Non può verificarsi il caso che un cittadino, in carcere in attesa del processo, sia eletto deputato? Cosa prevedeva in questo caso l'art. 68? Certo che è possibile e si è pure verificato. È il caso di Toni Negri che nel 1983 era in carcere in attesa di giudizio. Il partito radicale lo candidò per le elezioni della Camera dei deputati di quell'anno e risultò eletto. Per questo motivo fu scarcerato in attesa che la Camera desse l'approvazione alla richiesta del procuratore della repubblica di arrestarlo nuovamente. Nel frattempo Toni Negri si rifugiò in Francia dove rimase per parecchi anni. Cos'è cambiato con le modifiche all'art. 68 approvate nel 1993? In sostanza non è più necessaria l'autorizzazione a procedere. Quindi, quando un procuratore della repubblica ipotizza un reato nei confronti di un parlamentare, lo porta davanti al giudice senza chiedere l'autorizzazione al Parlamento. È il caso, ad esempio, di Previti e di Berlusconi per i processi di Milano che tutti conoscono. Torniamo all'insindacabilità: quando i parlamentari sono nell'esercizio delle loro funzioni? Provo a rispondere partendo dal caso di un deputato di Forza Italia, Giorgio Pisanu, che in un'intervista a "La Repubblica" dell'11 settembre 1998 definì Stefania Ariosto (principale testimone d'accusa nei processi milanesi a Previti e Berlusconi): "delatrice prezzolata e di facili costumi". È evidente che Pisanu in questo caso non era nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare, ma che stava diffamando una signora a mezzo stampa. Invece il caso non è così semplice come sembra e la soluzione rivelerà più di una sorpresa. Ma procediamo con ordine. Ovviamente l'interessata, l'indomani dell'intervista, denunciò il deputato per diffamazione presso la procura di Roma che iniziò l'azione penale nei confronti di Pisanu, dal momento che l'autorizzazione a procedere non era più necessaria dal 1993. Come si concluse l'azione penale? La Camera dei deputati, venuta a conoscenza dell'azione penale, il 28 marzo 2000 approva una delibera con la quale decide che le affermazioni di Pisanu sono insindacabili, conformemente a quanto previsto dal primo comma dell'articolo 68 della Costituzione. A scanso di equivoci è bene sapere che nel 2000 Beppe Pisanu apparteneva all'opposizione e che quindi non poteva contare su una maggioranza politica. Quindi ci troviamo di fronte al conflitto fra due poteri dello stato: quello giudiziario e quello parlamentare. Chi risolve i conflitti fra poteri dello stato? Li risolve la Corte costituzionale. In effetti, il giudice, ritenendo che la Camera non avesse il diritto di dichiarare insindacabili le dichiarazioni di Pisanu ricorre alla Corte Costituzionale. Quale fu a sentenza della Corte costituzionale? Diciamo, per semplificare molto, che diede ragione alla Camera e cioè a Pisanu. Infatti il giudice per le indagini preliminare fu costretto a interrompere l'azione penale iniziata contro Pisanu. Vuol dire che ogni parlamentare ha la facoltà di diffamare impunemente ogni signora? Il problema deve essere affrontato da un altro punto di vista, Cerco di spiegarmi nel modo più semplice. In realtà la Corte Costituzionale non entra nel merito delle accuse rivolte contro Pisanu, questo è compito del tribunale di Roma. Però la Corte costituzionale sentenziò che il tribunale di Roma non era autorizzato a giudicare le dichiarazioni di Pisanu perché, come aveva sostenuto la Camera, erano insindacabili. Ma dopo un caso come questo saremo autorizzati a pensare che no ci possano essere dichiarazioni di un parlamentare che non siano insindacabili! Non è vero, e poi farò un esempio che lo prova. Ma torniamo a Pisanu e cerchiamo di capire la sentenza della Corte costituzionale. Bisogna tener presente che Pisanu, il giorno dell'intervista, fece le stesse affermazioni a proposito di Stefania Ariosto alla Camera dei deputati in un contesto che sarebbe troppo lungo ricostruire. Dal momento che fra le parole dette alla Camera e le dichiarazioni a Repubblica del
Numero 2 del 26 settembre 2001 Domenica 7 ottobre si svolgerà il primo referendum costituzionale ... more Numero 2 del 26 settembre 2001 Domenica 7 ottobre si svolgerà il primo referendum costituzionale Vuoi cambiare la Costituzione? A cura del prof. Eugenio Donadoni Ancora un referendum? Domenica 7 ottobre gli italiani saranno chiamati a decidere se vogliono confermare oppure bocciare la legge costituzionale, approvata dal vecchio Parlamento l'8 marzo 2001, che modifica gli articoli 114-133 della Costituzione. Ancora un referendum! Diranno in molti. Tuttavia, per fugare gli equivoci, bisogna chiarire che è la prima volta nella storia della Repubblica che viene fatto uso di questo tipo di referendum, cioè di un referendum costituzionale o confermativo regolato dall'articolo 138 della Costituzione.
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