Saggi di: Italo Franceschini, Walter Landi, Luigi Marchesi,
Alberto Mosca, Mauro Nequirito, Marco... more Saggi di: Italo Franceschini, Walter Landi, Luigi Marchesi, Alberto Mosca, Mauro Nequirito, Marco Stenico, Gian Maria Varanini
Il volume ripercorre, relativamente al territorio della Val di Sole (TN), due secoli di letteratu... more Il volume ripercorre, relativamente al territorio della Val di Sole (TN), due secoli di letteratura numismatica, le vicende della circolazione monetaria nell'antichità e fino al medioevo, presenta gli esemplari conservati nel museo Castello del Buonconsiglio di Trento e gli esiti di alcuni scavi archeologici in chiese e castelli recentemente effettuati in valle, a Dimaro, Commezzadura, Ossana e Mezzana. Il volume mostra un interessante profilo della circolazione monetaria in Val di Sole nel lungo arco cronologico compreso fra l’età romana e la fine del medioevo. Presi nel loro complesso, i dati numismatici della Val di Sole descritti confermano una presenza monetale in valle già dal I secolo, più intensa a partire dal II secolo fino al IV, dopo di che si assiste ad una probabile ulteriore rarefazione del circolante. La Val di Sole s’inquadra in un panorama geografico nel quale i rinvenimenti monetali di età medievale e moderna sono da tempo oggetto di analisi storico-numismatica. Questa ha permesso di delineare le principali linee di sviluppo della circolazione e della tesaurizzazione monetaria in territorio trentino particolarmente tra i secoli VI e XVI, in rapporto con le aree vicine veneta, lombarda e altoatesina. Il volume ha vinto il Premio Letterario 2017 indetti dai Numismatici Italiani Associati.
Introduzione storica ad un volume monografico dedicato all'antichissima pieve di San Giovanni Bat... more Introduzione storica ad un volume monografico dedicato all'antichissima pieve di San Giovanni Battista di Flavon (Val di Non - Trentino)
La bassa Val di Sole per secoli si è distinta per la forte presenza nobiliare, significativa nell... more La bassa Val di Sole per secoli si è distinta per la forte presenza nobiliare, significativa nell'ambito della storia della regione trentino-tirolese. Prima i Caldes e poi i Thun, le cui vicende si sono dipanate intorno al duecentesco Castel Caldes e alla Rocca di Samoclevo; ma poi anche i Flavon e gli Spaur, oltre ad un ricchissimo panorama di famiglie nobili locali che hanno segnato la propria esistenza in un centro storico prezioso. Ma la storia del territorio di Caldes, viva fin dall'XII secolo, viene ripercorsa in questo libro sotto vari aspetti, dall'agricoltura all'associazionismo, dalle vicende più tragiche alle chiese e alla comunità religiosa. Una approfondita ricerca archivistica e bibliografica danno all'opera una solida base, sulla quale costruire ulteriori approfondimenti sulla storia di Caldes e sul territorio della bassa Val di Sole. Un libro che vuole essere strumento di conoscenza di una storia necessaria per ricostituire il tessuto della memoria. Come noi in quanto individui non esistiamo se non abbiamo identità e se non riusciamo a ricucire le tappe della nostra biografia e della nostra storia, allo stesso modo non esistiamo come culture e società se non riallacciamo continuamente i fili che stringono il rapporto tra passato, presente e futuro. Consapevoli che il passato non ci insegna automaticamente nulla, per goderne dobbiamo costantemente reinterpretarlo e reinvestirlo verso il futuro. In tal modo saremo soggetti di storia e non soltanto dei soggetti ripiegati all'indietro verso il passato, verso la rielaborazione parassitaria di ciò che la tradizione ci ha trasmesso. Una tradizione da mantenere, con le parole di Gustav Mahler, con lo spirito dei "custodi del fuoco, non degli adoratori della cenere".
