PORTAL Journal of Multidisciplinary International Studies
The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at ... more The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at the beginning of the Italian lockdown (March 2020) by a spontaneous group made up of researchers from different disciplines, which had the purpose of showing human creativity and their ability to find strategies for survival and ways to cope with adversity. In particular, the paper illustrates the virtual exhibition created by Mirabilia "The breath of time": through a public call, many images and narrations of personal and particularly significant objects were collected during the quarantine.
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The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at ... more The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at the beginning of the Italian lockdown (March 2020) by a spontaneous group made up of researchers from different disciplines, which had the purpose of showing human creativity and their ability to find strategies for survival and ways to cope with adversity. In particular, the paper illustrates the virtual exhibition created by Mirabilia "The breath of time": through a public call, many images and narrations of personal and particularly significant objects were collected during the quarantine.
Il tema che mi accingo ad affrontare in questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, ... more Il tema che mi accingo ad affrontare in questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, su un doppio piano interpretativo: l’analisi delle condizioni di benessere e di malessere vissute specificatamente dalle donne migranti, confrontate con altre due tipologie di stati dell’essere: lo stare là (ovvero nel paese di origine) e lo stare qua (ovvero nel paese di accoglienza). Stati che, nella persona migrante rimangono indissolubili in quanto coesistono contemporaneamente, e che portano a considerare quello che il sociologo algerino Abdelmalek Sayad aveva definito “la doppia assenza".
Il tema di questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, su un doppio piano interpret... more Il tema di questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, su un doppio piano interpretativo: l’analisi delle condizioni di benessere e di malessere vissute specificatamente dalle donne migranti, confrontate con altre due tipologie di stati dell’essere: lo stare là (ovvero nel paese di origine) e lo stare qua (ovvero nel paese di accoglienza). Stati che, nella persona migrante rimangono indissolubili in quanto coesistono contemporaneamente, e che portano a considerare quello che il sociologo algerino Abdelmalek Sayad aveva definito “la doppia assenza".
Riflessioni sul Workshop "Reimmaginare la cittadinanza"
European University Institute - Firenze
2... more Riflessioni sul Workshop "Reimmaginare la cittadinanza" European University Institute - Firenze 28 aprile 2015
La donna musulmana nei mass media occidentali (e, per inclusione, anche nei mass media italiani) ... more La donna musulmana nei mass media occidentali (e, per inclusione, anche nei mass media italiani) viene spesso raffigurata come icona dell’oscurantismo, della sottomissione, di una religione che diffonde integralismi e terrore, dell’arretratezza culturale e sociale, di un Medio Evo postmoderno. Nell’immaginario collettivo occidentale quando si pensa a una donna di fede islamica si visualizza istantaneamente l’immagine di una donna araba (mai africana od occidentale post convertita), coperta da un velo che lascia più o meno scoperto il volto, preferibilmente vestita di scuro: una donna senza voce, senza diritti, senza istruzione, senza impegni e realizzazioni in ambito extradomestico. Quanto hanno contribuito e continuano a contribuire i mass media alla diffusione di questo stereotipo?
Il fenomeno migratorio non gode di una dimensione di neutralità rispetto al genere. Le motivazion... more Il fenomeno migratorio non gode di una dimensione di neutralità rispetto al genere. Le motivazioni che spingono una persona a lasciare il proprio Paese e le stesse dinamiche e modalità migratorie possono essere le più disparate e avere connotazioni diverse a seconda se chi migra è uomo o donna. La sempre crescente presenza delle donne nelle migrazioni internazionali ha contribuito all’espandersi di un filone di ricerca dedicato ai percorsi migratori femminili, volto non solo a determinare le concause di così radicali scelte di vita, ma ad analizzare anche l’impatto che tali scelte hanno sulla società di accoglienza e sul processo di formazione dell’identità personale, collettiva, culturale e sociale di tutti gli attori coinvolti, ovvero l’intera cittadinanza interculturale.
Questo saggio si focalizza sull'analisi di alcuni meme digitali che prendono di mira donne Nere i... more Questo saggio si focalizza sull'analisi di alcuni meme digitali che prendono di mira donne Nere impegnate in vari ambiti della politica europea ed extraeuropea, bersaglio di una doppia discriminazione: di genere e di "razza". L'analisi dei contenuti di questa selezione memetica viene condotta in un'ottica di intersezionalità, considerando queste due categorie strettamente intrecciate tra loro e determinanti nella circolazione di narrative mainstream basate sull'intolleranza, il patriarcato capitalista suprematista bianco e la logica del predominio e dell'oppressione. Questo lavoro attinge dalla sociologia dei media e dalla letteratura femminista Nera, prendendo in considerazione, in particolare, il concetto di misogynoir (sessismo anti-Black), coniato dalla studiosa afroamericana Moya Bailey. Tale concetto in Italia risulta essere del tutto inesplorato, al punto da non trovare ancora spazio nella letteratura scientifica italiana. In questo senso, il presente elaborato si considera pioniere di futuri dibattiti e discussioni sul tema.
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The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at ... more The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at the beginning of the Italian lockdown (March 2020) by a spontaneous group made up of researchers from different disciplines, which had the purpose of showing human creativity and their ability to find strategies for survival and ways to cope with adversity. In particular, the paper illustrates the virtual exhibition created by Mirabilia "The breath of time": through a public call, many images and narrations of personal and particularly significant objects were collected during the quarantine.
