Papers by Anna Maria Pecci
Journal of Biological Research - Bollettino della Società Italiana di Biologia Sperimentale, 2012

Tsantsa. Zeitschrift der Schweizerischen Ethnologischen Gesellschaft / Revue de la Société Suisse d'Ethnologie, 2000
Abstract: Why do people decide to enter the computer screen and start to live a virtual life? Is ... more Abstract: Why do people decide to enter the computer screen and start to live a virtual life? Is their new identity really opposed to the old, the "real" one? What happens to the body? Do they really leave it behind? Going beyond the binary logic that opposes virtuality to reality, machine to body, individuality to collectivity and community to society, the Author discusses computer-mediated environments in which technosociality regulates individual and collective behaviours. Seduced by the erotic invisibility of cyberspace, people cross it in order to fulfil those expressive needs that everyday life leaves unsatisfied. Thus, they play with their identities, explore new selves and gather together in new forms of collectivity, the process of wearing multiple masks going hand-in-hand with the creation of a new tribalism. As users cannot stop experiencing their physical existence, nor cease to "belong" to a variety of communities, technosocial interaction is governed by normative and ritual attitudes close to those that regulate face-to-face relationships, but implying a different degree of trust and risk. The computer screen ultimately acts as a liminal site where the boundary between real and virtual collapses, and new cultural, social and psychological meanings emerge. On the human/machine interface lies a whole range of alternative lifestyles, made avaiable by the encounter between decentred subjects and new technologies.
Full text: https://www.seismoverlag.ch/fr/daten/soft-realities/journals/tsantsa/

Elephant & Castle. Laboratorio dell’immaginario, 2019
Negli ultimi dieci anni il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET) h... more Negli ultimi dieci anni il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET) ha sperimentato una fase di rinnovamento delle sue modalità narrative. Nonostante la temporanea chiusura al pubblico, l’istituzione ha saputo cogliere le opportunità e le sfide presentate dall’interpretive turn e dall’audience turn facendo proprie le istanze di accessibilità, engagement, mediazione inclusiva e ri-significazione delle collezioni che caratterizzano la più recente svolta collaborativa in ambito museologico e museografico. Il contributo intende ripercorrere, in chiave riflessiva, i progetti partecipati ("Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa", "L’arte di fare la differenza" e "A Piece about Us") che hanno consentito al Museo di trasformarsi - tramite lo storytelling, l’arte relazionale e le performing arts - in uno spazio di dialogo tra differenti forme di rappresentazione culturale, co-produzione di nuovi valori e autorità condivisa. Questa inedita agency sociale interroga il futuro dell’ente, prossimo alla riapertura.
During the last decade the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin has been experiencing a phase of renewal of its narrative modes. Notwithstanding its temporary closure, the institution was able to seize the opportunities and challenges brought about by the interpretive turn and the audience turn and explore the issues of accessibility, engagement, inclusive mediation and collections’ meaning making that the collaborative turn in the fields of museology and museography entail.
This paper aims to retrace, through a reflective approach, the participatory projects (“Tongue to Tongue. A Collaborative Exhibition”, “The Art of Making the Difference” and “A Piece about Us”) which - by means of storytelling techniques, relational art and performing arts - transformed the Museum into a space of dialogue between different forms of cultural representation, co-production of new values and shared authority. Such an unprecedented social agency questions the future of the institution, close to reopening.
Quaderni di PsicoArt, 2015
Il contributo illustra la collezione di manufatti realizzati da persone ricoverate nell'Ospedale ... more Il contributo illustra la collezione di manufatti realizzati da persone ricoverate nell'Ospedale Psichiatrico di Collegno (TO) tra il XIX e il XX secolo. Conservata presso il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino, la raccolta di Art Brut è tutt'oggi un punto di riferimento per percorsi di valorizzazione e progetti di ricerca, come documenta la riflessione antropologica sulla genesi del progetto partecipato "L'arte di fare la differenza" (I e II edizione) di cui è stata fonte di ispirazione e oggetto di attualizzazione.
in: Sentirsi a casa. Storia e storie dell’abitare. Materiali per la progettazione in chiave interculturale di percorsi educativi nei musei archeologici (di AA.VV.), 2011
Il contributo propone spunti concettuali e metodologici su cui riflettere, anche criticamente, a ... more Il contributo propone spunti concettuali e metodologici su cui riflettere, anche criticamente, a partire da alcune esperienze museali che hanno affrontato il tema dell’abitare in prospettiva interculturale, facendone o l’asse portante della progettualità o una sua articolazione.
