Papers by Luca Mazzini
Incidenza dell'Antico, 2021
According to Strabo and Pliny the Elder, the decision to found Seleucia on the Tigris by Seleucos... more According to Strabo and Pliny the Elder, the decision to found Seleucia on the Tigris by Seleucos Nikanor was the cause behind the decadence of Babylon, once the main centre of Mesopotamia. The present analysis addresses how Seleucia was founded and administrated, and to what extent it altered the existing equilibrium of power between the priesthood and the local population in Babylonia. Thanks to the interpretation of different types of evidence and the assessment of the modern scholarship, it is concluded that the relationship between Seleucia on the Tigris and Babylon gave birth to a continuous political negotiation between Greek, Macedonian and Babylonian elites. There was not a strong interference of the Seleucid royal power that might have caused drastic changes in the status quo. Seleucia became a paragon for the Babylonian elite at least since the reign of Antiochos IV, when Greek civic institutions were introduced in Babylon.
Il presente articolo si occupa di analizzare la figura di Antioco IV nella tradizione antica rigu... more Il presente articolo si occupa di analizzare la figura di Antioco IV nella tradizione antica riguardo a un suo particolare aspetto caratteriale, ovvero quello di essere ‘demente’. Questo re ellenistico vissuto a metà del II secolo a.C. viene ritratto da Polibio, storiografo a lui contemporaneo, in comportamenti ritenuti non ortodossi e privi di regalità.
Ciò che rende Antioco bizzarro è l'uso del gioco e del motto scherzoso con personaggi di basso rango della capitale in diverse occasioni. Inoltre, anche nel contesto del banchetto, rito dalla forte valenza politico-sociale per l'epoca, si abbandona alla danza e alla nudità di fronte agli altri commensali, suscitando scandalo.
Analizzando però il contesto storico in cui tale sovrano si trovò ad operare, emerge che tali atteggiamenti, assunti nelle celebrazioni ufficiali e nei luoghi pubblici, fanno parte di una precisa strategia politica, che mirava a legittimare Antioco IV agli occhi dei propri sudditi.
La rottura della tradizione cerimoniale durante le feste e i banchetti, che vede solitamente il dinasta ellenistico lontano ed inaccessibile per il cittadino comune, consentì al successore di Antioco III, il re umiliato dai Romani ad Apamea, di tracciare un nuovo inizio per il regno di Siria.
D'altra parte, ll legame tra competizione sportiva e potere politico appare evidente per questo personaggio negli sviluppi di una importante festività civica di cui ci si occuperà nella prima parte di questo saggio: le Grandi Panatenee svoltesi ad Atene nel 178 a.C.
L'opera curata da Mantha Zarmakoupi è una raccolta di dieci saggi scritti da autori di diversi am... more L'opera curata da Mantha Zarmakoupi è una raccolta di dieci saggi scritti da autori di diversi ambiti, che intende fornire una panoramica completa sulla Villa dei Papiri. Il volume in realtà è il risultato di una conferenza tenuta ad Oxford nel 2007; tutti i contributi sono in lingua inglese, compresi due scritti originariamente in italiano, che sono stati tradotti successivamente dalla casa editrice. Oltre all'analisi dell'aspetto archeologico, che prende in considerazione i ritrovamenti degli scavi eseguiti nella Villa negli anni che vanno dal 1994 al 1998 e a partire dal 2007, gli articoli si interessano al contesto artistico, storico e culturale in cui questa dimora signorile prese forma. Sono rivalutati inoltre in maniera positiva il lavoro di catalogazione dei reperti e la piantina del quartiere dell'atrium realizzati da Karl Weber, l'ingegnere svizzero che guidò la spedizione borbonica che nel 1758 scoprì la collocazione del complesso. Gli ultimi due saggi, a cura di Diane Favro e della Zarmakoupi, si occupano del tema della ricostruzione virtuale della villa e delle problematiche collegate a questa tipologia di ricerca. La conclusione sembra favorevole a un utilizzo di questa innovativa tecnica per meglio comprendere aspetti architettonici impossibili da verificare archeologicamente, data la scomparsa di alcune strutture e l'impossibilità di riportare alla luce alcune parti della villa. Cap. I: Rediscovering the Villa of the Papyri Antonio de Simone Secondo il De Simone la maggior parte degli studi sulla villa sono ancora risalenti al XVIII secolo. Tuttavia questi alla luce dei recenti scavi (1994-1998 e 2007) sono da considerarsi in parte validi per l'accuratezza, e se vengono ricollegati alle nuove scoperte offrono una nuova prospettiva della villa. Gli studi accademici di Carlo Knight e Andrea Iorio 1 , pubblicati nel 1980, furono i primi, dopo le esplorazioni di epoca borbonica, ad occuparsi dell'effettiva localizzazione della villa. Il gruppo di ricerca formatosi nel 1983, composto da archeologi dell'università Federico II di Napoli, si pose l'obiettivo di ritrovare il pozzo che scendeva al livello della villa, scavato in epoca borbonica, e da lì proseguire gli scavi. Esso operò dal 1986 al 1990, sotto la supervisione della soprintendenza archeologica di Pompei, e si avvalse dei documenti d'archivio del regno borbonico per avere conoscenza degli scavi portati avanti nel XVIII secolo.