La storia e i personaggi della famiglia Spaur quali dinasti della contea di Flavon: biografie, ge... more La storia e i personaggi della famiglia Spaur quali dinasti della contea di Flavon: biografie, genealogie, rapporti tra famiglia nobile e comunità rurale, committenze artistiche.
Musei, ecomusei, collezioni e altri luoghi d'interesse in una guida di facile orientamento, con d... more Musei, ecomusei, collezioni e altri luoghi d'interesse in una guida di facile orientamento, con due serie di cartine che soddisfano la praticità e le preferenze del lettore, con percorsi territoriali nelle varie valli (11 itinerari), o un appassionato e curioso che troverà percorsi a tema con una segnaletica selettiva d'arte, storia, fortificazioni della grande guerra, ambiente naturalistico, etnografia, scienze e così via (9 categorie cromaticamente distinte). Accrescono il valore dell'opera le introduzioni firmate dai direttori dei più prestigiosi musei provinciali: 8 brevi saggi che forniscono un completo quadro del panorama culturale del Trentino. 121 realtà museali: 10 castelli; 8 aree archeologiche; 10 musei d'arte e 2 d'arte sacra; 11 musei di scienza; 36 musei etnografici; 19 musei di storia; 12 musei della Grande Guerra; 13 aree ecomuseali.
Il libro propone un percorso storico, artistico, di costume nelle vicende della famiglia Thun, no... more Il libro propone un percorso storico, artistico, di costume nelle vicende della famiglia Thun, nobili feudatari del principato vescovile di Trento, nella loro presenza in Val di Sole ma anche nella regione trentino-tirolese e nel contesto del Sacro Romano Impero.
Lo studio presenta una inedita variante del grosso tirolino di Merano, risalente al 1361-1363 e a... more Lo studio presenta una inedita variante del grosso tirolino di Merano, risalente al 1361-1363 e ascrivibile all'opera dello zecchiere fiorentino Chiaro di Casavecchia.
Voce biografica su Silvestro Valenti (1865-1916) per il Dizionario on line dedicato agli storici ... more Voce biografica su Silvestro Valenti (1865-1916) per il Dizionario on line dedicato agli storici che hanno rivolto una parte significativa del proprio impegno di ricerca a quello che attualmente è il territorio trentino e hanno dato un contributo storiograficamente significativo in riferimento alla loro epoca.
Lo studio ripercorre la vita e le vicende di Giovanni Arbogasto Thun-Bragher, primogenito del din... more Lo studio ripercorre la vita e le vicende di Giovanni Arbogasto Thun-Bragher, primogenito del dinasta di Castel Bragher Giorgio Sigismondo. Abile diplomati-co alla corte imperiale, Giovanni Arbogasto fu riconosciuto come colui che riuscì a convertire alla fede cattolica il langravio d'Assia Federico, poi cardinale. Ebbe però uno scandaloso rapporto d'amore con la vedova di suo nonno: il matrimonio tra i due non fu mai riconosciuto dalla Chiesa e ciò portò a gravi conseguenze di carattere ereditario tra le diverse linee familiari di Thun e di Bragher. The essay analyzes the life and mixed fortunes of Giovanni Arbogasto Thun-Bra-gher, eldest son of the dynast of the Castle Bragher Giorgio Sigismondo. A skilful diplomat at the imperial court, Giovanni Arbogasto was able to convert the Landgrave Friedrich von Hessen-Darmstadt, later a cardinal, to the Catholic faith. Giovanni Arbogasto had a scandalous love affair with his grandfather's widow: the Church never recognized their marriage and this led to serious consequences of hereditary nature within the Thun family.