Delle buone prassi educative ed espositive qui prese in considerazione sono principalmente evidenziati quegli elementi che rivelano le dimensioni plurali dell’interculturalità e la sua multiforme traducibilità museale.
Full text: https://www.museiarcheologici.net/index.php/it/materiale-didattico/26-sentirsi-a-casa
in: MAP for ID. Esperienze, Sviluppi e Riflessioni (a cura di M. Pereira, A. Salvi, M. Sani, L. Villa), 2010
Il resoconto della presentazione alla Third International Conference on the Inclusive Museum (Ist... more Il resoconto della presentazione alla Third International Conference on the Inclusive Museum (Istanbul, 29 giugno-2 luglio 2010) del progetto pilota “Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa” – promosso dal Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, coordinato dal Centro Studi Africani di Torino, realizzato in partenariato con HoldenArt-Formule di Narrazione – costituisce un contributo riflessivo sul lascito e sugli sviluppi dell’esperienza ad un anno di distanza dalla sua conclusione.

LARES. Rivista quadrimestrale di studi demo-etno-antropologici, Sep 2009
Le istanze multiculturali della società contemporanea stanno contribuendo sia ad un ripensamento ... more Le istanze multiculturali della società contemporanea stanno contribuendo sia ad un ripensamento delle politiche e delle pratiche di valorizzazione patrimoniale sia ad un aggiornamento delle professionalità museali. Affinché il ruolo di intermediazione dei musei possa dirsi generativo di condivisione e partecipazione sociale – in uno scenario riflessivo e operativo che vede il patrimonio culturale agire come strumento per costruire un nuovo concetto di cittadinanza – si profila l’opportunità di riorientare finalità e strategie istituzionali alla luce di una competenza interculturale affine, per sensibilità interpretativa e orizzonte di intervento, alla competenza antropologica la quale dovrebbe anzi essere riconosciuta come sua componente linfatica. Il contributo propone una contestualizzazione dei progetti partecipati “Migranti e patrimoni culturali” e “Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa” nell’ambito delle politiche tracciate e sviluppate dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino in materia di patrimoni culturali e integrazione.
Full text: https://www.olschki.it/riviste/14
Books by Anna Maria Pecci
in: COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise (a cura di A.M. Pecci), 2019
Il volume, che raccoglie i contributi di alcuni dei principali attori di progetto, documenta il l... more Il volume, che raccoglie i contributi di alcuni dei principali attori di progetto, documenta il lascito (legacy) di “COMMONS. Patrimoni in comune, storie condivise” (http://commons.network/) e propone inedite riflessioni di Marco Carassi e Maurizio Vivarelli, componenti del Comitato scientifico.
Testi di: Paola Bianchi, Noemi Binda, Valentina Borsella, Marta Cajelli, Fabiola Camandona, Sonia Camerlo, Marco Carassi, Federica Jacobsen, Costanza Lucarini, Gianluigi Mangiapane, Luciana Manzo, Marta Pagnotta, Anna Maria Pecci, Melania Talarico, Raffaela Valiani, Maurizio Vivarelli, Cristina Zuccaro

in: A (quale?) regola d’arte. Contributi sulla frontiera tra inside e outside (a cura di A.M. Pecci), 2015
Arte contemporanea e arte outsider: quale dialogo tra “dentro” e “fuori”? Art brut, arte outsider... more Arte contemporanea e arte outsider: quale dialogo tra “dentro” e “fuori”? Art brut, arte outsider, arte irregolare possono dirsi uguali, affini o differenti? Come si riconosce lo status di artista? L’arte crea legami?
Sono alcune delle domande che percorrono il volume sollecitando risposte multiformi che documentano l’arbitrarietà dei confini eretti nel/dal sistema dell’arte e la ricerca di nuove categorie interpretative a partire dagli interrogativi emersi nel progetto “L’arte di fare la differenza”. I contributi qui raccolti testimoniano infatti parte della riflessione scientifica sviluppata in occasione della Giornata Internazionale di Studi (Torino, 14 dicembre 2012) e del Convegno Internazionale (Torino, 26 maggio 2014) che conclusero rispettivamente la prima e la seconda edizione del progetto. Due eventi che, ponendosi in una relazione di continuità e di progressivo approfondimento teorico, hanno offerto l’opportunità di discutere alcuni nodi problematici di esperienze italiane con una attenzione rivolta agli scenari europei e internazionali.