Drafts by Luca Mazzini
Nel mio elaborato ho voluto focalizzare l'attenzione sulla figura storica di Ducezio nei rapporti... more Nel mio elaborato ho voluto focalizzare l'attenzione sulla figura storica di Ducezio nei rapporti tra le popolazioni sicule e la città di Siracusa nel V secolo A.C.. A questo tipo di studio mi ha spinto la volontà di comprendere meglio l'atteggiamento che tennero i Siculi nei confronti di Atene durante la prima spedizione in Sicilia (427-424 a.C.).
Conferences/Workshop organised by Luca Mazzini
Call for Papers TRAC
Session Description: In recent decades, the existence of global, homogeneous, interconnected, flo... more Session Description: In recent decades, the existence of global, homogeneous, interconnected, flows across different types of material culture, social groups and geographies all over the Roman world has been rethought beyond the existence of conceptual and physical boundaries (see e.g. Witcher 2018; Egri and Jackes 2016; Scott and Webster 2003). One of the most promising frameworks that has developed out of the focus on diversity and unity in a globalizing network is the theoretical concept of glocalization, or 'the refraction of a global phenomenon through local entities' (Roudometof 2015). However, the glocalization framework as applied to archaeological studies remains overlooked (Barrett et al. 2018: 11-32) and, in many cases, un-theorized. With this in mind, this panel will explore how within the globalising Roman world, identity was differently manifested and material culture was discretely present in the provinces; particularly as it pertains to the realities of glocal identities as the result of the interconnectivity of peoples, ideas, technologies and the diverse and uniting nature of the Roman world. Each paper investigates the impact Rome's globalising presence had on the formation, negotiation, and continuation of glocal identities through material evidence. Some of the questions to be discussed are: How the glocalization framework can help us to further understand processes of cultural contact and change in the Roman world? To what extent the glocalization framework can throw new light on the study of local and regional practices within a seemingly globalized world? We welcome papers dealing with different types of evidence, from different chronologies, related to glocalization.
Book Chapters by Luca Mazzini
A global crisis? The Mediterranean World between the 3rd and the 5th century CE, 2022
The present chapter analyses settlements in Phrygia and Lydia that show the use of Macedonian sym... more The present chapter analyses settlements in Phrygia and Lydia that show the use of Macedonian symbols on civic coins or inscriptions in the third century CE. Macedonian symbols on civic coins or inscriptions in the third century CE. The two key questions of the chapter are: why did some Phrygian and Lydian communities use Macedonian labels in relation to Roman Imperial authority? Furthermore, why did some settlements claim a specific ancestry by displaying particular labels on coins or inscriptions in this period, whether they were Macedonian or not? The appearance of Macedonian, Ionian, Dorian and Achaean ethnics in the same chronological span seems motivated by the interest in the antiquity of ancestry by cities belonging to the koinon of Asia. The claims of Macedonian ancestry are to be inserted into a broader regional context of multiple civic identities. The Macedonian label became a way of expressing “Greekness” together with the need of being distinguished from other claimed ancestries. The chapter shows how the connection between the koinon and the development of the imperial cult triggered the importance of being perceived as “more Greek” than the neighbouring communities. The increase of the use of the Macedonian ethnic on coins and inscriptions in Phrygia and Lydia is mostly in association with Roman Imperial symbols dated to the late second and third centuries CE. In this context, the Macedonian ancestry was used as a powerful political tool by local communities to be ideally connected with the figure of Alexander the Great, the conqueror of the Persian Empire. The Persians were identified in the Roman Imperial tradition with the Parthians, and they were considered the main threat to Roman hegemony in the East since the time of Augustus. The dichotomy Macedonians/Persians was revived culturally by the military expeditions in Mesopotamia in the Severan period and later by the rise to power of the Sasanians. The latter found their political legitimation from the claim of being the true successors of the Persian Empire. The global repercussions of the Persian threat to the Roman authority in the third century is showed by the continuous military campaigns in Mesopotamia lead by Gordian III, Philip the Arab and Trebonian the Gaul. In this moment of crisis, the Sassanid forces went
deep into the province of Syria and occupied Antioch on the Orontes, not far from Asia Minor. The chapter shows a surge of Macedonian claims by local communities in Phrygia and Lydia contemporarily with the military campaigns of the Roman emperors in the third century CE. This phenomenon may be seen as a declaration of allegiance in the midst of a critical moment experienced for Roman authority in the East and as a reaction against the “new Persians”.