1. Morione con stemma Spaur, XVI secolo. Trento, Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezio... more 1. Morione con stemma Spaur, XVI secolo. Trento, Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali 2. Patente di conferimento del grado di colonnello, 1752. Trento, Archivio provinciale, Archivio Spaur di Castel Valer
Rivista Italiana di Numismatica, vol. CXIV (2013), pp. 295-306., Mar 2013
"Lo studio, dopo aver ripercorso brevemente il fenomeno dell’imitazione padana del grosso aquilin... more "Lo studio, dopo aver ripercorso brevemente il fenomeno dell’imitazione padana del grosso aquilino di Merano, propone, sulla base di una nuova lettura delle fonti e di un confronto iconografico, di attribuire a Dusio Buzzaccarini lo stemma che appare sul grosso aquilino coniato nella zecca di Treviso sotto il vicario imperiale Enrico II di Gorizia. Lo studio propone quindi di datare alla fine del 1319, primi mesi del 1320, il tempo di coniazione del grosso aquilino.
This paper sketches out the history of the imitations of the grosso aquilino of Merano coined in northern Italy. On the basis of a new interpretation of the available evidence and of an iconographic comparison, it is suggested that the author of the crest which appears on the grosso aquilino minted in Treviso under the imperial vicar Enrico II of Gorizia is Dusio Buzzaccarini. It is therefore argued that the grosso aquilino was minted at the end of 1319 or 1320.
En ayant parcouru brie`vement les e´tapes du phe´nome`ne de l’imitation padane du grosso aquilino de Merano, cette e´tude propose, sur la base d’une nouvelle lecture des sources et d’une comparaison iconographique, d’attribuer a`Dusio Buzzaccarini le blason qui apparaıˆt sur le grosso aquilino frappe´dans l’atelier de Trevise, sous le vicaire impe´rial Enrico II de Gorizia. Suite a`cette analyse, nous proposons donc de dater la frappe du grosso aquilino a`la fin du 1319 ou aux premiers mois du 1320."
This study retraces the life of Cristoforo Simone Thun (1582-1635), Knight of Malta. After eleven... more This study retraces the life of Cristoforo Simone Thun (1582-1635), Knight of Malta. After eleven years spent on land and sea against the Turks, he served as a head-butler the children of the Emperor Ferdinand II in the imperial court. During the Thirty Years’ War, he entrenched the family power in Bohemia, where he invited his brother Giovanni Cipriano (1569-1630); from his son, Giovanni Sigismondo (1594-1646), stammed all the Bohemian lineages of the family. Right before dying, Cristoforo Simone entered the Society of Jesus.
Q Storia locale 47 Premessa Il breve studio che qui propongo nacque da una corrispondenza, risale... more Q Storia locale 47 Premessa Il breve studio che qui propongo nacque da una corrispondenza, risalente al 1998, che ebbi la fortuna di avere con il compianto prof. Erich Egg , uno dei maggiori storici tirolesi, particolarmente attivo nello studio delle milizie territoriali e dal 1956 al 1985 direttore del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck. Ad una mia curiosità intorno ai fatti del 1632 in Tirolo e l'eventuale presenza di trentini tra le fila di coloro che difesero il Tirolo dall'armata svedese, Egg il 27 marzo 1998 mi scriveva di aver trovato, dopo lunghe ricerche, che "die Welschtiroler Kompagnie, die an der Ehrenberger Klause 1632 gegen die schwedischen Truppen eingesetzt war, aus den vier Vikariaten mit dem Zentrum Rovereto kam". Così mi allegava fotocopia di alcune parti del manoscritto (Dipauliana 844/V) custodito nel Tiroler Landesmuseum che contenevano le registrazioni delle spese sostenute in quel 1632. Materiali ancora pressoché inediti e che propongo al pubblico, non senza portare prima un sentito ringraziamento al dott. Gustav Pfeifer, vicedirettore dell'Archivio provinciale di Bolzano e alla prof.ssa Anna Panizza; il loro aiuto nell'interpretazione dei documenti è stato determinante. Dedico questo breve studio alla memoria del prof. Erich Egg.