Senza voler nutrire ambizioni o pretese di sistematicità rispetto ad una tematica complessa e in costante discussione, l’opera restituisce l’istantanea di un processo in divenire, riconoscendo nel potenziale creativo e trasformativo dei margini tra saperi e pratiche la capacità di ampliare la comprensione della relatività, fluidità e permeabilità del fare artistico.
Testi di: Fiorella Bassan, Rosa Boano, Simona Bodo, Anna Detheridge, Eva di Stefano, Gustavo Giacosa, Gianluigi Mangiapane, Teresa Maranzano, Silvia Mascheroni, Nicola Mazzeo, Anna Maria Pecci, Annalisa Pellino, Cesare Pietroiusti, Emma Rabino Massa, Anne-Françoise Rouche, Arnd Schneider, Tea Taramino, Beatrice Zanelli
Con due videointerviste a Massimiliano Gioni e Christina Kreps

in: Patrimoni in migrazione. Accessibilità, partecipazione, mediazione nei musei (a cura di A.M. Pecci), 2009
La società multiculturale sta prospettando ai musei una cruciale fase di riorientamento delle poe... more La società multiculturale sta prospettando ai musei una cruciale fase di riorientamento delle poetiche e politiche culturali, ponendo questioni fondamentali relative ai patrimoni e alla loro classificazione, istituzionalizzazione e trasmissione a pubblici plurali.
I musei sono oggi chiamati a riconoscere il ruolo che possono svolgere nel contrastare l’esclusione sociale favorendo sia lo sviluppo di una cittadinanza attiva, attraverso la rimozione delle barriere che la ostacolano, sia il sostegno alla motivazione e alla possibilità concreta, per ogni cittadino/a, di prendere parte alla vita sociale, politica, economica e culturale della società. Il libro restituisce, in chiave riflessiva e polifonica, i presupposti, le fasi e i risultati del progetto partecipato “Migranti e Patrimoni Culturali” (2005-2008), una trama che, nel volume, da un lato connette le voci e le testimonianze di coloro che vi hanno preso parte (attori di progetto, ricercatori, formatori, valutatori), dall’altro si riconnette ad un contesto più ampio di esperienze di valorizzazione interculturale dei patrimoni, sperimentate in Italia e in Europa.
Testi di: Emiliano Amato, Mohamed Ba, Désiré Bakorongotane Chasinga, Abderrahim Benradi, Simona Bodo, Alessandro Bollo, Mina Boulam, Laura Carle, Rita Catarama, Cristina Da Milano, Luca Dal Pozzolo, Elena Di Federico, Elena Giusti, Justin Laoumaye, Vito Lattanzi, Silvia Mascheroni, Bushiri Mutangi, Francesca Nicoli, Maria Antonietta Nigro, Anna Maria Pecci, Andrea Perin, Ugo Sandulli, Vincenzo Simone, Giuliana Speziali
Conference Presentations by Anna Maria Pecci
AIBR 2019 Book of Abstracts “Pensar Culturas Cambiar Mundos”, 2019
Abstract of the paper discussed at the V Congreso Internacional de Antropología AIBR “Pensar Cult... more Abstract of the paper discussed at the V Congreso Internacional de Antropología AIBR “Pensar Culturas Cambiar Mundos” (Madrid, 9-12 julio 2019). Panel “Patrimonio migrante y arte de América Latina: miradas e interpretaciones desde Italia” coordinated by Cristina Balma Tivola
AIPH 2018 Book of Abstracts "Metti la Storia al lavoro!", 2019
Abstract della comunicazione presentata alla Seconda conferenza italiana di Public History “Metti... more Abstract della comunicazione presentata alla Seconda conferenza italiana di Public History “Metti la Storia al lavoro!” (Pisa, 11-15 giugno 2018), organizzata dall’AIPH, nel panel “Archivi e Public History” coordinato da Antonella Gioli
Museologia Scientifica e Naturalistica, 2013
Abstract della comunicazione presentata al XX Congresso dell'A.A.I. "Variabilità umana tra passat... more Abstract della comunicazione presentata al XX Congresso dell'A.A.I. "Variabilità umana tra passato e presente" (Ferrara, 11-13 settembre 2013), nel panel "Collezioni antropologiche"

Journal of Biological Research - Bollettino Della Società Italiana Di Biologia Sperimentale, 2012
