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martedì 15 maggio 2012

Bolla 196... Medito

Medito di un nuovo blog, più mio, più privato, più diario.
perché questi son giorni belli ma non da condividere con chiunque. solo con chi è davvero speciale.

Medito di piccole sorprese per l'orda di sbabbari che arriverà fra la prossima settimana e l'inizio di giugno. Che portano aria di mare e sapori di sempre.

Medito di piccole soddisfazioni per mia sorella che vorrebbe farmi le sorprese ma si è fatta fregare da una madre in fibrillazione.

Medito di risposte a mails e messaggi di una pongowoman che adoro, a cui mi piace scrivere cose belle e che stanotte anche nel sogno, mi ha fatta ridere!

Medito di aggiustamenti a lavoro, che vengono bene per pochi giorni e poi puuffffffffff si sgonfiano. su questo dovrei meditare di più e meglio.

Medito accanto al cespuglio di lavanda e circondata dal vento che vorrebbe spazzarci via.ma a me il vento non mi da fastidio, anzi, culla e rigenera.

Medito risposte non risposte che mi aiutino a cogliere il senso di un'amicizia che è chiaramente diversa da come era prima. non necessariamente migliore...diversa.

Medito su questa estate che mi si posa sulle braccia al parco col cane ed ancora lontana milioni di minuti dai miei piedi ghiacciati.

Medito sul regalo da fare a mio padre per il suoi 70 e faccio biglietti aerei.

In generale ho proprio voglia di ringraziarci per questo continuo tentativo di sfiorare un equilibrio...insieme, senza stanchezza.

lunedì 16 gennaio 2012

Bolla 172 ...

sarei stato ugualmente felice...
- davvero?
sì, davvero.

giovedì 26 maggio 2011

Bolla 91 ... strange moments

Un momento passeggero, un pò di malinconia, la fatica di questi giorni e la voglia di avere giornate lunghe e di luce a disposizione.
Voglia di confrontarsi, soprattutto con se stessi, bisogno viscerale di crescere e veder mutare le cose. Desiderio di vivere il cambiamento quotidiano.

Perché non sono mai soddisfatta di ciò che ho?!
Perché non mi basta.
Vorrei di più dal nostro rapporto. Vorrei smettere di vivere alla giornata senza viverla davvero.
Vorrei sapere che non hai paura dii VIVERE appieno ogni giorno, minuto, secondo della nostra vita insieme e della tua.
Perché hai così paura di crescere?
Il mio proposito per l'anno nuovo io lo sto rispettando. Non puoi diventare un ostacolo al mio desiderio di migliorarmi.
Per favore.
Please.
Dai un cenno di cambiamento per favore!

martedì 2 novembre 2010

BOLLA 16

La famiglia di marzapane



Caro Orso,
non so se passi mai di qui. Il tuo essere così ermeticamente sigillato mi sta cominciando a dare sui nervi. Mi fa compiere immani fatiche di comprensione e interpretazione del linguaggio orsico. Non so se reggerò ancora a lungo.
E' successo quello che ti avevo detto un anno fa: mi sono adattata. Tu dicevi nooooo, non farlo, io cambierò. Tu dicevi che sarebbe stato diverso.
E davanti a due Menabrea, qualche settimana fa, ti ho detto che siamo stati incapaci di ingegnarci insieme e trovare un Piano B per la gestione dell'emergenza in corso. Eravamo preparatissimi per affrontare il Piano A. Poi è successo che del Piano A non ci fosse più la minima necessità. Era successa una cosa diversa. Più dolorosa. Ora, io non sto qui a dire se dovesse essere più dolorosa per te o per me. Ognuno ha la sua soglia di dolore.
Io ti sto ripetendo quello che ti ho detto davanti alle due Menabrea: Noi non siamo stati capaci di condividere l'esperienza appena passata. Avevo bisogno di saperti vicino mentre stavo male. Vicino col cuore, sapere che tu eri vicino a me col cuore. Non potevo e non posso darlo per scontato. Vorrei sapere se, in qualche modo, anche tu ti senti in colpa per aver mancato alle aspettative di protezione che nascono nel momento in cui scopri che stai per diventare padre e madre. Perché anche se avevamo fatto una scelta diversa era a questo che stavamo rinunciando. Poi la rinuncia è stata decisa da Chiunquesia ma non da noi due. E io mi sento in colpa per non aver protetto, comunque, quello che tu hai chiamato cosetto, che è anche il solo modo in cui lo abbiamo mai chiamato, il cosetto. Ma tu, hai mai realizzato che era un figlio o una figlia? E, OrsoMarso, tu hai mai pensato a ciò che ci è successo, che volente o nolente è successo che non siamo diventati padre e madre?Che abbiamo perso un figlio o una figlia?Tu hai avuto questa sensazione? Cosa hai provato tu? Hai avuto bisogno di sentirti protetto in quei giorni? Protetto dal dolore, dalla paura o dall'essere impreparato?

Tu hai le parole per parlarne?
Mi aiuti a trovarle?
Le cerchiamo insieme?



P.S.:Non c'era un pupazzetto di marzapane LungoBascio quindi ho dovuto sopperire affibbiandogli umana sembianza...speriamo non venga mai a saperlo....