Saggi di: Italo Franceschini, Walter Landi, Luigi Marchesi,
Alberto Mosca, Mauro Nequirito, Marco... more Saggi di: Italo Franceschini, Walter Landi, Luigi Marchesi, Alberto Mosca, Mauro Nequirito, Marco Stenico, Gian Maria Varanini
Il volume ripercorre, relativamente al territorio della Val di Sole (TN), due secoli di letteratu... more Il volume ripercorre, relativamente al territorio della Val di Sole (TN), due secoli di letteratura numismatica, le vicende della circolazione monetaria nell'antichità e fino al medioevo, presenta gli esemplari conservati nel museo Castello del Buonconsiglio di Trento e gli esiti di alcuni scavi archeologici in chiese e castelli recentemente effettuati in valle, a Dimaro, Commezzadura, Ossana e Mezzana. Il volume mostra un interessante profilo della circolazione monetaria in Val di Sole nel lungo arco cronologico compreso fra l’età romana e la fine del medioevo. Presi nel loro complesso, i dati numismatici della Val di Sole descritti confermano una presenza monetale in valle già dal I secolo, più intensa a partire dal II secolo fino al IV, dopo di che si assiste ad una probabile ulteriore rarefazione del circolante. La Val di Sole s’inquadra in un panorama geografico nel quale i rinvenimenti monetali di età medievale e moderna sono da tempo oggetto di analisi storico-numismatica. Questa ha permesso di delineare le principali linee di sviluppo della circolazione e della tesaurizzazione monetaria in territorio trentino particolarmente tra i secoli VI e XVI, in rapporto con le aree vicine veneta, lombarda e altoatesina. Il volume ha vinto il Premio Letterario 2017 indetti dai Numismatici Italiani Associati.
Introduzione storica ad un volume monografico dedicato all'antichissima pieve di San Giovanni Bat... more Introduzione storica ad un volume monografico dedicato all'antichissima pieve di San Giovanni Battista di Flavon (Val di Non - Trentino)
La bassa Val di Sole per secoli si è distinta per la forte presenza nobiliare, significativa nell... more La bassa Val di Sole per secoli si è distinta per la forte presenza nobiliare, significativa nell'ambito della storia della regione trentino-tirolese. Prima i Caldes e poi i Thun, le cui vicende si sono dipanate intorno al duecentesco Castel Caldes e alla Rocca di Samoclevo; ma poi anche i Flavon e gli Spaur, oltre ad un ricchissimo panorama di famiglie nobili locali che hanno segnato la propria esistenza in un centro storico prezioso. Ma la storia del territorio di Caldes, viva fin dall'XII secolo, viene ripercorsa in questo libro sotto vari aspetti, dall'agricoltura all'associazionismo, dalle vicende più tragiche alle chiese e alla comunità religiosa. Una approfondita ricerca archivistica e bibliografica danno all'opera una solida base, sulla quale costruire ulteriori approfondimenti sulla storia di Caldes e sul territorio della bassa Val di Sole. Un libro che vuole essere strumento di conoscenza di una storia necessaria per ricostituire il tessuto della memoria. Come noi in quanto individui non esistiamo se non abbiamo identità e se non riusciamo a ricucire le tappe della nostra biografia e della nostra storia, allo stesso modo non esistiamo come culture e società se non riallacciamo continuamente i fili che stringono il rapporto tra passato, presente e futuro. Consapevoli che il passato non ci insegna automaticamente nulla, per goderne dobbiamo costantemente reinterpretarlo e reinvestirlo verso il futuro. In tal modo saremo soggetti di storia e non soltanto dei soggetti ripiegati all'indietro verso il passato, verso la rielaborazione parassitaria di ciò che la tradizione ci ha trasmesso. Una tradizione da mantenere, con le parole di Gustav Mahler, con lo spirito dei "custodi del fuoco, non degli adoratori della cenere".
La storia e i personaggi della famiglia Spaur quali dinasti della contea di Flavon: biografie, ge... more La storia e i personaggi della famiglia Spaur quali dinasti della contea di Flavon: biografie, genealogie, rapporti tra famiglia nobile e comunità rurale, committenze artistiche.