In 2008-2009 the Museum of Anthropology and Ethnography of the University of Turin promoted the p... more In 2008-2009 the Museum of Anthropology and Ethnography of the University of Turin promoted the project “Tongue to Tongue. A Collaborative Exhibition” within the European initiative MAP for ID-Museums as Places for Intercultural Dialogue. The project aimed to enhance the ethnographic collections of the Museum along a process of inclusive mediation of heritage run by institutional representatives and a group of intercultural mediators, mainly “new citizens”. At the end of a training course, based on a cultural empowerment perspective and focused on the use of storytelling techniques and of collaborative display strategies, participants conceived and realized a range of “autobiographical showcases” and a series of dialogic narrative routes. By means of a process of (re)appropriation, interpretation and re-signification of the ethnographic collections, museum educators and mediators of heritage proved how contemporary social matters determine the necessity and the possibility of a dialogue among diverse cultural voices and viewpoints in order to deconstruct the monologic authority of the museum and facilitate a shared and polyphonic responsibility. Through an experimental more inclusive poetics of representation, the collaborative exhibition “Tongue to Tongue” finally explored the intercultural potential of the Museum’s ethnographic collections and met, in an innovative way, the challenges and opportunities of multicultural society.
Museologia Scientifica Memorie, Jul 2011
Il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino, in collaborazione con il Centro... more Il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino, in collaborazione con il Centro Piemontese di Studi Africani e HoldenArt, ha allestito la mostra "Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa", un'esperienza pilota realizzata nell'ambito del progetto europeo "MAP for ID-Museums as Places for Intecultural Dialogue" con il coordinamento e il sostegno della Città di Torino. Basato su un iter di progettazione partecipata, questo evento espositivo ha inteso valorizzare le collezioni etnografiche del Museo attraverso un processo sperimentale di inclusione sociale, cittadinanza attiva ed empowerment culturale.

The International Journal of the Inclusive Museum, 2010
Using the example of the pilot project "Tongue to Tongue. A Collaborative Exhibition", this paper... more Using the example of the pilot project "Tongue to Tongue. A Collaborative Exhibition", this paper will discuss how the Museum of Anthropology and Ethnography of the University of Turin has recently started to meet the needs and opportunities produced by cultural diversity. Based on a participatory process of cultural empowerment and an unprecedented collaboration between museum educators and a group of citizens coming from Chad, Democratic Republic of Congo, Italy, Morocco, Romania and Senegal, the project aimed to transform the Museum into a multivocal space of representation where the tongue of the museum (institutional, scientific and didactic) engaged in a dialogue with the citizens' tongue (autobiographical, evocative and emotional). The focus of the discussion will be on the role played by participatory planning and storytelling in the recontextualisation of the museum collections and their reinterpretation from an intercultural perspective. It was a multilayered process that not only allowed the new interpreters of the museum's heritage to incorporate their individual and migratory stories in the display, but also encouraged museum educators to develop new skills. Dealing with issues of meaning making, renegotiation, interpretation, documentation and collaborative exhibition planning, the project resulted in an experimental challenge to the museum monologic authority and an innovative path of practice leading to inclusivity. © Common Ground, Anna Maria Pecci, Gianluigi Mangiapane, All Rights Reserved.
Full text: https://cgscholar.com/bookstore/works/expographic-storytelling?category_id=cgrn&path=cgrn%2F239%2F240
in: Patrimoni plurali. Musei, educazione e saperi in chiave interculturale (a cura di E. Gennaro), 2009
Il saggio evidenzia il ruolo svolto dalla narrazione come strumento di mediazione dei patrimoni n... more Il saggio evidenzia il ruolo svolto dalla narrazione come strumento di mediazione dei patrimoni nel progetto “Migranti e Patrimoni Culturali” (2005-2008). Il processo di ri-appropriazione e interpretazione dei patrimoni sollecita a riflettere sul contributo che un’educazione al patrimonio in chiave interculturale può apportare non soltanto alla Scuola ma anche allo stesso Museo, in quanto istituzione chiamata a rispondere alle sfide e alle opportunità di una società multiculturale.