Community and Identity at the Edges of the Classical World, 978-1-119-63071-5., 2021
This chapter addresses why the Macedonian ethnic became a useful tool for Blaundos during the Rom... more This chapter addresses why the Macedonian ethnic became a useful tool for Blaundos during the Roman Imperial period and what symbolic figures or institutions were presented along with the Macedonian ethnic on the coins and inscriptions. It summarizes the history of the settlement of Blaundos from the conquest of Asia Minor by Alexander the Great until the first half of the third century CE. The chapter evaluates when the Macedonian ethnic appeared on civic coins and inscriptions and how it was displayed. It argues that a group of Macedonian soldiers likely chose the existing Luwian village as the place for a military garrison at the end of the fourth century BCE because of its strategic position. The chapter seems more plausible that Blaundos was a small native settlement that was inhabited by a garrison of Greek and Macedonian soldiers from the end of the fourth century BCE.
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Papers by Luca Mazzini
Ciò che rende Antioco bizzarro è l'uso del gioco e del motto scherzoso con personaggi di basso rango della capitale in diverse occasioni. Inoltre, anche nel contesto del banchetto, rito dalla forte valenza politico-sociale per l'epoca, si abbandona alla danza e alla nudità di fronte agli altri commensali, suscitando scandalo.
Analizzando però il contesto storico in cui tale sovrano si trovò ad operare, emerge che tali atteggiamenti, assunti nelle celebrazioni ufficiali e nei luoghi pubblici, fanno parte di una precisa strategia politica, che mirava a legittimare Antioco IV agli occhi dei propri sudditi.
La rottura della tradizione cerimoniale durante le feste e i banchetti, che vede solitamente il dinasta ellenistico lontano ed inaccessibile per il cittadino comune, consentì al successore di Antioco III, il re umiliato dai Romani ad Apamea, di tracciare un nuovo inizio per il regno di Siria.
D'altra parte, ll legame tra competizione sportiva e potere politico appare evidente per questo personaggio negli sviluppi di una importante festività civica di cui ci si occuperà nella prima parte di questo saggio: le Grandi Panatenee svoltesi ad Atene nel 178 a.C.
Drafts by Luca Mazzini
Conferences/Workshop organised by Luca Mazzini
Book Chapters by Luca Mazzini
deep into the province of Syria and occupied Antioch on the Orontes, not far from Asia Minor. The chapter shows a surge of Macedonian claims by local communities in Phrygia and Lydia contemporarily with the military campaigns of the Roman emperors in the third century CE. This phenomenon may be seen as a declaration of allegiance in the midst of a critical moment experienced for Roman authority in the East and as a reaction against the “new Persians”.
Ciò che rende Antioco bizzarro è l'uso del gioco e del motto scherzoso con personaggi di basso rango della capitale in diverse occasioni. Inoltre, anche nel contesto del banchetto, rito dalla forte valenza politico-sociale per l'epoca, si abbandona alla danza e alla nudità di fronte agli altri commensali, suscitando scandalo.
Analizzando però il contesto storico in cui tale sovrano si trovò ad operare, emerge che tali atteggiamenti, assunti nelle celebrazioni ufficiali e nei luoghi pubblici, fanno parte di una precisa strategia politica, che mirava a legittimare Antioco IV agli occhi dei propri sudditi.
La rottura della tradizione cerimoniale durante le feste e i banchetti, che vede solitamente il dinasta ellenistico lontano ed inaccessibile per il cittadino comune, consentì al successore di Antioco III, il re umiliato dai Romani ad Apamea, di tracciare un nuovo inizio per il regno di Siria.
D'altra parte, ll legame tra competizione sportiva e potere politico appare evidente per questo personaggio negli sviluppi di una importante festività civica di cui ci si occuperà nella prima parte di questo saggio: le Grandi Panatenee svoltesi ad Atene nel 178 a.C.
deep into the province of Syria and occupied Antioch on the Orontes, not far from Asia Minor. The chapter shows a surge of Macedonian claims by local communities in Phrygia and Lydia contemporarily with the military campaigns of the Roman emperors in the third century CE. This phenomenon may be seen as a declaration of allegiance in the midst of a critical moment experienced for Roman authority in the East and as a reaction against the “new Persians”.