Musei, ecomusei, collezioni e altri luoghi d'interesse in una guida di facile orientamento, con d... more Musei, ecomusei, collezioni e altri luoghi d'interesse in una guida di facile orientamento, con due serie di cartine che soddisfano la praticità e le preferenze del lettore, con percorsi territoriali nelle varie valli (11 itinerari), o un appassionato e curioso che troverà percorsi a tema con una segnaletica selettiva d'arte, storia, fortificazioni della grande guerra, ambiente naturalistico, etnografia, scienze e così via (9 categorie cromaticamente distinte). Accrescono il valore dell'opera le introduzioni firmate dai direttori dei più prestigiosi musei provinciali: 8 brevi saggi che forniscono un completo quadro del panorama culturale del Trentino. 121 realtà museali: 10 castelli; 8 aree archeologiche; 10 musei d'arte e 2 d'arte sacra; 11 musei di scienza; 36 musei etnografici; 19 musei di storia; 12 musei della Grande Guerra; 13 aree ecomuseali.
Il libro propone un percorso storico, artistico, di costume nelle vicende della famiglia Thun, no... more Il libro propone un percorso storico, artistico, di costume nelle vicende della famiglia Thun, nobili feudatari del principato vescovile di Trento, nella loro presenza in Val di Sole ma anche nella regione trentino-tirolese e nel contesto del Sacro Romano Impero.
Lo studio presenta una inedita variante del grosso tirolino di Merano, risalente al 1361-1363 e a... more Lo studio presenta una inedita variante del grosso tirolino di Merano, risalente al 1361-1363 e ascrivibile all'opera dello zecchiere fiorentino Chiaro di Casavecchia.
Voce biografica su Silvestro Valenti (1865-1916) per il Dizionario on line dedicato agli storici ... more Voce biografica su Silvestro Valenti (1865-1916) per il Dizionario on line dedicato agli storici che hanno rivolto una parte significativa del proprio impegno di ricerca a quello che attualmente è il territorio trentino e hanno dato un contributo storiograficamente significativo in riferimento alla loro epoca.
Lo studio ripercorre la vita e le vicende di Giovanni Arbogasto Thun-Bragher, primogenito del din... more Lo studio ripercorre la vita e le vicende di Giovanni Arbogasto Thun-Bragher, primogenito del dinasta di Castel Bragher Giorgio Sigismondo. Abile diplomati-co alla corte imperiale, Giovanni Arbogasto fu riconosciuto come colui che riuscì a convertire alla fede cattolica il langravio d'Assia Federico, poi cardinale. Ebbe però uno scandaloso rapporto d'amore con la vedova di suo nonno: il matrimonio tra i due non fu mai riconosciuto dalla Chiesa e ciò portò a gravi conseguenze di carattere ereditario tra le diverse linee familiari di Thun e di Bragher. The essay analyzes the life and mixed fortunes of Giovanni Arbogasto Thun-Bra-gher, eldest son of the dynast of the Castle Bragher Giorgio Sigismondo. A skilful diplomat at the imperial court, Giovanni Arbogasto was able to convert the Landgrave Friedrich von Hessen-Darmstadt, later a cardinal, to the Catholic faith. Giovanni Arbogasto had a scandalous love affair with his grandfather's widow: the Church never recognized their marriage and this led to serious consequences of hereditary nature within the Thun family.