Exhibition Catalogues by Anna Maria Pecci

in: L’arte di fare la differenza. Arte relazionale: pensieri, percorsi, opere e luoghi delle interconnessioni con la contemporaneità artistica e sociale Edizione II 2013-2014 (a cura di/ed. by Arteco & T. Taramino) IT/EN, 2014
Testo pubblicato nel catalogo della mostra “L’arte di fare la differenza”, esito della II edizion... more Testo pubblicato nel catalogo della mostra “L’arte di fare la differenza”, esito della II edizione dell’omonimo progetto partecipato. Tramite i linguaggi dell’arte contemporanea l’iniziativa ha inteso valorizzare le collezioni etnografiche del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino.
3 coppie formate da un/a artista outsider e un/a artista emergente hanno tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali. La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra artiste/i che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
Full text: https://prinp.com/index.php?sez=home
The text was published in the catalogue of the temporary exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the second edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
3 couples of participants - each made by an outsider artist and an emergent artist - were inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skillsand experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations.

in: L’arte di fare la differenza. Arte relazionale: pensieri, percorsi, opere e luoghi delle interconnessioni con la contemporaneità artistica e sociale (a cura di/ed. by Arteco & T. Taramino) IT/EN, 2012
Note curatoriali pubblicate nel catalogo della mostra diffusa “L’arte di fare la differenza”, esi... more Note curatoriali pubblicate nel catalogo della mostra diffusa “L’arte di fare la differenza”, esito della I edizione dell’omonimo progetto partecipato. Tramite i linguaggi dell’arte contemporanea l’iniziativa ha inteso valorizzare le collezioni etnografiche e di Art Brut del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino.
15 giovani hanno dato vita a 5 gruppi, composti ognuno da un/a artista emergente, un artista outsider e un’educatrice. Ogni triade ha tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali.
La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra giovani che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
Curatorial notes published in the catalogue of the widespread exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the first edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic and Art Brut collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
Participants - 15 young people - were subdivided into 5 groups, each consisting of an emergent artist, an outsider artist and an educator. Each group (or triad) was inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skills and experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations

in: L’arte di fare la differenza. Arte relazionale: pensieri, percorsi, opere e luoghi delle interconnessioni con la contemporaneità artistica e sociale (a cura di/ed. by Arteco & T. Taramino) IT/EN , 2012
Testo pubblicato nel catalogo della mostra diffusa “L’arte di fare la differenza”, esito della I ... more Testo pubblicato nel catalogo della mostra diffusa “L’arte di fare la differenza”, esito della I edizione dell’omonimo progetto partecipato. Tramite i linguaggi dell’arte contemporanea l’iniziativa ha inteso valorizzare le collezioni etnografiche e di Art Brut del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino.
15 giovani hanno dato vita a 5 gruppi, composti ognuno da un/a artista emergente, un artista outsider e un’educatrice. Ogni triade ha tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali.
La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra giovani che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
The text was published in the catalogue of the widespread exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the first edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic and Art Brut collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
Participants - 15 young people - were subdivided into 5 groups, each consisting of an emergent artist, an outsider artist and an educator. Each group (or triad) was inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skills and experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations
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Papers by Anna Maria Pecci
Full text: https://www.seismoverlag.ch/fr/daten/soft-realities/journals/tsantsa/
During the last decade the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin has been experiencing a phase of renewal of its narrative modes. Notwithstanding its temporary closure, the institution was able to seize the opportunities and challenges brought about by the interpretive turn and the audience turn and explore the issues of accessibility, engagement, inclusive mediation and collections’ meaning making that the collaborative turn in the fields of museology and museography entail.
This paper aims to retrace, through a reflective approach, the participatory projects (“Tongue to Tongue. A Collaborative Exhibition”, “The Art of Making the Difference” and “A Piece about Us”) which - by means of storytelling techniques, relational art and performing arts - transformed the Museum into a space of dialogue between different forms of cultural representation, co-production of new values and shared authority. Such an unprecedented social agency questions the future of the institution, close to reopening.