PORTAL Journal of Multidisciplinary International Studies
The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at ... more The current work retraces the experience of 'Mirabilia', an online project originated at the beginning of the Italian lockdown (March 2020) by a spontaneous group made up of researchers from different disciplines, which had the purpose of showing human creativity and their ability to find strategies for survival and ways to cope with adversity. In particular, the paper illustrates the virtual exhibition created by Mirabilia "The breath of time": through a public call, many images and narrations of personal and particularly significant objects were collected during the quarantine.
Il tema che mi accingo ad affrontare in questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, ... more Il tema che mi accingo ad affrontare in questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, su un doppio piano interpretativo: l’analisi delle condizioni di benessere e di malessere vissute specificatamente dalle donne migranti, confrontate con altre due tipologie di stati dell’essere: lo stare là (ovvero nel paese di origine) e lo stare qua (ovvero nel paese di accoglienza). Stati che, nella persona migrante rimangono indissolubili in quanto coesistono contemporaneamente, e che portano a considerare quello che il sociologo algerino Abdelmalek Sayad aveva definito “la doppia assenza".
Il tema di questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, su un doppio piano interpret... more Il tema di questo paper gioca, come è possibile intuire dal titolo, su un doppio piano interpretativo: l’analisi delle condizioni di benessere e di malessere vissute specificatamente dalle donne migranti, confrontate con altre due tipologie di stati dell’essere: lo stare là (ovvero nel paese di origine) e lo stare qua (ovvero nel paese di accoglienza). Stati che, nella persona migrante rimangono indissolubili in quanto coesistono contemporaneamente, e che portano a considerare quello che il sociologo algerino Abdelmalek Sayad aveva definito “la doppia assenza".
Riflessioni sul Workshop "Reimmaginare la cittadinanza"
European University Institute - Firenze
2... more Riflessioni sul Workshop "Reimmaginare la cittadinanza" European University Institute - Firenze 28 aprile 2015
La donna musulmana nei mass media occidentali (e, per inclusione, anche nei mass media italiani) ... more La donna musulmana nei mass media occidentali (e, per inclusione, anche nei mass media italiani) viene spesso raffigurata come icona dell’oscurantismo, della sottomissione, di una religione che diffonde integralismi e terrore, dell’arretratezza culturale e sociale, di un Medio Evo postmoderno. Nell’immaginario collettivo occidentale quando si pensa a una donna di fede islamica si visualizza istantaneamente l’immagine di una donna araba (mai africana od occidentale post convertita), coperta da un velo che lascia più o meno scoperto il volto, preferibilmente vestita di scuro: una donna senza voce, senza diritti, senza istruzione, senza impegni e realizzazioni in ambito extradomestico. Quanto hanno contribuito e continuano a contribuire i mass media alla diffusione di questo stereotipo?
Il fenomeno migratorio non gode di una dimensione di neutralità rispetto al genere. Le motivazion... more Il fenomeno migratorio non gode di una dimensione di neutralità rispetto al genere. Le motivazioni che spingono una persona a lasciare il proprio Paese e le stesse dinamiche e modalità migratorie possono essere le più disparate e avere connotazioni diverse a seconda se chi migra è uomo o donna. La sempre crescente presenza delle donne nelle migrazioni internazionali ha contribuito all’espandersi di un filone di ricerca dedicato ai percorsi migratori femminili, volto non solo a determinare le concause di così radicali scelte di vita, ma ad analizzare anche l’impatto che tali scelte hanno sulla società di accoglienza e sul processo di formazione dell’identità personale, collettiva, culturale e sociale di tutti gli attori coinvolti, ovvero l’intera cittadinanza interculturale.
Questo saggio si focalizza sull'analisi di alcuni meme digitali che prendono di mira donne Nere i... more Questo saggio si focalizza sull'analisi di alcuni meme digitali che prendono di mira donne Nere impegnate in vari ambiti della politica europea ed extraeuropea, bersaglio di una doppia discriminazione: di genere e di "razza". L'analisi dei contenuti di questa selezione memetica viene condotta in un'ottica di intersezionalità, considerando queste due categorie strettamente intrecciate tra loro e determinanti nella circolazione di narrative mainstream basate sull'intolleranza, il patriarcato capitalista suprematista bianco e la logica del predominio e dell'oppressione. Questo lavoro attinge dalla sociologia dei media e dalla letteratura femminista Nera, prendendo in considerazione, in particolare, il concetto di misogynoir (sessismo anti-Black), coniato dalla studiosa afroamericana Moya Bailey. Tale concetto in Italia risulta essere del tutto inesplorato, al punto da non trovare ancora spazio nella letteratura scientifica italiana. In questo senso, il presente elaborato si considera pioniere di futuri dibattiti e discussioni sul tema.
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Papers by Cadigia Hassan
European University Institute - Firenze
28 aprile 2015
Nell’immaginario collettivo occidentale quando si pensa a una donna di fede islamica si visualizza istantaneamente l’immagine di una donna araba (mai africana od occidentale post convertita), coperta da un velo che lascia più o meno scoperto il volto, preferibilmente vestita di scuro: una donna senza voce, senza diritti, senza istruzione, senza impegni e realizzazioni in ambito extradomestico. Quanto hanno contribuito e continuano a contribuire i mass media alla diffusione di questo stereotipo?
Drafts by Cadigia Hassan
European University Institute - Firenze
28 aprile 2015
Nell’immaginario collettivo occidentale quando si pensa a una donna di fede islamica si visualizza istantaneamente l’immagine di una donna araba (mai africana od occidentale post convertita), coperta da un velo che lascia più o meno scoperto il volto, preferibilmente vestita di scuro: una donna senza voce, senza diritti, senza istruzione, senza impegni e realizzazioni in ambito extradomestico. Quanto hanno contribuito e continuano a contribuire i mass media alla diffusione di questo stereotipo?