1. Morione con stemma Spaur, XVI secolo. Trento, Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezio... more 1. Morione con stemma Spaur, XVI secolo. Trento, Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali 2. Patente di conferimento del grado di colonnello, 1752. Trento, Archivio provinciale, Archivio Spaur di Castel Valer
Rivista Italiana di Numismatica, vol. CXIV (2013), pp. 295-306., Mar 2013
"Lo studio, dopo aver ripercorso brevemente il fenomeno dell’imitazione padana del grosso aquilin... more "Lo studio, dopo aver ripercorso brevemente il fenomeno dell’imitazione padana del grosso aquilino di Merano, propone, sulla base di una nuova lettura delle fonti e di un confronto iconografico, di attribuire a Dusio Buzzaccarini lo stemma che appare sul grosso aquilino coniato nella zecca di Treviso sotto il vicario imperiale Enrico II di Gorizia. Lo studio propone quindi di datare alla fine del 1319, primi mesi del 1320, il tempo di coniazione del grosso aquilino.
This paper sketches out the history of the imitations of the grosso aquilino of Merano coined in northern Italy. On the basis of a new interpretation of the available evidence and of an iconographic comparison, it is suggested that the author of the crest which appears on the grosso aquilino minted in Treviso under the imperial vicar Enrico II of Gorizia is Dusio Buzzaccarini. It is therefore argued that the grosso aquilino was minted at the end of 1319 or 1320.
En ayant parcouru brie`vement les e´tapes du phe´nome`ne de l’imitation padane du grosso aquilino de Merano, cette e´tude propose, sur la base d’une nouvelle lecture des sources et d’une comparaison iconographique, d’attribuer a`Dusio Buzzaccarini le blason qui apparaıˆt sur le grosso aquilino frappe´dans l’atelier de Trevise, sous le vicaire impe´rial Enrico II de Gorizia. Suite a`cette analyse, nous proposons donc de dater la frappe du grosso aquilino a`la fin du 1319 ou aux premiers mois du 1320."
This study retraces the life of Cristoforo Simone Thun (1582-1635), Knight of Malta. After eleven... more This study retraces the life of Cristoforo Simone Thun (1582-1635), Knight of Malta. After eleven years spent on land and sea against the Turks, he served as a head-butler the children of the Emperor Ferdinand II in the imperial court. During the Thirty Years’ War, he entrenched the family power in Bohemia, where he invited his brother Giovanni Cipriano (1569-1630); from his son, Giovanni Sigismondo (1594-1646), stammed all the Bohemian lineages of the family. Right before dying, Cristoforo Simone entered the Society of Jesus.
Q Storia locale 47 Premessa Il breve studio che qui propongo nacque da una corrispondenza, risale... more Q Storia locale 47 Premessa Il breve studio che qui propongo nacque da una corrispondenza, risalente al 1998, che ebbi la fortuna di avere con il compianto prof. Erich Egg , uno dei maggiori storici tirolesi, particolarmente attivo nello studio delle milizie territoriali e dal 1956 al 1985 direttore del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck. Ad una mia curiosità intorno ai fatti del 1632 in Tirolo e l'eventuale presenza di trentini tra le fila di coloro che difesero il Tirolo dall'armata svedese, Egg il 27 marzo 1998 mi scriveva di aver trovato, dopo lunghe ricerche, che "die Welschtiroler Kompagnie, die an der Ehrenberger Klause 1632 gegen die schwedischen Truppen eingesetzt war, aus den vier Vikariaten mit dem Zentrum Rovereto kam". Così mi allegava fotocopia di alcune parti del manoscritto (Dipauliana 844/V) custodito nel Tiroler Landesmuseum che contenevano le registrazioni delle spese sostenute in quel 1632. Materiali ancora pressoché inediti e che propongo al pubblico, non senza portare prima un sentito ringraziamento al dott. Gustav Pfeifer, vicedirettore dell'Archivio provinciale di Bolzano e alla prof.ssa Anna Panizza; il loro aiuto nell'interpretazione dei documenti è stato determinante. Dedico questo breve studio alla memoria del prof. Erich Egg.
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Books by Alberto Mosca
Alberto Mosca, Mauro Nequirito, Marco Stenico, Gian Maria Varanini
Il volume ha vinto il Premio Letterario 2017 indetti dai Numismatici Italiani Associati.