Delle buone prassi educative ed espositive qui prese in considerazione sono principalmente evidenziati quegli elementi che rivelano le dimensioni plurali dell’interculturalità e la sua multiforme traducibilità museale.
Full text: https://www.museiarcheologici.net/index.php/it/materiale-didattico/26-sentirsi-a-casa
Full text: https://www.olschki.it/riviste/14
Books by Anna Maria Pecci
Testi di: Paola Bianchi, Noemi Binda, Valentina Borsella, Marta Cajelli, Fabiola Camandona, Sonia Camerlo, Marco Carassi, Federica Jacobsen, Costanza Lucarini, Gianluigi Mangiapane, Luciana Manzo, Marta Pagnotta, Anna Maria Pecci, Melania Talarico, Raffaela Valiani, Maurizio Vivarelli, Cristina Zuccaro
Sono alcune delle domande che percorrono il volume sollecitando risposte multiformi che documentano l’arbitrarietà dei confini eretti nel/dal sistema dell’arte e la ricerca di nuove categorie interpretative a partire dagli interrogativi emersi nel progetto “L’arte di fare la differenza”. I contributi qui raccolti testimoniano infatti parte della riflessione scientifica sviluppata in occasione della Giornata Internazionale di Studi (Torino, 14 dicembre 2012) e del Convegno Internazionale (Torino, 26 maggio 2014) che conclusero rispettivamente la prima e la seconda edizione del progetto. Due eventi che, ponendosi in una relazione di continuità e di progressivo approfondimento teorico, hanno offerto l’opportunità di discutere alcuni nodi problematici di esperienze italiane con una attenzione rivolta agli scenari europei e internazionali.
Senza voler nutrire ambizioni o pretese di sistematicità rispetto ad una tematica complessa e in costante discussione, l’opera restituisce l’istantanea di un processo in divenire, riconoscendo nel potenziale creativo e trasformativo dei margini tra saperi e pratiche la capacità di ampliare la comprensione della relatività, fluidità e permeabilità del fare artistico.
Testi di: Fiorella Bassan, Rosa Boano, Simona Bodo, Anna Detheridge, Eva di Stefano, Gustavo Giacosa, Gianluigi Mangiapane, Teresa Maranzano, Silvia Mascheroni, Nicola Mazzeo, Anna Maria Pecci, Annalisa Pellino, Cesare Pietroiusti, Emma Rabino Massa, Anne-Françoise Rouche, Arnd Schneider, Tea Taramino, Beatrice Zanelli
Con due videointerviste a Massimiliano Gioni e Christina Kreps
I musei sono oggi chiamati a riconoscere il ruolo che possono svolgere nel contrastare l’esclusione sociale favorendo sia lo sviluppo di una cittadinanza attiva, attraverso la rimozione delle barriere che la ostacolano, sia il sostegno alla motivazione e alla possibilità concreta, per ogni cittadino/a, di prendere parte alla vita sociale, politica, economica e culturale della società. Il libro restituisce, in chiave riflessiva e polifonica, i presupposti, le fasi e i risultati del progetto partecipato “Migranti e Patrimoni Culturali” (2005-2008), una trama che, nel volume, da un lato connette le voci e le testimonianze di coloro che vi hanno preso parte (attori di progetto, ricercatori, formatori, valutatori), dall’altro si riconnette ad un contesto più ampio di esperienze di valorizzazione interculturale dei patrimoni, sperimentate in Italia e in Europa.
Testi di: Emiliano Amato, Mohamed Ba, Désiré Bakorongotane Chasinga, Abderrahim Benradi, Simona Bodo, Alessandro Bollo, Mina Boulam, Laura Carle, Rita Catarama, Cristina Da Milano, Luca Dal Pozzolo, Elena Di Federico, Elena Giusti, Justin Laoumaye, Vito Lattanzi, Silvia Mascheroni, Bushiri Mutangi, Francesca Nicoli, Maria Antonietta Nigro, Anna Maria Pecci, Andrea Perin, Ugo Sandulli, Vincenzo Simone, Giuliana Speziali
Conference Presentations by Anna Maria Pecci
Full text: https://cgscholar.com/bookstore/works/expographic-storytelling?category_id=cgrn&path=cgrn%2F239%2F240
Exhibition Catalogues by Anna Maria Pecci
3 coppie formate da un/a artista outsider e un/a artista emergente hanno tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali. La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra artiste/i che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
Full text: https://prinp.com/index.php?sez=home
The text was published in the catalogue of the temporary exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the second edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
3 couples of participants - each made by an outsider artist and an emergent artist - were inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skillsand experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations.
15 giovani hanno dato vita a 5 gruppi, composti ognuno da un/a artista emergente, un artista outsider e un’educatrice. Ogni triade ha tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali.
La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra giovani che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
Curatorial notes published in the catalogue of the widespread exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the first edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic and Art Brut collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
Participants - 15 young people - were subdivided into 5 groups, each consisting of an emergent artist, an outsider artist and an educator. Each group (or triad) was inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skills and experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations
15 giovani hanno dato vita a 5 gruppi, composti ognuno da un/a artista emergente, un artista outsider e un’educatrice. Ogni triade ha tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali.
La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra giovani che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
The text was published in the catalogue of the widespread exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the first edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic and Art Brut collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
Participants - 15 young people - were subdivided into 5 groups, each consisting of an emergent artist, an outsider artist and an educator. Each group (or triad) was inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skills and experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations
Full text: https://www.seismoverlag.ch/fr/daten/soft-realities/journals/tsantsa/
During the last decade the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin has been experiencing a phase of renewal of its narrative modes. Notwithstanding its temporary closure, the institution was able to seize the opportunities and challenges brought about by the interpretive turn and the audience turn and explore the issues of accessibility, engagement, inclusive mediation and collections’ meaning making that the collaborative turn in the fields of museology and museography entail.
This paper aims to retrace, through a reflective approach, the participatory projects (“Tongue to Tongue. A Collaborative Exhibition”, “The Art of Making the Difference” and “A Piece about Us”) which - by means of storytelling techniques, relational art and performing arts - transformed the Museum into a space of dialogue between different forms of cultural representation, co-production of new values and shared authority. Such an unprecedented social agency questions the future of the institution, close to reopening.
Delle buone prassi educative ed espositive qui prese in considerazione sono principalmente evidenziati quegli elementi che rivelano le dimensioni plurali dell’interculturalità e la sua multiforme traducibilità museale.
Full text: https://www.museiarcheologici.net/index.php/it/materiale-didattico/26-sentirsi-a-casa
Full text: https://www.olschki.it/riviste/14
Testi di: Paola Bianchi, Noemi Binda, Valentina Borsella, Marta Cajelli, Fabiola Camandona, Sonia Camerlo, Marco Carassi, Federica Jacobsen, Costanza Lucarini, Gianluigi Mangiapane, Luciana Manzo, Marta Pagnotta, Anna Maria Pecci, Melania Talarico, Raffaela Valiani, Maurizio Vivarelli, Cristina Zuccaro
Sono alcune delle domande che percorrono il volume sollecitando risposte multiformi che documentano l’arbitrarietà dei confini eretti nel/dal sistema dell’arte e la ricerca di nuove categorie interpretative a partire dagli interrogativi emersi nel progetto “L’arte di fare la differenza”. I contributi qui raccolti testimoniano infatti parte della riflessione scientifica sviluppata in occasione della Giornata Internazionale di Studi (Torino, 14 dicembre 2012) e del Convegno Internazionale (Torino, 26 maggio 2014) che conclusero rispettivamente la prima e la seconda edizione del progetto. Due eventi che, ponendosi in una relazione di continuità e di progressivo approfondimento teorico, hanno offerto l’opportunità di discutere alcuni nodi problematici di esperienze italiane con una attenzione rivolta agli scenari europei e internazionali.
Senza voler nutrire ambizioni o pretese di sistematicità rispetto ad una tematica complessa e in costante discussione, l’opera restituisce l’istantanea di un processo in divenire, riconoscendo nel potenziale creativo e trasformativo dei margini tra saperi e pratiche la capacità di ampliare la comprensione della relatività, fluidità e permeabilità del fare artistico.