Un libro che vuole essere strumento di conoscenza di una storia necessaria per ricostituire il tessuto della memoria. Come noi in quanto individui non esistiamo se non abbiamo identità e se non riusciamo a ricucire le tappe della nostra biografia e della nostra storia, allo stesso modo non esistiamo come culture e società se non riallacciamo continuamente i fili che stringono il rapporto tra passato, presente e futuro. Consapevoli che il passato non ci insegna automaticamente nulla, per goderne dobbiamo costantemente reinterpretarlo e reinvestirlo verso il futuro. In tal modo saremo soggetti di storia e non soltanto dei soggetti ripiegati all'indietro verso il passato, verso la rielaborazione parassitaria di ciò che la tradizione ci ha trasmesso. Una tradizione da mantenere, con le parole di Gustav Mahler, con lo spirito dei "custodi del fuoco, non degli adoratori della cenere".
Papers by Alberto Mosca
This paper sketches out the history of the imitations of the grosso aquilino of Merano coined in northern Italy. On the basis of a new interpretation of the available evidence and of an iconographic comparison, it is suggested that the author of the crest which appears on the grosso aquilino minted in Treviso under the imperial vicar Enrico II of Gorizia is Dusio Buzzaccarini. It is therefore argued that the grosso aquilino was minted at the end of 1319 or 1320.
En ayant parcouru brie`vement les e´tapes du phe´nome`ne de l’imitation padane du grosso aquilino de Merano, cette e´tude propose, sur la base d’une nouvelle lecture des sources et d’une comparaison iconographique, d’attribuer a`Dusio Buzzaccarini le blason qui apparaıˆt sur le grosso aquilino frappe´dans l’atelier de Trevise, sous le vicaire impe´rial Enrico II de Gorizia. Suite a`cette analyse, nous proposons donc de dater la frappe du grosso aquilino a`la fin du 1319 ou aux premiers mois du 1320."
Alberto Mosca, Mauro Nequirito, Marco Stenico, Gian Maria Varanini
Il volume ha vinto il Premio Letterario 2017 indetti dai Numismatici Italiani Associati.
Un libro che vuole essere strumento di conoscenza di una storia necessaria per ricostituire il tessuto della memoria. Come noi in quanto individui non esistiamo se non abbiamo identità e se non riusciamo a ricucire le tappe della nostra biografia e della nostra storia, allo stesso modo non esistiamo come culture e società se non riallacciamo continuamente i fili che stringono il rapporto tra passato, presente e futuro. Consapevoli che il passato non ci insegna automaticamente nulla, per goderne dobbiamo costantemente reinterpretarlo e reinvestirlo verso il futuro. In tal modo saremo soggetti di storia e non soltanto dei soggetti ripiegati all'indietro verso il passato, verso la rielaborazione parassitaria di ciò che la tradizione ci ha trasmesso. Una tradizione da mantenere, con le parole di Gustav Mahler, con lo spirito dei "custodi del fuoco, non degli adoratori della cenere".
This paper sketches out the history of the imitations of the grosso aquilino of Merano coined in northern Italy. On the basis of a new interpretation of the available evidence and of an iconographic comparison, it is suggested that the author of the crest which appears on the grosso aquilino minted in Treviso under the imperial vicar Enrico II of Gorizia is Dusio Buzzaccarini. It is therefore argued that the grosso aquilino was minted at the end of 1319 or 1320.
En ayant parcouru brie`vement les e´tapes du phe´nome`ne de l’imitation padane du grosso aquilino de Merano, cette e´tude propose, sur la base d’une nouvelle lecture des sources et d’une comparaison iconographique, d’attribuer a`Dusio Buzzaccarini le blason qui apparaıˆt sur le grosso aquilino frappe´dans l’atelier de Trevise, sous le vicaire impe´rial Enrico II de Gorizia. Suite a`cette analyse, nous proposons donc de dater la frappe du grosso aquilino a`la fin du 1319 ou aux premiers mois du 1320."