Testi di: Fiorella Bassan, Rosa Boano, Simona Bodo, Anna Detheridge, Eva di Stefano, Gustavo Giacosa, Gianluigi Mangiapane, Teresa Maranzano, Silvia Mascheroni, Nicola Mazzeo, Anna Maria Pecci, Annalisa Pellino, Cesare Pietroiusti, Emma Rabino Massa, Anne-Françoise Rouche, Arnd Schneider, Tea Taramino, Beatrice Zanelli
Con due videointerviste a Massimiliano Gioni e Christina Kreps
I musei sono oggi chiamati a riconoscere il ruolo che possono svolgere nel contrastare l’esclusione sociale favorendo sia lo sviluppo di una cittadinanza attiva, attraverso la rimozione delle barriere che la ostacolano, sia il sostegno alla motivazione e alla possibilità concreta, per ogni cittadino/a, di prendere parte alla vita sociale, politica, economica e culturale della società. Il libro restituisce, in chiave riflessiva e polifonica, i presupposti, le fasi e i risultati del progetto partecipato “Migranti e Patrimoni Culturali” (2005-2008), una trama che, nel volume, da un lato connette le voci e le testimonianze di coloro che vi hanno preso parte (attori di progetto, ricercatori, formatori, valutatori), dall’altro si riconnette ad un contesto più ampio di esperienze di valorizzazione interculturale dei patrimoni, sperimentate in Italia e in Europa.
Testi di: Emiliano Amato, Mohamed Ba, Désiré Bakorongotane Chasinga, Abderrahim Benradi, Simona Bodo, Alessandro Bollo, Mina Boulam, Laura Carle, Rita Catarama, Cristina Da Milano, Luca Dal Pozzolo, Elena Di Federico, Elena Giusti, Justin Laoumaye, Vito Lattanzi, Silvia Mascheroni, Bushiri Mutangi, Francesca Nicoli, Maria Antonietta Nigro, Anna Maria Pecci, Andrea Perin, Ugo Sandulli, Vincenzo Simone, Giuliana Speziali
Full text: https://cgscholar.com/bookstore/works/expographic-storytelling?category_id=cgrn&path=cgrn%2F239%2F240
3 coppie formate da un/a artista outsider e un/a artista emergente hanno tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali. La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra artiste/i che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
Full text: https://prinp.com/index.php?sez=home
The text was published in the catalogue of the temporary exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the second edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
3 couples of participants - each made by an outsider artist and an emergent artist - were inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skillsand experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations.
15 giovani hanno dato vita a 5 gruppi, composti ognuno da un/a artista emergente, un artista outsider e un’educatrice. Ogni triade ha tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali.
La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra giovani che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
Curatorial notes published in the catalogue of the widespread exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the first edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic and Art Brut collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
Participants - 15 young people - were subdivided into 5 groups, each consisting of an emergent artist, an outsider artist and an educator. Each group (or triad) was inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skills and experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations
15 giovani hanno dato vita a 5 gruppi, composti ognuno da un/a artista emergente, un artista outsider e un’educatrice. Ogni triade ha tratto ispirazione da uno o più oggetti delle collezioni per riflettere, in maniera critica e creativa, sul tema della differenza. Il processo collaborativo – attivato dalla condivisione di un percorso preliminare di formazione ed empowerment culturale – ha reso possibile trasporre e attualizzare il patrimonio del Museo in pratiche artistiche relazionali.
La co-autorialità delle opere testimonia lo scambio di abilità, competenze e vissuti tra giovani che hanno accolto l’invito e la sfida ad esplorare un insolito territorio creativo in cui l’arte ha incontrato l’antropologia, producendo inedite espressioni e rappresentazioni.
The text was published in the catalogue of the widespread exhibition "The Art of Making the Difference", final event of the first edition of the homonymous participatory project. Through the languages of contemporary art the initiative aimed to enhance the ethnographic and Art Brut collections of the Museum of Anthropology and Ethnography at the University of Turin (Italy).
Participants - 15 young people - were subdivided into 5 groups, each consisting of an emergent artist, an outsider artist and an educator. Each group (or triad) was inspired by one or more objects belonging to the collections in order to reflect, critically and creatively, on the theme of difference. The collaborative process – activated by the sharing of a preliminary path of training and cultural empowerment – allowed to transpose and update the Museum's heritage into practices of relational art.
The co-authorship of the works testifies to the exchange of skills and experiences between participants, who met the challenge of exploring an unusual creative field where the encounter between art anthropology produced new cultural expressions and representations